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The Walking Dead 9×04 – Un cerchio che si chiude

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Siamo arrivati al quarto episodio della nona stagione di The Walking Dead.

La prima cosa che salta all’occhio in questa puntata di The Walking Dead è lo smarrimento iniziale che ci viene trasmesso con una musichetta incalzante e scene alternate senza un dialogo. Le sequenze dedicate a Michonne sembrano prima confuse, poi ci illudono di avere chiara la situazione e infine rimescolano le carte lasciandoci con tantissime domande a guardare soltanto la sigla.

Michonne sembra quasi prendere totalmente il posto di Rick. Si prende cura di Alexandria, raccoglie i pomodori proprio come lui nella scorsa puntata, gioca con Judith, immagina, fa progetti. Si sveglia poi di soprassalto gettando un occhio alla sua spada. Era un sogno? Era un incubo? Era semplicemente la realtà? 

Ai sorrisi giornalieri e alla sua vita ad Alexandria si oppone la notte in compagnia dei vaganti. Ci sembra di ritrovare la Michonne dei primi tempi, sempre pronta ad usare la katana per qual si voglia motivo. La lotta ai morti le serve, proprio come quando mise piede per la prima volta in quel luogo che ora chiama “casa”. Quella forza e quei combattimenti le schiariscono le idee. Si ricarica, si sfoga, trova la forza per prendersi cura di tutto.

E’ forte per la sua comunità di giorno e affronta i suoi demoni di notte.

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Sembra una routine indistruttibile. Sembra una quotidianità insostituibile. Michonne è concentrata, dura con se stessa e con i lavori che deve svolgere.

Un uomo impiccato come Gregory è l’unica cosa che la può distrarre. Una mazza sporca di sangue come Lucille è l’unica cosa che può farla tornare a casa. Quest’ultima sequenza spezza quel circolo quasi soffocante creatosi ad inizio puntata in cui lo spettatore non capisce perfettamente quale sia il messaggio.

E’ solo grazie a Negan che i sentimenti contrastanti di Michonne vengono a galla. I giorni passati in cella non hanno reso l’ex leader dei Salvatori meno acuto nell’osservazione delle persone o meno abile nell’attrarle a se. Egli vede e sa che cosa sta succedendo nella testa di Michonne e cerca in tutti i modi di farle pensare di essere in qualche modo uguale a lei.

Il mondo ha portato tanto via ad entrambi: una moglie, due figli, il desiderio di avere un figlio come Carl. Non importa che fosse il vecchio mondo o il nuovo mondo perché quelle perdite non possono essere classificate. Se Negan da una parte è disposto a parlarne e ad ammettere che sia andata meglio così, Michonne non è ancora pronta ad affrontare la sua reale paura: rimanere sola. Di nuovo.

“Le sue azioni ti avrebbero resa più debole”

Sembra quasi che Maggie pensi esattamente la stessa cosa.

La leader di Hilltop viene presentata con in braccio il suo bambino. Lo guarda, sorride, lo ama. Quegli occhi le ricorderanno sempre Glenn. “Le sue azioni ti avrebbero resa più debole”. In questo caso probabilmente non si parla di azioni vere e proprie ma di ricordi, false speranze. E’ facile pensare che da una parte Maggie abbia creduto davvero nel progetto di Rick, ma che viste le recenti evoluzioni capisca che quel modo di fare rende lei e la sua gente debole, vulnerabile.

Non può permetterlo e quindi indirettamente compie esattamente la stessa scelta (sbagliata?) di Rick. Jesus è il primo a farglielo notare: se prende quella decisione da sola (uccidere Negan) non fa niente di diverso da Rick che gli ha dato una possibilità contro il parere di tutti.

Continua a farsi strada il messaggio che non c’è e non ci può essere una via giusta da percorrere. C’è solo una strada e l’unico modo per attraversarla è essere uniti perché altrimenti crolla.

Infatti nelle sequenze successive Rick guarda il ponte che sta crollando sotto la portata del fiume, proprio come i suoi sogni e le sue speranze stanno facendo sotto le spaccature tra la sua gente.

“Sta a loro decidere chi vogliono essere … come abbiamo fatto tutti”

Proprio come ha fatto Daryl, come ha fatto Maggie. Proprio come Jesus ha scelto di avvertire Rick, nonostante il suo costante sostegno a Maggie. Proprio come Carol che afferma di voler tornare a casa, ma è pronta a restare per una valida ragione.

Oceanside ha scelto la vendetta e ora tutti ne pagano le conseguenze. Non sarebbe mai finita con la semplice morte di Arat e questo lo sapevamo già.

 

Era tutto ciò che Rick Grimes voleva evitare, tutto ciò che avrebbero dovuto eliminare del vecchio mondo. Tutto ciò che poteva mantenerli al sicuro.

Non credi che dopo tutta la merda che abbiamo vissuto non riusciremmo a cavarcela? Amico, continui a chiederci di avere fede in tutte queste altre persone. La verità è che non hai abbastanza fede in noi

Lo scontro di idee e convinzioni tra Daryl e Rick non poteva durare in eterno. Arrivati al punto cruciale, senza vie di fuga, i due sono costretti a chiarire i loro punti di vista. Da lì emerge di tutto: il ricordo di Glenn, il rancore per la sua morte, la sete di vendetta, la ferita mai chiusa della perdita di Carl. Nelle precedenti puntate avevamo sempre visto morire la conversazione in uno di questi punti. Nessuno dei due uomini aveva avuto modo di proseguire il suo discorso mettendo in risalto le sue ragioni, ma questa volta succede.

Darei la vita per te. E avrei dato la vita anche per Carl, lo sai bene. Ma devi ascoltarmi. Stai desiderando qualcosa per lui che non è destinato ad essere, amico. Devi lasciar perdere. Lascia perdere.

Il “darei la vita per te” di Daryl è tutto ciò che conta e Rick lo sa bene.

Davanti al vero nemico (gli zombie all’uscita della buca) non c’è niente di più importante di qualcuno che possa guardarti le spalle. A nulla valgono i progetti e il futuro se non hai qualcuno con cui condividerli.

Ci sono cose in questo mondo a cui ci attacchiamo disperatamente quando non c’è rimasto altro.

Lo dice Negan riferendosi a Lucille, ma è facile riferirlo alla mano di un fratello quando stai per scivolare in una buca piena di zombie. Non c’è niente di più importante di quella mano e di quella parola.

Rick alla fine sceglie di non sacrificare il ponte e Daryl decide di lasciarglielo fare. Con l’ennesimo “be safe” i due si salutano. Le loro idee non sono cambiate, ma serviva ricordare ad entrambi che alla fine sono dalla stessa parte.

Quel saluto lascia l’amaro in bocca perché suona proprio come un addio. Sembra quasi che un cerchio si chiuda. 

Rick come nella prima puntata di The Walking Dead cade da cavallo. Questa volta però è il cavallo a scappare, mentre lui rimane incastrato e ferito tra due mandrie di zombie. Non c’è nessuna radiolina a cui rispondere, non c’è nessun Glenn.

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