The Witcher è una delle produzioni fantasy che sta facendo parlare più di sé in questi ultimi anni. Creata dall’autore polacco Andrzej Sapkowski, la serie di romanzi e racconti è diventato molto popolare nel mondo degli amanti del fantasy grazie ai loro adattamenti di videogiochi. La sempre lungimirante Netflix ha quindi deciso di farne una produzione per il piccolo schermo e nel 2019 è stata prodotta la prima stagione che ha riscosso subito un enorme successo. L’unica critica che si può rivolgere a questa stupenda serie tv è quella di dare per scontati alcuni concetti che chi si approccia per la prima volta al mondo di Geralt di Rivia rischia di non conoscere. E noi siamo qui proprio per questo, per aiutare tutti voi divoratori seriali a comprendere meglio il profondissimo mondo della produzione della piattaforma streaming californiana. Oggi ci concentreremo su un personaggio cardine dell’epopea di Sapkowski: Ciri.
Dopo le voci e le speculazioni sulla sua introduzione nella seconda stagione di The Witcher, la Caccia Selvaggia è entrata di prepotenza nell’universo della serie tv prodotta da Netflix e sta inseguendo, come tutti i protagonisti, Ciri. Per quale motivo? E cosa significa tutto questo per the Witcher 3? Creato dall’autore polacco Andrzej Sapkowski, The Witcher è entrata di diritto, grazie alla sempre lungimirante Netflix, nell’immaginario collettivo come una delle serie tv fantasy più importanti di questi anni ’20. Grazie al suo passato, alle sue basi che hanno attratto gli appassionati di videogiochi e romanzi, la produzione risulta una delle più seguite della piattaforma streaming californiano. In questo articolo vogliamo provare a rispondere a un quesito che riguarda uno dei tre personaggi principali, ovvero quello interpretato da Freya Allan. Non perdiamo altro tempo dunque, iniziamo contestualizzando Ciri nell’universo di The Witcher.
La Caccia Selvaggia
The Witcher di Netflix è basato sui libri, ma non è strettamente vincolata all’epopea cartacea, apportando importanti modifiche agli archi narrativi dei suoi personaggi principali, aggiungendone di nuovi e persino importandone alcuni che erano esclusivi dei videogiochi. La serie segue tre diversi protagonisti – Geralt di Rivia, Yennefer di Vengerberg e Ciri – i cui percorsi sono confluiti in unica strada maestra alla fine della prima stagione dopo essersi inseguiti e aver raccontato le loro storie a milioni di spettatori attraverso luoghi e momenti diversi nel tempo. The Witcher 2, a differenza della prima stagione, si è distinta per una narrazione lineare e più chiara che rende meno dispersiva la produzione e che riesce a raccontare l’universo di The Witcher anche ai meno esperti della saga. La produzione, oltre a continuare le storie dei suddetti personaggi, ne introduce di nuovi, tra cui la terribile Caccia Selvaggia, che a sorpresa appare in tutta la sua malvagità nel fine di stagione.
La Caccia Selvaggia, o Wraith di Mörhogg, come vengono chiamati a Skellige, era ampiamente ritenuta un gruppo di fantasmi al galoppo nel cielo. Sono stati descritti dalla gente comune come una cavalcata di spettri su cavalli non morti che galoppano nel cielo e che servono come presagio di morte e di guerra. In realtà, sono un gruppo di elfi Aen Elle di Tir ná Lia che si chiamano anche Dearg Ruadhri nella loro Lingua Antica, che significa Cavalieri Rossi. Sono guidati dal generale, e in seguito dal re, Eredin Bréacc Glas, comunemente noto come il Re della Caccia Selvaggia. Il vero scopo della Caccia Selvaggia era di trovare e catturare schiavi da altri mondi, come quello di Aen Seidhe, per servire il popolo degli ontani. Tuttavia, venuti anche loro a conoscenza del fatto che in Ciri scorre il sacro Sangue Ancestrale, sembra che la Caccia Selvaggia abbia messo gli occhi sulla giovane principessa.
Ciri e la Caccia Selvaggia in The Witcher 3
Per capire cosa potrebbe succedere in The Witcher 3, bisogna per forza di cose fare affidamento a una fonte: l’autore dei romanzi. Nei libri, Ciri a un certo punto diventa prigioniera degli elfi Aen Elle e apprende che, poiché è portatrice di Sangue Ancestrale, gli elfi vogliono che lei porti in grembo il bambino del loro re, in modo che il neonato sia il primo di una discendenza di elfi in cui nelle loro vene scorre Sangue Ancestrale. Tutto questo per far tornare la comunità elfica all’antico splendore e far riconquistare alla razza il potere ancestrale di cui era in possesso nelle ere precedenti. Questo non accadrà mai perché il re degli elfi sarà ucciso e il nuovo sovrano non vorrà sfruttare Ciri, ma solamente usare il suo potere per scopi ancora più malvagi. Quella di Ciri e degli elfi è una delle trame più controverse di The Witcher, non dovremmo sorprenderci quindi se la serie Netflix la abbandonasse e scegliesse invece quella in cui, molto più semplicemente, La Caccia Selvaggia insegue e tenta di catturare Ciri per sfruttare i suoi poteri.
Nell’ultima puntata di The Witcher 2, infatti, la Caccia Selvaggia è apparsa nei nostri piccoli schermi quando Ciri, insieme a Yennefer e Geralt, in un’altra Sfera. In quel frangente Voleth Meir, la Madre Immortale, si è unita alla Caccia Selvaggia, che quindi ora è a conoscenza dell’entità dei poteri di Ciri. Alla fine della seconda stagione di The Witcher, Ciri è stata bersaglio di diverse minacce che vogliono avere la ragazza e i suoi poteri per ragioni diverse. Quelle più pericolose sono sicuramente la Fiamma Bianca, alias Emhyr var Emreis, e la Caccia Selvaggia. Secondo quanto dichiarato dalla showrunner Lauren S. Hissrich, la terza stagione di The Witcher prenderà ispirazione dal libro Time of Contempt, in cui la Caccia Selvaggia appare ma non è il villain principale del romanzo. Visto che gli autori hanno già apportato grandi modifiche al materiale originale, non dovremmo stupirci se nel corso della terza parte la Caccia Selvaggia potrebbe avere un ruolo più importante rispetto al libro e, attraverso questa, lo spettacolo potrebbe esplorare le diverse Sfere dell’universo di The Witcher. La risposta finale l’avremo solo quando uscirà la serie tv e noi saremo qui a raccontarvela.