È tornata. Attesa dai cuori più forti, che nella prima stagione hanno provato quel brivido e quel disagio difficile da trovare nelle serie horror odierne. Them è una sorta di promessa: almeno una volta saremo costretti a chiudere gli occhi. Dopo una prima incredibile stagione, intitolata Them: Covenant, e ambientata negli anni, Little Marvin ci ripropone un secondo capitolo, Them: The Scare. La serie, paragonata a Us e Get Out di Jordan Peele per il suo modo di trattare il razzismo attraverso il genere horror, ha conquistato proprio tutti e le aspettative per la sua seconda stagione erano davvero altissime (qui trovi la recensione della prima stagione).
Composta da 8 episodi, rispetto ai 10 della prima, ha riscosso un enorme successo ottenendo addirittura il 100% delle recensioni professionali positive basato su 9 critiche su Rotten Tomatoes. Ecco la nostra onesta opinione (puoi guardarla ora su Prime Video).
La trama della seconda stagione
La seconda stagione (ricordiamo che si tratta di una serie antologica) è ambientata nel 1991 e segue le vicende di una detective, Dawn Reeve, che indaga su un crimine scioccante che lascia traumatizzati anche i detective più esperti. Determinata a fermare questo pericoloso assassino in un momento in cui Los Angeles è sull’orlo del caos, Dawn scopre qualcosa di molto più malvagio di quanto avesse immaginato, che minaccia di distruggere la sua famiglia. Nel frattempo, Edmund Gaines, un attore dolce e mite ma con una vita difficile, nasconde un lato oscuro e le vicende si intersecano.
Questa nuova stagione di Them è estremamente inquietante. Si va dal crimine iniziale, angosciante alle situazioni horror che ne derivano, la serie mantiene una sensazione di disagio costante che è difficile ignorare. Rispetto alla prima stagione, in questo caso, si tratta più di una serie che verte sull’horror. Inoltre, possiamo ritenerla sicuramente più complessa nella sua struttura narrativa. Them 2 fa sentire battere il cuore tutto il tempo e non in senso positivo. Si insinua nelle nostre teste per comunicarci che c’è qualcosa non va, ma per molto tempo non riusciamo a capire di cosa si tratti (qui trovi le scene più disturbanti della prima stagione).
Them 2 – Il razzismo
Them non ci gira intorno, e fin dal primo episodio ci troviamo catapultati in una narrazione diretta che non si perde in vicende e riprese inutili. Dritta al punto, segue un filo conduttore del racconto che seguiamo con l’acqua alla gola. Con il razzismo palese come sfondo che si manifesta in ogni vicolo, seguiamo una Dawn frustrata e spaventata che vuole solo fare la cosa giusta e portare questo serial killer davanti alla giustizia. La serie fa un lavoro eccezionale nel portare in primo piano la sua personalità e i suoi pensieri riguardo a questo macabro caso. Come nella prima stagione il razzismo gioca un ruolo molto importante nella narrazione nel suo complesso. Sebbene gli elementi horror della serie costituiscano gran parte del terrore (rispetto alla prima che verteva intorno all’angoscia), il razzismo si manifesta in maniera irritante, nauseabonda.
Them riesce a farlo emergere attraverso la follia e dandogli un tocco terrificante a modo suo. Senti la rabbia di Dawn in queste sequenze e ti innervosisci almeno tanto quanto lo fa lei. Come dicevamo, questa serie ha diversi elementi horror interessanti. Forse tra le poche ultime uscite capace di “spaventarci” realmente. Diversi momenti nella serie sono assolutamente brutali da guardare, ma nonostante ciò non riusciamo a farne a meno. La certezza è che non si può sfuggire alla sensazione opprimente di terrore che qualcosa stia per andare davvero male in qualsiasi momento. Che poi è esattamente quello che succede. L’uso della tensione e dell’atmosfera creepy nella serie è semplicemente perfetta e non fa uso insulsi e inutili jump scare (se cerchi una serie simile, devi guardare questa).
Anche se alcune cose non avranno senso, fidati
All’inizio, molte cose non avranno senso e ti sembreranno piuttosto scollegate, ma piano piano tutto il tessuto narrativo verrà composto correttamente. Rispondendo quasi a tutti i dilemmi. Uno degli aspetti in cui Them 2 brilla di più sono le performance degli attori, che sono straordinarie, soprattutto la prestazione eccezionale dell’attore che interpreta il personaggio di Edmund. È proprio grazie alle loro interpretazioni che per lo spettatore è quasi impossibile non rimanere agganciato a questa serie. L’altro aspetto è la qualità della produzione dello show, che è eccezionale, proprio come per la prima.
Rispetto alla prima stagione anche i visual (che erano già eccellenti) sono incredibili, la colonna sonora accompagna alla perfezione ogni scena, la fotografia e il lavoro della telecamera sono ottimi. Tutto è studiato e curato minuziosamente, e si vede. Parlando dei personaggi, invece, la caratterizzazione è eccellente, soprattutto per il personaggio di Edmund, che è terrificante e imprevedibile. Da un lato, ci si sente spaventati a guardarlo, dall’altro, si prova anche un po’ di tristezza, vedendo il suo dolore e la sua frustrazione. Oltre ad Edmund, anche la detective Reeve rientra nella categoria dei personaggi forti, che conquistano.
Ma Them 2 è all’atezza della prima stagione?
La risposta è assolutamente sì.
La serie di 8 episodi vede il ritorno di Deborah Ayorinde, protagonista della prima stagione, Them: Covenant. Nel cast ci sono anche Luke James in uno dei suoi migliori ruoli, Pam Grier, Joshua J. Williams e Jeremy Bobb, ed è diretta da Little Marvin e Lena Waithe. Il punto forte di Them è l’approccio stilistico, che è stato di altissimo livello fin dalla prima stagione, e la nuova stagione del 2024 non fa eccezione. La serie antologica cattura perfettamente l’estetica di ogni epoca scelta, dalla musica ai costumi e ai colori. L’uso intelligente degli specchi, del colore rosso, delle bambole e delle melodie retrò si intreccia con la trama e funge da indizio importante una volta che arriviamo alla grande rivelazione su Edmund.
Them 2 è così abilmente scritta che potrebbe addirittura superare la prima stagione. James riesce a esprimere le paure, le speranze, i dubbi e il lato maniacale di Edmund con tale sottigliezza che mantiene gli spettatori incollati mentre cercano di indovinare il percorso che seguirà. Anche quando ci sono momenti nella sceneggiatura che non funzionano, l’impegno di James nel suo ruolo mantiene viva la serie. E questo ci porta alla sceneggiatura. La seconda stagione ha una storia piuttosto forte. L’esposizione e il conflitto sono intrecciati magistralmente, comunicandoci il giusto senza rivelare tutto subito. Non esagerano con i falsi indizi ma impediscono anche agli spettatori di prevedere il finale e abbandonare la stagione a metà (qui trovi le migliori serie horror di sempre).