Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati. Dopo la puntata della scorsa settimana incentrata solo su pochi personaggi, questa volta diamo uno sguardo più ampio a tutto il gruppo e ci muoviamo con loro verso una nuova realtà.
L’episodio si apre con un approfondimento sui pensieri di Abraham che fanno più o meno da sfondo a tutte le vicende raccontate. In un attimo di serenità a letto con Rosita, si perde ricordando Sasha e un dialogo avuto con lei evidentemente pochi giorni prima.
Di Rosita prima della missione Washington sappiamo ben poco; tutto ciò che ci è stato raccontato è che quando Abraham la ingaggiò per il viaggio, lei accettò. Da allora spesso e volentieri li abbiamo visti insieme e soprattutto abbiamo notato il ruolo chiave di Rosita per la psiche di Abraham. Non si è mai permessa di vacillare al suo fianco, pur di dargli la spalla che gli serviva e pur di ricordargli che tipo di persona era, voleva e poteva essere. Il ciondolo, fatto non a caso con il fanale del furgone con il quale Abraham, Sasha e Daryl sono riusciti a tornare a casa, rappresenta proprio il loro legame, tutto quello che c’è stato fra loro fino a quel momento.
Dopo lo sguardo su Abraham torniamo al “presente”, cioè alla notte in cui Daryl e Rick hanno portato Jesus ad Alexandria. Vediamo Maggie che sta piantando i pali per le piante di pomodori e con un breve dialogo con Glenn ci viene fatto il punto della situazione.
Ad Alexandria mancano le provviste.
Il gruppo è numeroso, la città è grande, ma mancano le piantagioni ed, evidentemente, le ricerche viveri non stanno andando come previsto. Maggie confessa a Glenn la sua perplessità sul fatto che le piante non germoglino, con un chiaro riferimento alla sua paura che la mancanza di cibo possa contrastare anche la “crescita” del loro bambino, ma la speranza di Glenn non vacilla perché sa che sono sopravvissuti a situazioni ben peggiori.
Attratti dai rumori e dalle luci, veniamo catapultati in casa di Rick, dove Jesus sta aspettando di poter parlare. I maggiori esponenti del gruppo si siedono intorno ad una tavola con lui e ascoltano ciò che ha da dire.
Jesus viene da una comunità, Hilltop, che può vantarsi di avere una buona scorta di provviste per via delle coltivazioni e degli animali allevati. Fa capire di essere un esploratore e un buon osservatore arrivando subito al punto: ha capito che ad Alexandria serve il cibo ed è disposto a proporre un accordo commerciale per scambiare beni con loro. E’ evidente cosa voglia in cambio: le armi, la fiducia del gruppo e una buona possibilità di collaborazione.
Rick e gli altri mostrano la giusta freddezza nei suoi confronti. A parte Woodbury, esperienza segnata come negativa, non hanno mai vissuto con dei “vicini”.
“Come facciamo a sapere che è vero?”
Jesus, sincero, dice loro che l’unico modo per dimostrargli che sta raccontando la verità è quella di andare con lui al suo insediamento per vedere con i loro occhi.
A quel punto Maggie fa brillantemente notare che Jesus si sta riferendo al plurale ad “altre comunità” e finalmente viene pronunciata la frase chiave a cui tutta la sesta stagione gira intorno.
“Il vostro mondo sta per diventare molto più grande”.
Con The Walking Dead siamo sempre stati abituati al fatto che i nostri protagonisti fossero in buona/pessima compagnia in qualunque luogo. Non sono gli unici sopravvissuti del nuovo mondo e non vivono con l’illusione di poterne creare uno da soli. Dai Vatos ad Atlanta a Woodbury, da Terminus al Grady Memorial sono stati abituati al fatto di doversi sempre ricordare dell’esistenza di altri gruppi o persone singole. Quello che si trovano davanti adesso è però qualcosa di completamente diverso. L’apparizione dei Salvatori, l’arrivo di Jesus, la presentazione di Hilltop, il nome di Negan…è tutto ben chiaro. Ci sono tante comunità, diverse fra loro, con bisogni diversi e un unico punto in comune: al loro interno ci sono persone che hanno resistito, in un modo o nell’altro, fino a quel momento.
Che fare quindi?
Jesus afferma “siamo tutti dalla parte dei vivi”, ma sa bene che non è un concetto applicabile a qualsiasi situazione. La sua proposta di “commercio” come in tempi antichi per sostenersi a vicenda lascia molta indecisione nel gruppo che, però, è disposto a rischiare. Perché? Perché se davvero fosse reale, sarebbe l’inizio di qualcosa. Qualcosa di vero, qualcosa che non punta solo sulla sopravvivenza ma sulla costruzione di un nuovo, migliore mondo.
Il gruppo si prepara a partire e, con quella colonna sonora, sembra anche a noi di metterci in viaggio con loro verso questa destinazione “ignota”. Poco dopo li vediamo conquistare il lasciapassare per la nuova comunità salvando gli amici di Jesus senza alcuno sforzo.
Arrivati alle porte di Hilltop il panorama è quello di una cittadina medioevale. La palizzata di legno con uomini di guardia armati di lance, strutture abbozzate in cui ognuno svolge i suoi lavoretti manuali, gli animali allevati in piccolo numero, le coltivazioni curate come fossero una benedizione divina. Questa presentazione ha proprio lo scopo di riportarci indietro nel tempo, di ribadirci la nuova condizione dell’uomo che gira intorno ai bene essenziali.
I sopravvissuti “reali” lo capiscono. Le persone come Gregory, no. L’atmosfera medievale del lavoro umile viene immediatamente sormontata dall’imponente “museo” di “proprietà” del comandante di Hilltop. Non appena Gregory fa la sua comparsa, pregando gli ospiti di pulirsi, vediamo il volto di Rick trasformarsi (faccia da “mi toccherà ucciderti, che peccato”) e la sua conversazione con Maggie non fa che ribadirci che davanti non ci troviamo un sopravvissuto, ma un’altra di quelle persone avide con la sola voglia di sentirsi “importanti” e indispensabili che ottiene esattamente l’effetto contrario. Gregory non è un leader, non ha l’appoggio della sua gente che è addirittura disposta ad ucciderlo, non ha la stima di nessuno; l’unica cosa che sa fare è farsi rispettare incutendo una certa soggezione. Ne abbiamo l’esempio chiaro quando si rivolge a Maggie sbagliando nome e chiamandola “tesoro” e quando insiste con Rick per farli lavare e sistemare. Maggie, d’altra parte, non accetta quella confidenza nei suoi confronti, capisce che Gregory pensa di poter piegare i nuovi arrivati con gli stessi metodi con cui ha assuefatto la sua gente, ma sa anche che non ha ancora capito con chi ha che fare.
Quando si arriva allo scontro, Rick e gli altri intervengono per salvare Gregory perché è la cosa giusta da fare. Non si può essere disposti ad uccidere qualcuno del proprio gruppo solo perché un altro è in pericolo: bisogna combattere per le persone che si amano.
Rick uccide Ethan con una freddezza glaciale, dimostrandosi quasi stupito davanti alle facce sconvolte degli abitanti di Hilltop. Il gruppo di Rick sembra aver raggiunto una linea guida comune sulle “altre persone” che nell’ultima stagione avevamo visto vacillare. Non è tutto bianco o nero, gli altri non sono tutte minacce da abbattere e uccidere spietatamente. Bisogna dare una possibilità, ma senza farsi fregare e senza doverne poi pagare le conseguenze. Per questo va bene provare a trovare un accordo pacifico, ma se le cose si mettono male non bisogna esitare. Lo sa bene Rick che non ha ucciso Jesus, non lo ha abbandonato, ma davanti a Ethan fuori di sé e disposto ad uccidere le persone accanto a sé non ha esitato a piantargli il coltello nel collo. Lo sa bene Maggie che afferma di essere pronta a sparare a Jesus al fischio di Rick. E lo sanno bene anche gli altri.
Jesus interviene poi per evitare che gli scontri continuino, ma, ormai è ben chiaro, lui sostiene già Rick. Gli dice di smetterla, ma gli dice che ha ragione e poi lo giustifica pubblicamente per quello che ha appena fatto.
Chiarita la presenza di Negan e dei suoi uomini, il gruppo mette in chiaro le cose: loro possono eliminare il problema, così come hanno fatto in passato, ma in cambio vogliono i mezzi per poter continuare a sopravvivere. Daryl contesta il modo in cui Jesus e gli altri hanno piegato la testa ai Salvatori, raccontando di come loro si siano sbarazzati velocemente di un gruppo. Rick si sofferma sul fatto che loro possano barattare il cibo solo con la loro forza, con ciò che hanno imparato a fare e, insieme agli altri, si dimostra consapevole delle capacità dei suoi uomini dicendo che ce la faranno come sempre.
L’affermazione di Maggie “ci costerà sicuramente qualcosa” fa parte di quel “come sempre”. In tutti gli scontri qualcuno è caduto, qualcuno è stato ferito, tanti sono morti, ma il gruppo c’è ancora e ci sarà per sempre, a qualunque costo, perché è questo ciò per cui loro combattono.
Maggie viene chiamata da Gregory per discutere dell’offerta. La delega di Rick per le conversazioni diplomatiche funziona alla grande. La ragazza ne ha vissute tante, come tutti, e sa giocare bene le sue carte; a modo suo, è disposta a tutto pur di contribuire alla vita delle persone che ama, comprese quelle che non hanno ancora visto la luce. Deanna aveva visto quella capacità in lei e l’aveva scelta per aiutarla a guidare la comunità; Rick, che conosce il valore dei suoi, sa bene che la diplomazia non è il suo forte da un po’ di tempo, e cede ben volentieri il posto perché sa che con Maggie le cose possono prendere la piega giusta.
Dopo l’accordo, l’ingresso di Jesus nel gruppo è ufficializzato dall’accettazione del leader, Rick, che gli consente di “provare” a salvare il mondo insieme a loro, di imbarcarsi di nuovo con loro in quella missione che potrebbe costargli la vita.
Il viaggio di andata per Hilltop e il viaggio di ritorno per Alexandria hanno sempre come punto di vista i pensieri di Abraham. Il suo sgomento e la sua paura per la decisione di stabilizzarsi si oppongono alla bellezza della verità e delle speranza, rappresentate graficamente dall’ecografia del bambino di Maggie e Glenn. La riflessione di Freddie sulla visione di sua moglie in punto di morte non è messa a caso, ma vuole spiegarci perché quando Abraham rischia di essere strangolato, riesce a sentire la voce di Sasha e perché il ciondolo regalato da Rosita rimanga a terra mentre lui si alza con nuove certezze.
La puntata si chiude regalandoci uno dei tanti momenti speciali di The Walking Dead. Maggie e Glenn, dopo aver visto l’ecografia del loro bambino, nel viaggio di ritorno, passano la fotografia a tutti, esattamente come si fa in una famiglia, per renderli partecipi della loro gioia.
Quella minuscola visione emoziona tutti, strappa un sorriso e una nota di speranza. L’ultimo a riceverla è proprio Abraham per chiudere al meglio, di nuovo, il cerchio dell’episodio.
Lo scontro è vicino, la morte è vicinissima, ma la vita le viaggia esattamente parallela.
Mi raccomando passate e “piacizzate” i nostri amici di: The Walking Dead Italia, The Walking Dead ITA, Caryl Italia, TWD – Am I the only one Zen around here? Good Lord !