3) Boardwalk Empire
La serie di Hbo con Steve Buscemi protagonista rispecchia anche’essa un preciso interesse verso l’ascesa al potere. La storia, ambientata ad Atlantic City tra il primo dopoguerra e la Grande Depressione, parla di Nucky Thompson, politico e tesoriere della città che controlla contemporaneamente il traffico illegale di liquori (la serie inizia il giorno prima dell’entrata in vigore del proibizionismo).
Attraverso il personaggio interpretato magnificamente da Steve Buscemi abbiamo dunque un’altra chiara rappresentazione del potere. Un potere corrotto e sporco che però allo stesso tempo seduce e ti porta a credere che, forse, il fine giustifica i mezzi.
4) Narcos
La serie-evento del 2015 trasmessa da Netflix rappresenta un’altra ascesa al potere criminale, quella del più grande narcotrafficante di tutti i tempi, Pablo Escobar, e del tentativo di cattura da parte dei governi colombiano e americano.
Narcos, ovviamente, si discosta moltissimo per tematiche e personaggi dal Pio XIII di sorrentiniana memoria, ma ne condivide l’aspetto di cui si parlava sopra, ossia l’ossessione nei confronti del potere e il problema di mantenerlo.
Escobar, proprio come Frank Underwood, Nucky Thompson e, in maniera diversa, Lenny Belardo, è un uomo che cerca di imporre le sue leggi. La differenza sostanziale tra Lenny e gli altri è che lui lo fa in un ambiente chiuso ermeticamente su se stesso, ossia il Vaticano rappresentato dalla serie di Sorrentino.
La differenza, invece, tra i personaggi sopra citati e il protagonista di Narcos è che quest’ultimo viene tratteggiato con una sottile linea di malinconia, forse troppo romanzata, ma che dà ancora più risalto, ai fini della serie, alle diverse sfaccettature di un uomo che mentre accarezzava i figli poteva ordinare l’esplosione di un aereo.