L’episodio di questa settimana di The Walking Dead è aperto, enigmatico e ci lascia in attesa delle ultime due puntate con una nota di curiosità in più rispetto a quello che potevamo aspettarci.
Puntata molto particolare. Cinque minuti di silenzio, interrotti solo dal ricongiungimento con l’episodio precedente di The Walking Dead. Quarantacinque minuti di alternanza tra tensione, commozione, confronti e svolte inaspettate.
Ma, come ben si sa, in The Walking Dead non è tutto oro quel che luccica.
La musica di sottofondo cambia, dalla notte si passa al giorno e dal silenzio si passa al frastuono dell’arrivo dei Salvatori. Dai sorrisi, si passa alle lacrime soffocate.
Ma è davvero ciò che conta? No. O anzi, sì, importa eccome, ma non importa quanto vincere alla fine.
Se è vero che sia Maggie che Daryl vorrebbero uccidere ogni Salvatore che incrociano sul loro cammino, è vero anche che ogni passo falso potrebbe tradirli ed ogni tradimento significherebbe solo altre vite perse.
Coloro che non riescono ancora entrare nell’ottica corretta rischiano grosso. Se Maggie da una parte è pronta a dire ‘l’importante è vincere‘, Rosita ribatte ‘voglio solo che lui sia morto‘ e Sasha completa ‘se ci facciamo prendere non avremo altre possibilità‘.
I diversi obiettivi delle ragazze protagoniste di questa puntata si mescolano e si punzecchiano tra di loro. E’ inevitabile notare le analogie tra le situazione che le circondano. Ognuna di loro ha perso la persona più importante. Ognuna di loro vuole un modo per vendicare quella scomparsa e per renderla ‘un’uscita di scena che abbia un senso‘.
Quello che distingue Maggie da Sasha e Rosita è la fedeltà del gruppo a cui appartiene, il non dover far la cosa giusta pensando alla propria vendetta personale, ma al popolo che la segue. Il futuro in grembo ti può far cambiare prospettiva e ragionare di più, ma forse basta pensare che la regola principale di The Walking Dead è sempre valida. Da soli non ci si salva e, soprattutto, da soli non si salvano gli altri.
Ecco perchè alla fine anche Sasha e Rosita trovano il modo di coprirsi le spalle a vicenda e di instaurare una silenziosa alleanza inevitabile. Ecco perchè alla fine riescono a darsi modo l’un l’altra di scavarsi nel profondo e provare quel rimorso e quella tristezza legittimi.
Ecco anche perchè ci viene inevitabile contare i giorni che restano a Gregory.
L’immagine dell’ultima bottiglia di whisky è emblematica. Gregory guarda dalla finestra il suo popolo che si prepara ad un nuovo giorno di addestramento, che si mette in marcia per cambiare le cose. Qual è la sua reazione?
Di andare ad allenarsi come Sasha, Enid o semplicemente di assistere e stare in mezzo alla gente come Jesus e Maggie non se ne parla proprio. Gregory si gira verso l’ultima bottiglia d’alcool e sceglie quella. Sceglie, per l’ennesima volta, di chinare il capo davanti a Simon, di essere un codardo, di essere schiavo. Sceglie tutto, ma non Hilltop.
L’immagine successiva ci rimanda il risultato di tale scelta. Gregory guarda nuovamente dalla finestra e del suo popolo, per lui, non è rimasto nessuno.
Nulla a che vedere con chi di quel posto è già il futuro. Nulla a che vedere con il lavoro che Maggie sta facendo con Hilltop. Nulla a che vedere con quanto quella tenacia sia costantemente premiata da fiducia e fedeltà.
Tu sei una delle cose belle di questo mondo, Glenn lo sapeva. Lo sapeva perchè anche lui era una delle cose belle.
Nel mondo di The Walking Dead le cose belle ci sono. Non sono poche, solo un po’ nascoste da trovare o da ritrovare dopo il dolore, la sofferenza, la guerra.
Daryl è una di quelle, come afferma Maggie. In poche parole gli dice di non arrendersi a quel senso di colpa, di non lasciarsi trascinare in quel vortice da cui nessuno può uscire vincitore (il vortice della solitudine punitiva).
Il ciondolo di Abraham che Sasha porta al collo è una di quelle. Perché? Perché è simbolo di un futuro in cui non solo si può, ma si deve sperare. Un futuro per cui bisogna essere disposti a combattere e per cui si può chiudere un cancello in faccia alla tua compagna di missione, garantendole una via d’uscita.
Il braccialetto che la stessa Sasha nelle mani di Enid per il bambino è un’altra delle cose belle. Rappresenta tutto ciò che di puro e genuino vale la pena salvare nel mondo di The Walking Dead.
Il ricordo vivo e pulsante delle persone che non sono riuscite ad arrivare fino ad oggi è il legame che rende forte tutto ciò che rimane. E’ forse la cosa più bella.
Quindi è questo ‘l’altro lato‘ (The other side) di cui parla il titolo di questa puntata di The Walking Dead. L’altro lato della battaglia, quello in cui ci si prende del tempo per le persone. L’altro lato del cancello in cui Eugene può scegliere di essere un prigioniero. L’altro lato dello stesso cancello che può dividere vita e morte (Rosita e Sasha). L’altro lato di una notte in cui un nemico (Dwight) può tornare a farti visita sotto nuove vesti.
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