The Walking Dead. La serie televisiva ideata da Robert Kirkman tratta di un’apocalisse in seguito a un’epidemia.
Un virus, il contagio, la contaminazione globale, l’apocalisse. Il mondo e la società collassano, i morti non muoiono ma resuscitano in esseri mostruosi affamati di carne umana, appunto zombie.
In seguito a questo evento catastrofico si cercheranno di capire i motivi che l’hanno generato ed individuare una cura per fermare l’infezione. Purtroppo quel che riescono a capire è troppo poco per fermare la diffusione della ‘malattia’, come veniva chiamata inizialmente, ed alla fine saltano anche gli organi predisposti per questo tipo di ricerche.
Nella serie televisiva di The Walking Dead, questo argomento viene affrontato solo nella prima stagione e vede, a pochi mesi dalla propagazione del virus, il CDC di Atlanta come ultimo baluardo di una società ormai distrutta, affidare alle ricerche del Dr.Jenner le ultime speranze per una possibile soluzione. Ma gli esiti saranno vani. Scosso dalla morte della moglie, anch’essa ricercatrice e contagiata dal virus, lo scienziato è preso dallo sconforto per non essere arrivato a un risultato concreto e vista la fine delle risorse rimaste che avrebbero generato un’autodistruzione dell’impianto, finisce per saltare in aria con tutta la struttura.
Comincerà poi la lunga storia dei sopravvissuti in cerca di un riparo e di un modo per poter sopravvivere.
In questo aspetto si delinea il vero senso dell’opera di Kirkman: l’esperienza e il viaggio di un gruppo di persone immerse in un’apocalisse zombie, un ‘cammino della morte’ tra la civiltà crollata in mezzo a morti che camminano, appunto il ‘The Walking Dead’. Ma nella prosecuzione della trama del telefilm, del CDC, e dei motivi della contaminazione non verrà approfondito quasi più nulla.
LA CRITICA ALLO SHOW
Nelle primissime puntate, inoltre, si era sentito parlare anche di ‘vaccino’, oltre che chiaramente alla possibilità ci potesse essere una cura alla ‘malattia’.
Ed è infatti questa la parola da 100 milioni di dollari su cui si sono scatenati accesi dibattiti e incredibilli disquisizioni con teorie di tutti i tipi.
Proviamo a fare un pò di chiarezza su questo ‘dogma’ infinito che appassiona i fan di The Walking Dead da quando è uscito sugli schermi televisivi di mezzo mondo, con una schiera compatta che non perde mai occasione per sottolineare l’assenza di questo aspetto, a far traballare a detta loro, le fondamenta e il senso di tutto lo show.
La critica di fondo è quella di far continuare a girare il racconto sempre su sè stesso senza dare mai una risoluzione o una svolta significativa al racconto, generando quasi un non-sense generale che sfocia prima o poi nella monotonìa.
Cerchiamo di capire: c’è chi l’ha definita ‘malattia’ abbiamo detto, ‘pandemia’ poi, ‘virus’ è il termine infine che è sembrato più indicato. Quindi c’è un qualcosa che provoca questa partitolare resurrezione dai contenuti mostruosi, orribili.
COS’E’ E COME SI DIFFONDE
Sappiamo che se si viene morsi da queste nuove creature assetate di carne umana, si può essere infettati immediatamente, o dopo pochi minuti o poche ore, a seconda della proporzione del morso o del graffio o comunque dal livello della contaminazione. In un primo momento quindi si è pensato che solo venendo a contatto con chi era già diventato zombie e veniva appunto morso o graffiato si sarebbe trasformato in un essere uguale.
Nella puntata pilot Morgan informa Rick che all’interno del CDC si sta studiando una cura per fermare questo contagio.
Quando Rick si presenta al CDC e incontra il ricercatore medico Dr.Jenner, unico scienziato supestite della struttura, gli viene spiegato che si tratta di un microrganismo che ha generato questa pandemia, e che solo il CDC in Francia era riuscito ad arrivare a informazioni importantissime che spiegavano l’origine di questo virus e del come avesse fatto a diffondersi così velocemente in tutto il mondo. Ma come sappiamo poi le comunicazioni saltano e si perdono i contatti. Jenner aggiunge anche che la moglie era vicina a scoprire qualcosa di importante ma che essendo rimasta contagiata anche lei aveva scelto di farsi uccidere per non trasformarsi. Il Dr.Jenner poi proietta un video dove si vede l’immagine di questo microrganismo che assomiglia a un virus dall’imprecisata natura, e poi dà la spiegazione tecnica a cui erano arrivati nel laboratorio di Atlanta, ossia questo virus uccide l’ospite entro 24 ore dal contagio e poi lo “resuscita” ripristinando soltanto il tronco cerebrale. Salvo poi rivelare a Rick bisbigliando all’orecchio “It’s in your blood. We’re all carriers” (“E’nel sangue. Siamo tutti infetti”) anche i vivi quindi sono infetti e chiunque in seguito alla propria morte anche senza esser stato morso o contagiato da uno zombie si trasformerà in un vagante.
IPOTESI DIFFUSIONE
Come può essersi trasmesso questo virus in tutto il mondo? Questa è la vera domanda che nasconde il vero indizio.
Pur trattandosi di un genere fantascentifico, e nella fattispecie un fantahorror, e quindi plausibile di qualsiasi risvolto legato alla fantasia e alla creatività degli autori, appare verosimile scartare determinate soluzioni che potrebbero considerarsi ‘deboli’ come forze aliene extraterrestri o pratiche connesse alla magìa (tipo leggende haitiane e riti vudù), o ancora a elementi vincolati all’onirico o al divino, come punizioni di Dio o giudizi universali.
The Walking Dead infatti, se pur legato a una rappresentazione di una irrealtà immaginaria, ha sempre costruito situazioni e portato avanti un’idea quanto più ‘vicina a una realtà di contesto’ , sia per gli effetti psicologici dovuti dall’apocalisse sui sopravvissuti , sia per quanto concerne la ‘logica’ stessa dei contenuti rappresentati, sempre coerenti con la trama della storia.
Insomma la storia di The Walking Dead cerca di essere il più credibile possibile (e a volte ci riesce fin troppo creando degli effetti collaterali psicologici nei fan niente male)
Nell’episodio pilot Morgan dice a Rick una frase in riferimento ai vaganti ‘forse c’è qualcosa nell’aria che li rende più attivi’.
Questa frase associata alla rivelazione di Jenner sul fatto che il virus sia presente nel sangue di tutti può far pensare ad una ‘modificazione genetica’ avvenuta per via aerea, ossia che il virus è presente nell’aria, modifichi qualcosa nel sangue e a livello cerebrale e dia poi in seguito alla morte degli organi vitali un impulso incoscio a partire dal cervello che rianima anche la struttura del tronco e degli arti , in modo che poi questi esseri abbiano la forza per camminare e attaccare i vivi.
Sappiamo che vengono attratti dai rumori quindi la capacità cognitiva è presente.
LA MANO DELL’UOMO DIETRO IL VIRUS CHE TRASFORMA IN ZOMBIE?
In virtù di queste premesse si possono ipotizzare deduzioni il più possible vicine a una ‘logica incredibile’ ma allo stesso tempo credibile.
Potrebbe essere stato un attacco chimico terroristico quindi a scatenare il propagarsi del virus?
O un esperimento nucleare mal riuscito che ha generato tutto o ancora un batterio killer generato artificialmente in laboratorio.
La logicità e la credibilità dello show porta a pensare che qualunque cosa sia stata a scatenare questo virus abbia come origine la mano dell’uomo. Il riferimento al CDC, allo studio in laboratorio della pandemia lascia pensare ad un’associazione di fattori in questo senso, se è vero come è vero, cha la maggior parte dei virus killer sono creati scientificamente o per sbaglio proprio in questo tipo di centri di ricerca il più delle volte all’insaputa di tutti o per spunto personale di qualche ricercatore perverso e male intenzionato.
IPOTESI NATURALE
Accanto all’ipotesi che il virus sia stato prodotto per mano dell’uomo non si può non prendere anche in considerazione l’idea di una causa naturale (modificazioni dello stato climatico o floreale) o addirittura proveniente dallo spazio (meteoriti, fasi astrali, cause legate al sole). O una causa legata all’ambiente della fauna (uccelli, insetti o topi o comunque qualsiasi essere del regno animale presente in tutto il globo terrestre)
SUGGESTIONI
Esistono anche suggestioni molto fantasiose, da superare addirittura la fantasia dell’opera stessa ma non per questo da non risultare ugualmente affascinanti. Si è parlato infatti di come l’immaginario zombie e l’apocalisse non siano altro che una rappresentazione metaforica dovuta agli effetti di una ‘droga psicologica futuristica’ e che quindi tutti i personaggi, i mostri, e le situazioni che si sovrappongono non siano altro che una serie di allucinazioni e deliri colletivi, di massa. Ma sembra quasi collegarsi al filone di pensiero che voleva tutta la storia di The Walking Dead legata ad un sogno di Rick durante lo stato comatoso, per altro smentita a più riprese dallo stesso Kirkman.
Ipotesi e suggestioni quindi che scaldano da anni le discussioni di fan di The Walking Dead, senza portare mai a un qualcosa di concreto nè una traccia nè uno spoiler nè un indizio da parte degli autori. Niente. Sembra quasi per il ‘popolo walkers’ un’inutile disperata corsa verso ‘l’isola che non c’è’. Ed è forse proprio questo il punto.
IL PENTIMENTO DI KIRKMAN
“Se dovessi rifarla, non farei l’episodio al CDC. E’ possibile che abbia dato troppe informazioni ed è stato un enorme cambiamento nella serie già dal suo inizio”.
Kirkman si riferisce alla scena della rivelazione del Dr.Jenner a Rick che il virus aveva già infettato tutti.
“Sento che poteva esserci un modo migliore per concludere la prima stagione. L’episodio si è concluso in modo divertente. Amo il personaggio del Dr. Jenner, e ho pensato che Noah (l’attore che lo interpretò Noah Emmerich) avesse fatto un ottimo lavoro. Ma c’erano delle cose in quell’episodio che non si integravano con il mondo di The Walking Dead”.
Si può ipotizzare quindi che Kirkman fosse partito con una idea di fondo, ossia di dare una logica credibile alla serie televisiva creando un traccia,
(anche perchè all’inizio forse non aveva immaginato un successo di queste proporzioni, non sapendo magari nemmeno se fosse continuata come invece poi per fortuna è avvenuto) e poi ci abbia ripensato.
Ora quella scena del CDC fa ‘gridare vendetta’ perchè si è dato in pasto allo spettatore un argomento troppo succulento perchè poi svanisse l’acquolina e non continuasse a farsi sentire e spesso, infatti, il pubblico ha battuto cassa sul non avere più argomentato quei fatti.
“Probabilmente cambierei quella cosa. Nel fumetto sono stato prudente nel non dire cosa sta accadendo nelle altre parti del mondo. E’ un qualcosa che sarà divertente esplorare nella serie spinoff. Ma il fatto che la Francia sia menzionata in quell’episodio e cose del genere… probabilmente se dovessi rifare tutto da capo girerei alla larga da quella roba”. Insomma Robert ha capito di essersi complicato non poco la vita con quell’episodio.
DIFFERENZA CON IL FUMETTO
Nella trama del fumetto infatti, il CDC non è minimamente menzionato e non viene mai data una spiegazione effettiva del virus. Nei fumetti originali Rick e gli altri apprendono di essere tutti infetti quando Julie, figlia di Tyreese, viene trovata morta in seguito a una sorta di patto suicida con il ragazzo Chris, e poco dopo si risveglia trasformata in zombie, facendo capire ai sopravvissuti la realtà che stesse accadendo.
LA FARSA DEL FINTO SCIENZIATO
Nel corso della quarta stagione (episodio ‘Inmates’ ‘Detenuti’ 4×10) fanno l’ingresso in The Walking Dead tre nuovi personaggi, due uomini e una donna. Uno di essi si dice convinto di avere ‘la cura che salverà il mondo’. E’Eugene Porter lo strano personaggio che dice di essere uno scienziato, unico in grado di risolvere la questione. Ma scopriremo in seguito (episodio ‘Self Help’ ‘Sabotaggio’ 5×5) che il suo era solo un inganno per farsi proteggere.
A tenere vive le speranze dei fan su una possibile cura quindi ci ha pensato per qualche puntata il buon Eugene, ma bisogna dire la verità in pochi avevano creduto alle sue parole, essendo abbastanza traballanti fin dall’inizio.
Potrebbe però nascondere qualche indizio la farsa che ha recitato questo personaggio? Può nascodersi qualche dettaglio prezioso?
L’intuito porta a pensare che si è trattata di una farsa e niente più, legata al disegno di un singolo personaggio, senza voler creare false aspettative ne tantomeno ‘solleticare’ il pubblico sul tema spinoso. Per cui è preferibile non considerare questa situazione in quanto priva di effettività nella storia.
IL VERO SENSO DELLO SHOW (Il ‘manifesto’ di Kirkman)
Qual è il vero significato di The Walking Dead? Il vero senso di questa storia nelle intenzioni dell’ideatore e creatore Kirkman?
Sappiamo che la serie Tv prende spunto dal fumetto, il primo volume ‘Days Gone Bye’ (Giorni Perduti) pubblicato nel Maggio del 2004 (in Italia nel Luglio 2005) portava nell’introduzione dello stesso scrittore le seguenti parole: “Non è mia intenzione terrorizzare nessuno. Se ciò avverrà ugualmente, a causa della lettura di questa storia, allora o.k., ma davvero… questo non era ciò che avevo in mente. Quello che tenete ora tra le mani è la cosa più seria che mi sia capitata di scrivere nella mia carriera (…) con The Walking Dead intendo indagare i modi in cui le persone reagiscono di fronte alle situazioni estreme e come ne escono cambiate. E’ questo il mio scopo sulla lunga distanza. Vedrete Rick mutare e maturare al punto che quando vi guarderete alle spalle finirete per non riconoscerlo più. Spero che vi piacciano i racconti epici, perchè è proprio ciò che ho in mente per questa storia. Tutto in questo libro tende a mostrare la naturale progressione degli eventi che ritengo si verifichino in situazioni di questo tipo. e’ un’opera molto incentrata sui personaggi. Il modo in cui questi personaggi raggiungono una determinata meta è molto più importante del fatto che la raggiungano. Spero di riuscire a farvi scorgere in essi l’immagine riflessa dei vostri amici, dei vostri vicini, delle vostre famiglie, di voi stessi, e lasciarvi intravedere quali potrebbero essere le loro reazioni (e le vostre) di fronte alle situazioni estreme presenti in questa storia”
‘Con The Walking Dead intendo indagare i modi in cui le persone reagiscono di fronte alle situazioni estreme e come ne escono cambiate’.
‘Tutto in questo libro tende a mostrare la naturale progressione degli eventi che ritengo si verifichino in situazioni di questo tipo’.
‘Il modo in cui questi personaggi raggiungono una determinata meta è molto più importante del fatto che la raggiungano’.
In questi tre passaggi si racchiude il vero significato della storia di The Walking Dead, la chiave di lettura reale e voluta da chi l’ha creata, l’idea di fondo.
The Walking Dead è un viaggio nel pensiero umano nel mezzo di un’apocalisse. Non la caccia alla ricerca del perchè sia avvenuta l’apocalisse.
E’ l’introspezione psicologica dei sopravvissuti davanti a un simile scempio, il cambiamento della realtà delle cose che si ripercuote sulla loro psiche, le reazioni dell’uomo di fronte alla paura, il comportamento dell’uomo che si trova a partire da zero, o per lo meno si trova a raschiare il fondo di quel che rimane della civiltà, in uno specchio di decadenza che riflette sè stesso e vede come miracolo quotidiano già la propria sopravvivenza. Non si parla di trovare una via di uscita dall’incubo, non c’è il tempo, nè il modo, non si tratta di trovare il rimedio, la famosa cura tanto agognata, ma di domare l’incubo, di adattarsi all’incubo.
E il modo in cui conquistano la propria salvezza ogni volta, centimetro su centrimetro (fotogramma su fotogramma), ostacolo su ostacolo, zombie dopo zombie, è il vero scopo in The Walking Dead e non salvare l’umanità da una catastrofe che ormai è già sopraggiunta.
Possiamo dire quindi che l’unica ‘cura’ è sopravvivere. Non morire per non diventare uno di ‘loro’.
CASO CHIUSO?
Sull’argomento di una possibile riapertura su una spiegazione al virus è tornato a parlare lo stesso Kirkman , per via di alcune indiscrezioni trapelate sullo spin off ‘Fear The Walking Dead’ che pare racconteranno molto di quanto accaduto prima che Rick si svegliasse dal coma, facendo quasi pensare che lo spin off in realtà fosse un prequel “Se volete sapere da cosa è dovuta questa epidemia zombie sarete delusi perchè lo show non lo dirà. Questa, infatti, non è una priorità di Walking Dead, e neanche di Fear The Walking Dead. Noi ci focalizziamo sulle storie che fanno breccia nel cuore del pubblico. Non si tratta di sistemare questo mondo, né di conoscere quale sia stata la causa che lo ha fatto diventare così”.
Sarà il caso quindi di mettersi l’animo in pace, forse questi misteri non saranno mai svelati. La cura e lo sviluppo del contaggio faranno sempre discutere. Quello che si è voluto fare in questo ‘ragionamento’, o per lo meno nel tentativo di farlo, sono solo ipotesi, appunto tentativi. E come tutti i tentativi faranno discutere ancora. E’ questo, dopo tutto, quello che ci piace.
Caso chiuso quindi?
LA SPERANZA
Kirkman lascia lo spiraglio: “Anche se conosco perfettamente l’origine dell’epidemia non mi sono mai preoccupato di scriverla. Sperate che non muoia”.
Con una battutaccia delle sue lascia ancora una porta aperta sulla questione a dare speranza, un giorno, di sapere tutta la verità.
Lunga vita al Re Kirkman, allora! E che si inventi una ‘cura’ anche per chi, come noi, ormai è incurabile di The Walking Dead!
(Un saluto ai nostri amici di The Walking Dead Italia, The Walking Dead ITA, Caryl Italia ed agli amici del gruppo di The Walking Dead Italia Fans)