È arrivata come un ciclone, proclamandosi una delle serie più disturbanti di sempre.
Them, la nuova serie tv di genere horror per i veri amanti del genere, di horror non ha quasi niente. Ma attenzione! Questo non è un via libera per coloro che le evitano come la peste per poter dormire sogni tranquilli, perché Them è molto più di una serie da brividi. È un viaggio nella psiche umana, una serie che avrebbe bisogno di un foglietto illustrativo che spieghi i sintomi che vi troverete a provare durante la visione: ansia, nausea e paranoia sono solo alcuni di questi. Them non sarà una serie horror, ma è qualcosa di molto peggio.
La trama narra le vicende di una famiglia afroamericana che contro ogni tentativo di persuasione, dopo una terribile tragedia, si trasferisce in cerca di guarigione dal North Carolina a Compton, Los Angeles, all’epoca quartiere interamente abitato dai bianchi. Da subito, la loro presenza nel quartiere smuove gli animi dei concittadini che cercheranno di rendergli la vita un inferno, aiutati inconsapevolmente dai veri demoni che ogni personaggio (ma anche la stessa cittadina di Compton, come scopriremo) si porta dietro.
Vediamo le 5 scene più disturbanti di Them (da qui seguiranno SPOILER sulla serie).
5) La White Face di Ruby
Inizialmente Doris non sembra affatto soprannaturale. Si presenta come una compagna di studi al liceo di Ruby e l’unica che sembra capirla e accettarla.
Essendo l’unica ragazza nera della scuola, Ruby cerca disperatamente di adattarsi, e Doris è tutto ciò che lei vorrebbe essere: capelli biondi, occhi di ghiaccio e pelle bianca. Anche il suo nome è un chiaro riferimento a Doris Day, l’attrice di cui Ruby stava ammirando la foto su una rivista durante il viaggio degli Emory, nei primi istanti del pilot.
Doris sfrutta le insicurezze di Ruby sul suo aspetto, dicendole di essere anche carina nonostante sia una ragazza nera e cercando di migliorare il suo aspetto con il trucco. Quando Doris porta Ruby a una prova di cheerleader nel seminterrato della scuola, è chiaro che questa entità non sia benevola.
La scena in questione prende una piega disturbante nel momento in cui Ruby si cosparge di vernice bianca e va ad esibirsi davanti ai suoi compagni di classe. Anche in questo caso la scena è lenta, per poterla sentire e somatizzare tutta. Per capire il significato, il senso profondo di disagio che Ruby e poi noi siamo portati a provare, mentre scorrono le immagini degli sguardi attoniti dei presenti.
4) Henry e la torta
Henry, il padre di famiglia, è uno dei primi a dimostrarsi tormentato nell’animo. Non ci mettiamo molto per scoprire la vera ragione che sta dietro il suo apparente disturbo mentale: un disturbo post traumatico. Veterano di guerra, ha difficoltà a dimenticare la morte degli amici, le bombe, il sangue e tutto ciò che comporta trovarsi immerso in un film horror ma senza film.
Nonostante ciò, l‘ingegnere cerca di resistere a tutto pur di conquistarsi il posto che la sua sola competenza dovrebbe garantirgli, e che è la causa principale del trasferimento della famiglia a Compton (l’interpretazione di Ashley Thomas è superlativa).
La scena in questione vede la famiglia Emory raccolta attorno alla tavola. Henry è visibilmente traumatizzato, probabilmente perché da poco tornato dalla guerra. Questo lo intuiamo anche dal fatto che si trovano nella vecchia casa, sede di grandi atrocità (di cui parleremo più avanti). Arrivato il momento del dolce, Lucky serve al marito una fetta di torta che evocherà in quest’ultimo angoscianti e claustrofobiche reminiscenze di guerra. Questa scena è solo il background di ciò che seguirà nel presente, a Compton, quando Lucky consapevole del disagio di suo marito – e in preda a un raptus di follia – gli servirà ancora una volta la torta. Con l’evolversi della scena, l’invitante dolce si trasforma in un incubo per il capofamiglia e in disgusto per noi. Henry addenta a fatica la fetta, alternata da una musica disturbante e da immagini raccapriccianti, che sono chiaramente i suoi ricordi del campo di battaglia. Una scena lunga, lenta, che comincia con una fetta gustosa di torta, prosegue con il sangue e termina con un teatro di sofferenza a cui la moglie e le figlie di Henry sono costrette ad assistere.
3) Il taglio delle dita
Nelle ultime puntante di Them, la situazione sta ormai degenerando. Il marito e le due figlie vengono imprigionate all’interno delle mura di casa dai vicini. Le scene che si svilupperanno da qui in poi sono davvero pesanti.
Le torture al padre di fronte alle bambine, che vengono spinte e trattate come animali, sono difficili da sopportare. Soprattutto se pensiamo che certi atteggiamenti si sono realmente verificati in passato e che, ahinoi, ancora oggi in alcuni luoghi potrebbero verificarsi.
Le scene più forti sono sicuramente quelle della quasi impiccagione e il taglio delle dita. Henry tenta di ricordare a Marty cosa voglia dire proteggere la propria famiglia, amarla e fare di tutto affinché questa possa sentirsi al sicuro. Marty, dal canto suo, prende le parole dell’uomo come un’accusa di negligenza e dopo un minuto interminabile di silenzio, in cui ci illudiamo che abbia compreso le parole dell’uomo e che, perché no, decida di liberare le bambine, afferra una cesoia. Lì capiamo che quello che stiamo per guardare ci toglierà il sonno.
Una scena percepita, annunciata, non una sorpresa o qualcosa che speriamo possa placarsi prima dell’atto.
Lo sappiamo che da un momento all’altro tutto andrà nel peggiore dei modi, e infatti Marty taglia due dita a Henry. Lo sentiamo tutto, lo vediamo e lo accusiamo anche grazie all’alter ego malefico di Henry che ci mostra la sua mano ormai guarita ma per sempre mutilata. Them è questo, e come abbiamo capito scene prima è una lenta discesa verso il raccapricciante, senza alcuna speranza di evitarlo.
2) La morte degli afroamericani
Il nono episodio di Them ci porta indietro nel tempo.
Una qualità che va riconosciuta a Them è il suo aver chiuso un cerchio senza aver lasciato nulla di inspiegato. Così capiamo cosa è successo laddove ora vive la famiglia Emory, tormentata da paure e spiriti.
La vicenda si svolge a Eidolon (in futuro East Compton), e siamo nel periodo immediatamente successivo alla Guerra di Secessione Americana.
Scopriamo la storia del volto che tormenta Lucky, il prete, soprannominato The Black Hat Man a causa del suo vestiario. Tutto inizia quando l’uomo si trova ad accogliere una coppia di afroamericani (letteralmente “Them”), inizialmente mettendo da parte i pregiudizi, al contrario della comunità che li incolpa di aver fatto a pezzi l’America.
Una pronta cecità del prete, però, gli fa vedere cose che non sono reali e per questo in preda a un repentino delirio incolpa la coppia di essere la fonte delle sciagure del mondo, e ben presto si trova a detestarli proprio come il resto degli abitanti. Da qui in poi si verifica una delle scene più crude di sempre. Sequenza che diventa subito un cult e che promette di non essere dimenticata mai. Il bianco e nero non basta ad attenuare la gravità e la crudità della scena che vede i due prima accecati con il ferro rovente, poi bruciati vivi.
Anche in questo caso le musiche, la regia e una fotografia impeccabile compongono un quadretto macabro, che lentamente si insinua nella nostra testa provocandoci brividi, vertigini e sensazioni che neanche sapevamo di poter provare.
1) La morte di Chester
Con Covenant I, Them ci mostra una delle scene più agghiaccianti mai viste.
Seppur il banner iniziale ci metta in guardia per la prima volta (accadrà solo in altri due episodi), mai ci saremmo aspettati di vedere una crudezza tale, e nonostante sia una delle più coraggiose e sfrontate sceneggiature del mondo televisivo odierno, la voglia di non averla mai vista è un sentimento comune a tutti.
Una donna fa visita a Lucky, che si trova a casa da sola con il piccolo Chester. L’anziana signora canta “Black Joe” e Lucky capisce immediatamente l’ostilità nei confronti della sua razza e nasconde Chester nello sgabuzzino, barricandosi in casa. A nulla serve la sua prontezza, visto che di lì a poco l’anziana, insieme a due uomini, farà irruzione in casa.
Uno dei due afferra Lucky e inizia a violentarla, mentre l’anziana trovato il bambino, lo prende per le gambe e lo infila come un giocattolo all’interno di una federa, giocandoci e lanciandolo verso l’altro uomo come fosse un sacco di patate, fino a ucciderlo.
Se di per sè la scena è già agghiacciante, l’ennesimo ruolo principe lo svolge la colonna sonora, accompagnata da una musica contrapposta alle immagini, ossia felice. Il vero orrore ancora una volta non deriva da un jumpscare (classico espediente del genere horror) ma da una lenta discesa verso i nostri peggiori incubi e verso le nostre ansie.
Sicuramente, non solo la scena più disturbante di Them, ma la scena più disturbante di tutto quello che avrete mai visto finora.