Ci siamo arrivati. Siamo arrivati davvero alla fine della quinta stagione di The Walking Dead ed è arrivato anche il momento di tirare le somme definitive. Qualche giorno fa lo abbiamo fatto parlando di ciò che questa quinta sinfonia ha rappresentato, ieri abbiamo messo a confronto i 5 finali di stagione. Oggi, ci occuperemo delle pagelle dei personaggi presenti in The Walking Dead 5. E sono tantissimi: proveremo a valutarli, giudicarli e votarli dal primo all’ultimo. Ma sono talmente tanti che per ragioni di ordine e per evitare ammassamenti dovremo dividere l’articolo in tre parti (potrete andare avanti cliccando su Next Page alla fine di ogni pagina)
Cominciamo, che è meglio.
LE PAGELLE DI THE WALKING DEAD 5
GARETH 7 – E’ il caso di iniziare proprio da lui, Gareth il cannibale. Presentato nella quarta stagione come un villain di tutto rispetto, carismatico, freddo e depravato al punto giusto, il buon Gareth alla fine ha un po’ deluso le aspettative. Non del tutto per colpa sua, sia chiaro. L’impressione è che il personaggio fosse azzeccatissimo, che potesse mantenere tutte le premesse – e le promesse – di spettacolo. Ma gli è stato dato troppo poco spazio. L’aria da bravo ragazzo e quella calma olimpica che un po’ dava speranza di rinsavimento ed un po’ terrorizzava, rendevano potenzialmente strepitosa tutta la sua caratterizzazione. Inizia alla grande il re di Terminus, spaventando il pubblico con la sua combriccola di pazzi. Ed anche quando il finto santuario viene spazzato via, se la cava egregiamente rapendo Bob e divorandogli la gamba. Poi però fa il passo più lungo della gamba e prova ad attaccare il gruppo di Rick. Per lui il mondo apocalittico era soltanto ‘Una questione di prospettiva’. La sua, di prospettiva, è stata tranciata dal machete rosso di Grimes ed a nulla sono servite le implorazioni finali. Peccato, prometteva davvero bene.
MARY 5 – La mamma dei Terminators ha un che di viscido. Nella quinta stagione dura il tempo di una puntata e non riesce ad impietosire nemmeno quando spiega a Carol che loro, una volta, erano persone buone. Poi è arrivato un gruppo di cattivoni che gli ha cambiato la famosa prospettiva e da persone buone si sono trasformate in esseri che ritenevano le persone buone da mangiare. Carolina la fa divorare dagli zombie. Contrappasso perfetto.
MARTIN 4 – Viscido peggio di Mary, al punto che per salvarsi il culo minaccia di uccidere una neonata – anche Gareth un po’ lo era, ma meno e comunque almeno aveva carattere – si salva soltanto perchè Tyreese è un po’ fesso. Torna alla carica, pronto ad uccidere tutti, ma viene eliminato senza pietà. Giusto cosi.
BOB 7 – Dura poco, ma dice tanto. Si rende protagonista di un momento epico quando, catturato da Gareth e soci che gli hanno staccato una gamba e se ne stanno cibando, gli urla in faccia ridendo: “Avete mangiato carne avariata!”. Struggente la sua fine, prima col discorso a Rick per tentare di ri-estrapolargli la sua parte buona e restituirgli speranza, poi col siparietto con Sasha. Lei gli dice: “Allora, qual è la cosa buona che si trova in quella cattiva?”. Lui stavolta non risponde, ed esala l’ultimo respiro. Il messaggio è chiaro e sottile: nella morte non c’è nulla di buono. Silenzio ed applausi.
BETH 5 – Si rende protagonista della morte più stupida ed insensata nella storia di The Walking Dead. Al Grady Memorial Hospital mostra coraggio e sembra crescere un po’ come personaggio, ma il suo harakiri è inutile e totalmente improduttivo. Gli altri si sbattono mesi per cercarla e salvarla, lei rovina tutto. Adios.
GORMAN 4 – Mai personaggio fu più squallido. E c’è poco altro da aggiungere.
DR.EDWARDS 5 – Mr.Codardia sembra poter e voler aiutare Beth, ma è completamente soggiogato dalla Dea Dawn.
DAWN 4,5 – Il teorico villain peggiore nella storia di The Walking Dead. Teorico, perchè poi alla fine non si capisce se la poliziotta sia buona o cattiva. Sulla carta, si rivela alla fine, è addirittura buona ma si comporta da cattiva. I suoi schiaffi da psicopatica a Beth non rimarranno nella storia della serie tv. Lei, ed in generale la saga del Grady, non sono state altro che una perdita di tempo.
CARL 6 – Senza infamia e senza lode, il piccolo Grimes, nella quinta stagione di The Walking Dead. Sembra che la sua evoluzione si sia presa una pausa. Durante la quarta aveva promesso fuoco e fiamme, sembrava ambire ad un ruolo di mini leader alla Rick. Nella quinta stagione rimane molto in panchina: poca azione, poca presenza, poco tutto. Si nota la sua maturazione, quello si, ma non è praticamente mai protagonista. Esclusa la parte finale, quando si trova tete a tete con la coetanea Enid e non sfrutta l’occasione: occhio Carletto, in tempo di apocalisse i treni potrebbero non ripassare.
TYREESE 6,5 – Esce di scena tra gli applausi, nella puntata dedicata alla sua morte. Uno dei personaggi più buoni mai visti in The Walking Dead. Sempre pronto a perdonare, a comprendere, a prendersi cura di chi ha più bisogno. Diventa il babysitter di Judith ed il saggio del gruppo. Il contraltare purtroppo è che pian piano perde lucidità nei momenti in cui serve più cattiveria. Si fa mordere dal fratello zombie di Noah, ed il suo è un lunghissimo addio, costellato anche dal ritorno di vecchi personaggi nelle sue allucinazioni, tra cui il Governatore. ‘Non morirà nessuno oggi’. Continua a ripeterlo anche poco prima di salutare la truppa. Il messaggio finale è crudo: in un mondo cruento come quello dell’Apocalisse, putroppo, non c’è spazio per quelli come lui.
JUDITH 6,5 – Una bambina che non piange e non si lamenta in un mondo come quello di The Walking Dead meriterebbe una statua. Ma ha una pecca: piange l’unica volta in cui non dovrebbe e per poco non fa uccidere tutti da quelli di Terminus. Però è troppo carina e la perdoniamo.
MAGGIE 6,5 – Il voto è figlio esattamente di queste valutazioni: 4 durante la prima parte di stagione, 8 durante la seconda. Mezzo voto in più glielo diamo sulla fiducia perchè nella seconda parte è davvero cresciuta tantissimo. Le prime 8 puntate ci regalano una Maggie di una noia e di uno stucchevole mai visto: soliti amoreggiamenti con Glenn, si dimentica dell’esistenza della sorella salvo impazzire quando la vede morta. E per il resto non fa niente di niente. Nella seconda però cambia completamente tono, soprattutto dall’arrivo ad Alexandria in poi. E’ un’altra Maggie. Una Maggie leader, intelligente. Si mette al fianco di Deanna, carismatica regina di Alexandria, si fa ben volere e funge da collante tra il suo gruppo ed il nuovo gruppo. Diventa mediatrice perfetta in una situazione complicata, e nel gran finale con la sua calma e lucidità salva Sasha e Padre Gabriel da uno status di totale follia con grande padronanza della situazione. Flop prima, top poi. Maggie si è risvegliata a primavera.
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