Se sei un fan di The Walking Dead e vuoi vivere un’esperienza unica, il mio consiglio è quello di partecipare alla Walker Stalker Convention. Ho trascorso due giorni lì un paio di settimane fa e ho deciso di condividere con voi i momenti migliori dell’evento.
Prima di tutto, cos’è la Walker Stalker? Non è molto diversa dalle convention italiane come Lucca Comix, Romix o Napoli Comicon, ma è tutto completamente dedicato a The Walking Dead, dove molti membri del cast della serie incontrano i fan per autografi, foto e panel. Negli Stati Uniti queste convention vengono organizzate in quasi tutti gli stati mentre in Europa al momento l’unica città ad ospitarla è Londra ed è lì che sono andata con un gruppo di amiche.
Per entrare è ovviamente necessario un biglietto ed esistono diverse categorie che a seconda del prezzo danno ai fan la possibilità di avere più autografi e foto con gli attori. Il più caro, il “Platinum Vip”, ti permette di avere incluso nel prezzo quattro autografi e quattro foto a scelta. Subito dopo c’è il “Gold Vip” che ti permette di avere due autografi e due foto a scelta e poi ci sono i biglietti che ti permettono semplicemente di entrare alla con, “2-day Vip”, “Weekend 2-day, General Admission” e i giornalieri. Chi acquista uno di questi ultimi tre pass ha però la possibilità di comprare a parte foto e autografi (per maggiore informazioni potete andare sul sito ufficiale della Con, digitando su google “Walker Stalker” ).
Purtroppo per attori popolari come Andrew Lincoln, Norman Reedus o Jeffrey Dean Morgan le foto e gli autografi sono a numero limitato e vengono fatte delle prevendite che terminano solitamente in pochi minuti. Io e il mio gruppo di amiche siamo stati fortunati e con un pass General Admission siamo comunque riuscite ad acquistare foto con Reedus e Dean Morgan quindi consiglio di non demoralizzarsi dal principio e di provarci in ogni caso, inoltre anche solo entrare alla con ti permette comunque di vivere un’esperienza straordinaria!
Dopo questa informazioni di base, passiamo al racconto vero e proprio:
La Walker Stalker si è svolta all’interno dell’Olympia London, un palazzetto che si trova a Kensington, zona abbastanza centrale della città. Entrando si viene immediatamente avvolti nel mondo della serie, grazie agli stand nei quali trovare ogni tipologia di gadget, dalle t-shirt alle tazze, alle action figure a quadretti con immagini e illustrazioni.
Le prime vere emozioni le si provano raggiungendo i tavoli di alcuni degli attori. La sensazione comune è stata quella di “incredulità” nel poter vedere dal vivo i personaggi della propria serie preferita, anche se si tratta di quelli secondari come successo a noi, appunto, con Ross Marquad (che interpreta Aaron), il primo in assoluto che abbiamo visto a pochi metri di distanza. A proposito degli attori: in persona sono tutti molto più affascinanti, sia fisicamente che caratterialmente e molto più magri (allora è vero che la televisione “ingrassa”?).
Le prime ore all’interno della Con sono passate esplorando e studiando il luogo per capire dove fossero posizionati i vari attori, dove si trovasse il palco per i panel e dove iniziassero le file, decidendo un po’ il da farsi e assistendo al panel di Scott Wilson (Hershel) e David Morrisey (Il Governatore) e l’atteso panel di Andrew Lincoln (Rick Grimes), raggiunto poco dopo da suo “figlio” Chandler Riggs (Carl Grimes). Fantastica la presenza di maxi-schermi su cui apparivano i sottotitoli in tempo reale, ovviamente sempre in inglese, ma comunque un aiuto in più se non si capisce al primo ascolto.
Continuo con qualche altro consiglio: se avete già scelto chi incontrare, fatelo subito perché le ore sembrano davvero volare durante la Walker Stalker, ma cercate anche di passare del tempo nei vari corridoi perché potrebbe esserci qualche incontro ravvicinato con uno degli attori mentre si sta spostando dal suo tavolo alla sala dove ci sono le sessioni fotografiche. Inoltre è molto facile incontrare persone in cosplay (tra i più popolari Negan e Daryl) a cui puoi chiedere una fotografia, oppure persone travestite da zombie che cercano di spaventare chi è distratto o di spalle. Uno spasso!
Durante semplici passeggiate è capitato con molta frequenza di ritrovarsi di fianco a Seth Gilliam (Padre Gabriel, comparso improvvisamente un po’ come successo con Negan nella puntata 7×04), Josh McDermitt (Eugene) che si ferma volentieri a guardarti, ammiccando e lanciando baci (è davvero un simpaticone!), Alanna Masterson (Tara), Michael Cudtliz (Abraham) e Austin Amelio (Dwight) che abbiamo avuto la fortuna di incontrare più volte durante i due giorni lì e che se permettete, merita una menzione speciale.
Il suo personaggio non è totalmente amato nella serie (soprattutto a causa dei contrasti con Daryl), ma lui, di persona, è davvero umile e gentile. Come scrivevo poco fa, si è fermato più volte a parlare con il mio gruppo che ha addirittura riconosciuto perché entrambi i giorni ci siamo posizionate nello stesso punto (ci ha letteralmente chiesto “ma non vi siete spostate da qui da ieri?”), ed è stato molto felice dell’accoglienza calorosa che gli abbiamo riservato, ripagata con qualche abbraccio, un selfie di gruppo (che vedete in foto) e un bacio sulla guancia che sono ancora incredula mi abbia dato.
Gli attori più popolari difficilmente si fermano a parlare con i fan perché vengono letteralmente assaltati, però può capitare di trovarsi nel posto giusto al momento giusto per poter schiacciare un cinque, per una stretta di mano o per un saluto più da vicino.
Adesso voglio condividere con voi i momenti di attesa prima di una foto o di un autografo con uno degli attori. A seconda della popolarità, il numero delle persone in fila cambia e potete immaginare che ad esempio per arrivare da Norman Reedus si debba aspettare da un minimo di trenta minuti ad un massimo di quattro o cinque ore (soprattutto se parliamo della sessione autografi visto che gli attori si fermano a parlare con i fan). La fila per la sessione fotografica non è stata lunghissima, io e le mie amiche abbiamo aspettato non più di trenta-quaranta minuti che passano velocemente se si ha qualcuno con cui conversare, anche se si tratta di uno sconosciuto che dopotutto è lì per il tuo stesso motivo. Inoltre abbiamo avuto un altro incontro riavvicinato con Josh McDermitt che sa sempre strapparti un sorriso.
Vedere Norman/Daryl da vicino è stato quasi uno shock. Come scrivevo all’inizio dell’articolo, gli attori dal vivo sono paradossalmente molto diversi dai loro personaggi pur avendo lo stesso volto. Norman Reedus in particolare mi ha trasmesso positività ed è stato molto carino quando poco prima di staccarsi da me e la mia amica, ci ha accarezzato le spalle con le dita.
Tutte le mie compagne hanno avuto le medesime esperienze con Norman Reedus, Jeffrey Dean Morgan, David Morrisey e Austin Amelio i quali le hanno accolte con molto calore ed una di loro è riuscita anche a chiedere una posa fotografica particolare, con Jeffrey che le ha preso il volto tra le mani.
Le file per gli autografi funzionano alla stessa maniera, ma sono leggermente più lente, sempre a seconda dell’attore/attrice in questione. Tre amiche hanno aspettato ore prima di incontrare Michael Cudtliz (rimasto oltre l’orario di chiusura della Con per incontrare tutti quelli che si erano messi in fila), mentre altre due amiche sono state fortunate con Ross Marquad e anche io ho atteso solo dieci minuti circa prima di incontrare Austin Amelio. Anche qui le regole cambiano a discrezione degli attori. C’è chi permette di fare un selfie insieme alla firma di un autografo e chi invece ti fa scegliere tra l’una o l’altra cosa. Personalmente siamo tutte andate per scambiare qualche parola con loro: Michael Cudtliz è stato molto disponibile nonostante la stanchezza di due giorni di Con. Alcune di noi lo avevano già visto durante il panel tenutosi al Comicon di Napoli nell’Aprile dell’anno scorso quindi abbiamo voluto assolutamente comunicarglielo. Ross Marquad ha parlato un po’ di italiano e un po’ di spagnolo riconoscendo la nazionalità delle mie amiche ed io a causa della timidezza non sono riuscita a dire tutto ciò che avrei voluto ad Austin Amelio il quale però ha permesso ad un’altra amica di registrare un video mentre ero lì. Un’altra amica invece è riuscita a scattare qualche selfie veloce (e gratuito) con Scott Wilson e Greg Nicotero. Armati di pazienza e di un po’ di coraggio, si può ottenere qualche piccola soddisfazione!
Insomma, se prima si aveva simpatia per il cast di The Walking Dead, parlare o scattare una fotografia farà sicuramente accrescere la stima che si ha per loro. Gli attori non perdono mai occasione di rivolgere un sorriso ai fan, di fare qualche battuta durante i panel e di regalare qualche veloce abbraccio e so già a cosa state pensando: è vero, sono tutti pagati per essere lì (ma giusto per mettere in chiaro, sono i loro agenti a decidere prezzi ed altro), questo però non significa che siano obbligati a fare quello che fanno. Potrebbero stare dietro al loro tavolo a firmare autografi o a fare sorrisi di circostanza ma non è quello che io e le mie amiche abbiamo percepito e vissuto durante la Con. Dopotutto è uno scambio equo. The Walking Dead è forse la serie più popolare del mondo e questo è dovuto proprio a noi, ai fan che continuano a sostenerla nonostante i suoi alti e bassi sotto diversi punti di vista. Il cast sa chi deve ringraziare ed ecco perché vengono organizzati questi eventi. È l’unico modo che hanno di entrare davvero a contatto con chi li sostiene così tanto.
La stanchezza e la fame quasi non si accusano nelle giornate di Con, proprio perché ad ogni angolo c’è sempre qualcosa di nuovo, c’è una nuova conversazione da iniziare, c’è una nuova esperienza da raccontare e lasciate che vi dia un ultimo consiglio: se decidete di partecipare alla Walker Stalker, assicuratevi di avere la giusta compagnia. Senza il mio gruppo avrei vissuto metà delle emozioni provate. Portate con voi persone che possono capire la vostra passione per il telefilm e per i personaggi, saranno il vostro sostegno nei momenti di maggiore ansia prima di incontrare gli attori e “causa” di grandi risate per un motivo o per un altro.
Da un semplice articolo non è possibile trasmettervi tutto quello che si prova, ma ci ho provato cercando di descrivere il “calore” che è un evento del genere può regalarti, in cui ogni singolo momento è prezioso.
So che Londra sia lontana, ma in attesa che anche l’Italia venga notata per cose del genere, il mio consiglio è quello di passare un weekend alternativo alla Walker Stalker, in cui sembra di vivere in un mondo a se stante dove esistono solo i fan e il cast di The Walkind Dead. Peccato che avvenga una sola volta all’anno, ma almeno si ha tutto il tempo per poter preparare il viaggio.
Noi ci saremo anche nel 2018, e voi?