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Dalla parte di Randall Pearson, sempre

This Is Us
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This Is Us è uno dei family drama di maggior successo attualmente in produzione. La famiglia Pearson viene sapientemente raccontata attraverso due linee temporali differenti. Da una parte i genitori Jack e Rebecca alle prese con la crescita dei loro tre gemelli, con le quotidiane sfide della genitorialità e che in certe scene sembrano quasi usciti da un pubblicità del Mulino Bianco. Si amano alla follia ed insieme hanno creato un ambiente familiare unico e armonioso. Da questi due genitori apparentemente eccezionali tuttavia sono cresciuti dei figli piuttosto problematici. Infatti, dall’altra parte seguiamo parallelamente il presente narrativo dei fratelli ormai trentenni che fanno i conti con la loro infanzia e adolescenza.

In This Is Us ogni personaggio è curato nei minimi dettagli e nessun aspetto della loro personalità è lasciato al caso. Questa accuratezza nel rappresentare l’evoluzione di Kate, Kevin, Randall e il mondo che gravita intorno ai Big Three, rende molto facile il compito di scegliere il proprio preferito. A prescindere dal team al quale appartenete (e perché proprio Team Jack?), nel personaggio di Randall Pearson c’è qualcosa di speciale che non sempre salta all’occhio ad una prima visione.

La storia della sua infanzia è notoriamente travagliata.

A partire dal suo abbandono quando era ancora in fasce, la sua vita sembra essersi poi caratterizzata a partire da questa vena di tristezza che lo accompagnerà anche nel futuro e con la quale dovrà misurarsi più volte. In realtà poi le cose per lui sono migliorate. Anche solo essere stato adottato da due persone così premurose è stato un riscatto non da poco. Crescendo, pian piano è riuscito a portare a termine tutti i suoi obiettivi. Ha una carriera brillante e ha sposato una donna incredibile, Beth, con la quale ha costruito un legame profondo e duraturo. Il suo nido è inoltre composto anche dalle loro due dolcissime bambine, Tess e Annie e dalla ragazza che hanno adottato, Deja. A guardare il quadro dall’esterno sembrerebbe il ritratto perfetto dell’uomo a cui non manca niente, che ha avuto la fortuna dalla sua parte e che è stato ripagato dei suoi sforzi e della sua fede.

Ma Randall i traguardi se li conquista e non di certo senza fatica.

Interpretato da uno strepitoso Sterling K. Brown, Randall è il personaggio più ancestrale in This Is Us. La vena di tristezza, accennata prima, che caratterizza la sua vita non è tangibile quanto più immaginaria. Per lui crescere con dei genitori bianchi in un contesto di persone poco simili a lui ha contribuito a radicare in lui la convinzione di non dover essere sempre all’altezza, ma di doversi superare addirittura, andare sempre oltre ed essere sempre qualcosa in più. Fin da piccolo Randall cerca di essere un vero e proprio metro di paragone: il più bravo, il più intelligente, il più studioso. Nonostante sia stato adottato e sia cresciuto in un rapporto di gemellarità con i fratelli, Randall è senza dubbio un primogenito. Su di lui ricadono diverse aspettative, che lui stesso contribuisce ad alimentare spostando l’asticella delle sue sfide sempre il più in alto possibile.

Anche se Jack e Rebecca non lo incoraggiano in questo suo modo di fare, lui continua imperterrito per poterli rendere orgogliosi.

In This Is Us ogni personaggio è fortemente caratterizzato dai propri traumi, passati e presenti. La loro vita si basa in un certo senso sul superamento di essi. Anche Beth per esempio ne è la prova, ha dovuto affrontare il lutto per la morte prematura del padre e le rigide imposizioni di sua madre che l’hanno fatta sentire con le ali tarpate. Gli stessi Kate e Kevin non hanno ancora del tutto risolto i duri colpi della vita. Kate non ha ancora messo a posto il problema del suo peso e Kevin dopo la brutta caduta nella dipendenza dall’alcol non ha ancora trovato la sua vocazione. Ognuno fa ciò che può, il massimo che può quando non riesce a fare di meglio. Le strategie e le difficoltà che ognuno di loro mette in atto sono troppo personali per essere messe a paragone. Eppure c’è un aspetto che non possiamo trascurare: la risolutezza.

Randall combatte i propri demoni da solo, dentro di sé e senza chiedere l’aiuto di nessuno. È ben conscio del fatto che le sue preoccupazioni non possano ricadere sulle spalle delle persone che ama. Nuocere, in alcun modo, chi gli sta intorno non è mai stato contemplato e Randall è diventato un uomo che, per quanto utopistica sia, ha escluso questa possibilità. Non che sia più ammirabile questo tipo di comportamento, dato che anche lui poi avrà dei crolli psicologici e si affiderà ad una terapista per potersi rimettere in piedi. In qualche modo però è nobile la sua dedizione agli altri, il mettere sempre la sua famiglia al primo posto e il loro benessere in cima alla scala delle sue priorità. Anche se questo a volte significa andare contro il loro volere o sembrare eccessivamente risoluto, lui sa qual è la cosa giusta da fare ed è pronto a battersi per essa.

È lui la vera forza della natura, capace di affrontare uragani e tempeste mantenendo i piedi ben saldi a terra, sapendo sempre come uscirne. Non di certo senza aiuto. La sua leale compagna è Beth, determinata e brillante, senza la quale fare questo percorso non avrebbe senso. L’intensità di Randall sta anche nella delicatezza con cui affronta ogni singolo giorno le sfide che gli si parano davanti. Lui è lo sbattere d’ali di una farfalla che provoca un terremoto dall’altra parte del mondo.

Ok, ok, si è capito che è il mio preferito ed ammetto di essere di parte.

Alcuni spettatori lo percepiscono come un uomo pignolo e saccente che non ne lascia passare una, e in generale come un personaggio pesante. D’accordo, ci sto. Randall è anche questo. Può essere fiscale su alcune questioni, in particolare quelle che riguardano la famiglia, o anche meticoloso nel suo lavoro al punto da non permettere a nulla di andare storto. Stare a sentire Randall può essere anche oppressivo, perché è rigido, non dimentica quasi mai niente ed è ben conscio di ciò che ha dovuto subire nella vita e non è disposto a negoziare sulla gravità degli eventi.

Eppure, immaginiamoci in un’ipotetica situazione di moderata emergenza familiare (escludiamo tragedie inventate, ci bastano quelle già accadute). Sono tutti presi dal panico e dalla paura, secondo voi chi sarebbe disposto a mettere da parte la propria angoscia per trovare una soluzione per tutti? E anche se lo facessero tutti, chi sarebbe davvero in grado di dare una mano? Se hai un dubbio, sei in pensiero, cerchi rassicurazioni, tra i familiari chi è la prima persona che chiami? Chi sarebbe sempre lì, pronto a raccogliere i cocci di tutti senza aspettarsi nulla in cambio per se stesso?

This Is Us

In This Is Us la risposta è una e una sola: Randall Pearson

Randall è il cuore pulsante di This Is Us e incarna il suo significato più profondo: siamo importanti solo insieme e non c’è cosa più essenziale dell’esserci gli uni per gli altri. Non serve essere privi di difetti per essere delle persone eccezionali, tutti i personaggi di This Is Us traboccano di imperfezioni che tuttavia fanno di loro la delicata famiglia che guardiamo piangendo da più di 4 anni.

Randall, nel suo contesto, è colui che si occupa di tutti, direttamente e indirettamente, non solo senza pretendere niente, ma anche senza farlo pesare. Il merito di questo grande attore e del suo personaggio è quello di mostrare il dietro le quinte di ciò che succede a chi davvero dedica agli altri corpo e anima. Ha portato alla luce il tormento di dover essere sempre il meglio per tutti e la dannazione di non potersi esimere da tale compito.

Fosse anche pedante e noioso, come si può non essere dalla parte di Randall Pearson?

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