RICK 6 – Puntata in cui è meno protagonista del solito. Insegna a sparare a Ron (anche li’, boh: troppo pressappochismo, questo è pur sempre il figlio di uno che hai ucciso ed ha già dimostrato poca simpatia per tuo figlio, caro Rick), sgrida qua e là i vari Spencer e Tara, costruisce fortificazioni del muro. Niente di che, insomma. Per una volta, un episodio di The Walking Dead poco rickcentrico.
GLENN BOH – Allora, il punto è uno. Più che valutare l’apporto di Glenn in questa puntata (al solito molto umano, al punto di rischiare di farsi sparare da Enid per salvarla), va valutato il modo assurdo con cui è uscito da quella situazione impossibile.
Quella di ieri è stata una gran puntata, con un gran finale, molto molto variegato con tante situazioni che rimangono in sospeso e la ‘bomba last second’ della torre che crolla. Voto altissimo, probabilmente il più alto di quest’anno. Ma non riesco a togliermi dalla testa questa storia di Glenn vivo a tutti i costi che rovina un po’ tutto. Nulla contro il personaggio, cardine assoluto della storia, e anzi è un bene che rimanga tra i sopravvissuti. Ma potevano gestirla molto, molto meglio. Obiettivamente da una situazione di quel tipo non si esce vivi. Paradossale pensare che ci siano centinaia di zombie in mezzo metro quadro, finalmente due umani da spolpare ed uno non se lo cagano di striscio, permettendogli di sgattaiolare sotto il bidone. Potevano tenerlo vivo, ma gestirla decisamente meglio. The Walking Dead è una storia ambientata in contesti surreali, ma qua si è andati oltre e dopo questo ‘salvataggio forzato’ solo per creare un po’ di suspense, ogni nuova situazione di pericolo perderà un po’ di credibilità: è come se il messaggio fosse ‘Se ti salvi in una situazione del genere, puoi salvarti praticamente sempre’. E questo, ovviamente, fa perdere un po’ di tensione narrativa in prospettiva.
(Un saluto ai nostri amici di The Walking Dead Italia, The Walking Dead ITA, Caryl Italia, TWD – Am I the only one Zen around here? Good Lord)