The Wire, andata in onda dal 2002 al 2008, ha segnato profondamente il mondo delle serie tv, raccontando con realismo la complessa rete criminale, politica e sociale di Baltimora. La serie HBO ha anche lanciato o consolidato la carriera di molti attori, che con il loro talento hanno dato vita a personaggi indimenticabili. Dall’intelligente detective Lester Freamon all’ambizioso politico Tommy Carcetti. Ma cosa hanno fatto questi attori dopo la fine dello show?
Alcuni membri del cast hanno continuato a interpretare ruoli importanti in altre serie di successo, mentre altri si sono fatti notare al cinema e in teatro. In questo articolo ripercorriamo insieme la carriera successiva a quel capolavoro di The Wire di alcuni degli interpreti più iconici. Analizzeremo come The Wire abbia influenzato la loro carriera e come questi abbiano continuato a lasciare il segno nell’industria dell’intrattenimento.
1) Dominic West: il detective Jimmy McNulty di The Wire
Partiamo subito con un highlander di The Wire, ossia il mitico detective Jimmy McNulty interpretato da Dominic West. Quest’ultimo è riuscito a mantenere un posto di rilievo nella scena del cinema e della serialità, sia britannica che americana. La sua versatilità gli ha permesso di spaziare tra ruoli complessi e drammatici in produzioni di alto profilo. Uno dei suoi ruoli più significativi è stato quello di Noah Solloway in The Affair. In questo dramma psicologico, West interpreta un insegnante e scrittore coinvolto in una relazione extra-coniugale che porta a conseguenze devastanti. La sua performance, elogiata per l’intensità, gli è valsa una nomination al Golden Globe. Questo ruolo ha consolidato la sua immagine di attore capace di rappresentare personaggi ambigui e moralmente complessi, portando a una nuova fase della sua carriera lontana dalle tipizzazioni poliziesche. Più recentemente, West ha ottenuto un ruolo molto discusso e di rilievo in The Crown.
Qui ha interpretato il Principe Carlo, ruolo ovviamente centrale per la trama della serie. Con la sua performance ha suscitato grande interesse e ha potuto mettere in mostra un lato più sobrio e sofisticato della sua recitazione. Parallelamente, West è stato molto attivo al cinema. Ha preso parte a produzioni colossal come 300, interpretando il personaggio del perfido Theron. Ma ha preso parte anche a film di successo commerciale come Tomb Raider, in cui ha ricoperto il ruolo di Lord Richard Croft. Dominic West si è anche distinto nel mondo della televisione britannica, recitando in serie di successo come Les Misérables, dove ha interpretato un potente e struggente Jean Valjean. Oltre alla carriera cinematografica e televisiva, West ha continuato a dedicarsi al teatro.
2) John Doman – William Rawls
Dopo aver interpretato il burbero e rigido William Rawls nel capolavoro HBO, l’attore americano John Doman ha intrapreso una carriera molto prolifica e variegata. Grazie alla sua abilità nel dare vita a figure autoritarie e complesse, Doman ha continuato a farsi notare con ruoli forti e autoritari. Uno dei più rilevanti che ha interpretato è sicuramente quello di don Carmine Falcone nella serie Gotham. La serie è un prequel che esplora le origini della mitologia di Batman, e qui Doman ha portato sullo schermo una versione molto carismatica del capo mafioso, dimostrando grande versatilità. La sua interpretazione ha raccontato un Carmine Falcone potente e al contempo “decadente”, perfettamente in linea con il tono cupo di Gotham. Sempre in ambito televisivo, ha interpretato personaggi significativi anche in Person of Interest, House of Cards e Damages. In particolare, il ruolo ricorrente nella serie con Kevin Spacey è quello del politico conservatore Bill Dennings.
Tuttavia, dopo The Wire, il ruolo più importante della sua carriera è probabilmente quello di Papa Alessandro VI ne I Borgia. Nella serie ha messo in luce una delle sue interpretazioni più memorabili, esplorando un personaggio controverso e a tratti oscuro. Anche sul grande schermo ha lasciato il segno, partecipando a film come You Were Never Really Here, in cui ha affiancato Joaquin Phoenix in un thriller intenso e psicologico. Ma anche Blue Valentine e, più recentemente Il processo ai Chicago 7. Oltre alla carriera di attore, John Doman ha prestato la sua voce, profonda e autoritaria come i suoi personaggi, per la narrazione di diversi documentari e spot pubblicitari. Per via delle sue abilità, John Doman è divenuto uno degli attori caratteristi più versatili della sua generazione.
3) Frankie Faison – Ervin Burrell
Franke Faison, interprete del commissario Ervin Burrell in The Wire, è tra gli attori più prolifici in assoluto provenienti dalla serie HBO. Come John Damon, anche lui può essere definito un caratterista, avendo interpretato ruoli molto simili, come figure sagge, spesso paterne, ma sempre con una certa profondità psicologica. Dopo The Wire, Faison ha ottenuto diversi ruoli televisivi significativi. Ha preso parte a Banshee, interpretando Sugar Bates, ex pugile dal passato travagliato e gestore di un bar. Questo personaggio gli ha permesso di esprimere una dimensione più calda e comprensiva rispetto al rigido commissario Burrell. Ha poi preso parte anche a The Good Wife e Luke Cage, sebbene qui Faison abbia ottenuto ruoli ricorrenti, di minore impatto. E’ nel mondo del cinema che l’attore ha ottenuto sempre più visibilità, lavorando in tantissime produzioni e arricchendo il proprio bagaglio.
Prima di The Wire aveva già recitato ne Il silenzio degli innocenti e nei relativi sequel, Red Dragon e Hannibal, nel ruolo del carceriere Barney, figura iconica del franchise. Questo ruolo, seppur contenuto, è rimasto nel tempo uno dei suoi più noti, grazie alla calma rassicurante e alla moralità trasmessa in un contesto di estrema tensione. Nel 2020, Faison ha ottenuto un ruolo particolarmente acclamato in The Killing of Kenneth Chamberlain. In questo dramma, piuttosto di nicchia basato su una storia vera, interpreta un veterano di guerra affetto da disturbo bipolare. La sua interpretazione, commovente e intensa, gli è valsa le lodi della critica. Faison ha anche lavorato molto a teatro. Con ruoli che spaziano dal poliziesco al drammatico e al teatro, continua ancora oggi a essere una presenza significativa e rispettata nel panorama artistico americano.
4) Aidan Gillen, il Ditocorto di Game of Thrones che in The Wire interpretava Tommy Carcetti
Veniamo ora all’attore di maggior successo presente in questa lista: Aidan Gillen. Dopo aver interpretato il consigliere Tommy Carcetti in The Wire, l’irlandese ha avuto una carriera prolifica e piena di ruoli entusiasmanti. Il ruolo di Carcetti, politico ambizioso e moralmente ambiguo, ha messo in risalto le doti di Gillen nel dare vita a personaggi complessi e contorti da un punto di vista morale. Qualità che ha continuato a esprimere con efficacia in numerosi progetti successivi. Uno dei ruoli più noti della sua carriera post-The Wire è infatti quello di Petyr Baelish, aka Ditocorto, in Game of Thrones. Ditocorto è uno dei personaggi più manipolatori e machiavellici della saga HBO, e l’interpretazione glaciale di Gillen gli ha fatto guadagnare fama internazionale. Il suo Ditocorto è un consigliere astuto e soprattutto ambizioso, e incarna perfettamente l’intrigo e l’immoralità tipici del mondo creato da George R.R. Martin.
Il personaggio di Peter Baelish è stato centrale per gran parte della serie, contribuendo a numerose sotto trame e giochi di potere. Gillen ha poi esplorato il genere thriller in ruoli come quello di Janson nella trilogia di Maze Runner, dove ha interpretato un antagonista enigmatico e spietato. Successivamente, è entrato a far parte del cast di Peaky Blinders, in cui ha interpretato Aberama Gold, un imprevedibile girano che si allea con Tommy Shelby. Anche in questo caso la sua interpretazione è stata apprezzata dalla critica e dai fan. Ritornando al grande schermo, Aidan Gillen ha partecipato a diverse produzioni significative, tra cui Bohemian Rhapsody, in cui ha interpretato il manager dei Queen, John Reid. Con la sua esperienza teatrale e televisiva, Gillen si è affermato come uno degli attori irlandesi più apprezzati della sua generazione, noto per la sua capacità di costruire personaggi enigmatici e complessi.
5) Clarke Peters – Lester Freamon
Dopo il ruolo dell’acuto detective Lester Freamon in The Wire, Clarke Peters ha consolidato la sua carriera spaziando dal dramma televisivo al cinema e al teatro. Nella serie HBO, Peters ha sfoggiato il suo talento nell’interpretare personaggi profondamente riflessivi, e questa qualità è diventata un suo tratto distintivo. Una delle sue interpretazioni più apprezzate è stata quella di Albert “Big Chief” Lambreaux in Treme, altra serie di David Simon ambientata a New Orleans dopo l’uragano Katrina. Lambreaux è un musicista e un suonatore di tromba impegnato a mantenere viva la tradizione musicale e culturale della città. Peters ha interpretato il personaggio con un senso di orgoglio e determinazione, portando sullo schermo il lato spirituale della città colpita dalla tragedia. Treme ha permesso a Peters di esplorare un personaggio complesso e di addentrarsi in tematiche di riscatto culturale e comunitario, conquistando una nuova fetta di pubblico.
Peters ha poi continuato a lavorare in televisione con ruoli comunque significativi in diverse serie. È apparso in Person of Interest, The Blacklist, e True Detective, interpretando principalmente figure autoritarie. Nel 2019 ha partecipato alla serie His Dark Materials, interpretando il Maestro del Jordan College. Sul grande schermo, invece, Clarke Peters ha lavorato al pluripremiato Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Da 5 Bloods di Spike Lee. In quest’ultimo interpreta Otis, uno dei veterani del Vietnam che torna nel paese decenni dopo alla ricerca di tesori nascosti e per dare sepoltura a un amico. Oltre a cinema e serie tv, Peters è rimasto attivo a teatro, luogo in cui ha iniziato la sua carriera. La sua interpretazione più recente è quella di George Lovett nella miniserie del 2024, Eric, con protagonista Benedict Cumberbatch.