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The Walking Dead 5×15 – La fine della Terra Promessa

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Finalmente una puntata ricca di azione. Inizio puntata un po’ malinconico con l’omaggio ad Aiden da parte della famiglia che in casa, riunita, ascolta il cd che il figlio morto ascoltava in macchina. Lacrime del padre. La madre è evidentemente contrariata, arrabbiata. Ne abbiamo la conferma quando brucia il biglietto di condoglianze che Carol lascia dietro la sua porta di casa insieme ad una teglia di pasta col tonno – completamente ignorata -. Intanto Sasha è sulla torre ancora a fare la vedetta, a proteggere Alexandria ma il suo atteggiamento è un po’ strano: sembra quasi pensarci e ripensarci, quasi come se non gli importasse poi più di tanto difendere la Terra Promessa. Daryl e Aaron intanto sono nel bosco di notte e avvistano una luce a pochi passi da loro. Altre persone ?

Nella 5×15 di The Walking Dead non solo si assiste non solo allo sbroglio della sfera politica e amministrativa di Alexandria. Ma si affronta anche il divario emotivo emotivo tra i personaggi. Più che palesemente, come appunto ho detto in precedenza, Sasha è l’esempio topico del disagio che questa “nuova realtà” sta costituendo per i sopravvissuti. Perché ci stava pensando? La mia ipotesi è che non volesse “sprecare” materiale su cui inveire dopo: come vedremo, o meglio come ci dirà Rosita quando va a chiamare Michonne, Sasha non è ancora tornata e quando l’andranno a cercare si renderanno conto che in realtà stava letteralmente dando la caccia agli zombie.

Ovviamente l’aiutano e soprattutto la salvano : rimasta senza munizioni si ritrova a lottare corpo a “corpo” contro i putrefatti venendo sopraffatta, ma l’intervento dello strano duo le evita il peggio. Contemporaneamente nei boschi ritroviamo anche Carl e la sua nuova amichetta che cercano di rivivere la sensazione di libertà e angoscia che vivevano quando non avevano un tetto fisso sopra la testa. Ma non solo: anche Daryl e Aaron sono nel bosco. Effettivamente c’era qualcuno. Ritrovano il corpo di una ragazza legata nuda ad un albero col ventre squarciato: era stata legata quand’era ancora viva. Nelle vicinanze zombie col marchio “W”. Ancora. E ancora non sappiamo cosa rappresenti. Fatto sta che chiunque lasci questa firma dovrebbe essere anche l’artefice di tanta crudeltà. Tutto questo fa da sfondo al reale centro di interesse della puntata.

La morte di Aiden ha fatto evidentemente sorgere grossi dubbi nella testa di Deanna, alimentati tra l’altro dalla sfacciataggine e dalle bugie di Nicholas : infatti egli incolpa Glenn di tutto, adattando la reale versione dei fatti a ciò che più gli conviene (secondo lui infatti sono stati i nuovi arrivati a lasciar morire il giovane, loro a voler scappare, loro ad essere la causa della morte di Noah). Non so voi ma più abbiamo a che fare con questi di Alexandria e più spero che Rick li sottometta tutti e li butti fuori a calci.

A cominciare però da Pete. Dubbi erano sorti a Carol nello scorso episodio sul fatto che l’uomo picchiasse sua moglie: dubbi più che confermati in questi 40 minuti. Rick, furioso, non solo cerca di trovare una “soluzione” -ammazzandolo – parlando con Deanna ma anche affrontando prima lui –“Continua a camminare” però non sappiamo esattamente cosa è successo dopo quindi non capisco il senso di questa scena – e poi la stessa Jessie che prima caccia lo sceriffo e poi, quando lui imperterrito ritorna per farla ragionare, acconsente a ricevere il suo aiuto non troppo disinteressato -e anche lei se ne è accorta, “Io sono sposata!” -. Ad interrompere il bel momento è proprio il marito: ovviamente la cosa non finisce bene. Parte una scazzottata tra i due uomini quando lei trova la forza per cacciarlo di casa. Quasi tutta Alexandria accorre sentendo evidentemente il rumore della finestra che si rompe dopo che i due si buttano – scene molto holliwoodiane -, anche Deanna viene chiamata.

Ci sono pure Carl e Carol. Rick, completamente insanguinato interrompe lo strangolamento dell’avversario e comincia un discorso farneticante – anche se non troppo – sul modo di vivere e sull’ “Uccidi o verrai ucciso”. Inaspettatamente a zittirlo compare Michonne – vestita con la divisa da poliziotto della comunità – che colpendolo alla nuca lo fa cadere privo di sensi. Oggettivamente quel che appare evidente è che gli autori si stiano servendo in un certo senso della serie tv per trattare temi bollenti come l’omosessualità e la violenza sulle donne. L’accettazione da un lato e la ribellione dall’altro. Rick che incita Jessie per salvarla, per darle una mano ad uscire da questa situazione a dir poco spiacevole non è a mio parere solo funzionale alla serie tv ma è propriamente un consiglio di vita. Ad ogni modo alla fine di questo episodio tutto ciò che ci viene da chiederci è: ma chi è questo W? Cosa vuole ? E soprattutto, questione Alexandria: che ne sarà di questa comunità e come verrà gestita da chi? Manca pochissimo al finale di stagione che spero risponderà a tutte le domande che ci sorgono dopo ogni 40 minuti. Prepariamoci al puntatone finale da un’ora e mezzo: sarà un’autentica maratona, ma saremo ben felici di correrla.