Le generazioni tendono ad essere raccontate in maniera contrastiva. Quando si parla del rapporto che le unisce, la prima parola a cui si ricorre per definirlo è conflitto. Esso è generato da una serie di opposizioni che si articolano su temi fondamentali: interessi, visioni, valori di riferimento, linguaggi e modalità espressive. Le differenze riscontrabili in questi e altri campi innalzano tra le generazioni un muro fatto di incomprensione e incomunicabilità che appare impossibile da abbattere. This Is Us, la serie tv ideata da Dan Fogelman, conferisce all’argomento un’impostazione che consente di giungere a una conclusione meno dicotomica di quella su cui generalmente ci si assesta.
This Is Us segue la storia della famiglia Pearson lungo il corso degli anni; si ritrova dunque a trattare il tema delle generazioni e del modo in cui si rapportano l’una all’altra. Più che sul loro avvicendamento, l’impianto narrativo di This Is Us si regge sulla loro coesistenza. In This Is Us vediamo le generazioni convivere, interagire e, soprattutto, le vediamo mescolarsi e scambiarsi di posto.
L’incipit della serie fa pensare a ruoli prestabiliti in cui i singoli personaggi vengono incasellati. Davanti al pancione di Rebecca non si può fare a meno di inquadrare lei e Jack come due novelli sposi pronti a confrontarsi con l’esperienza genitoriale e i tre bambini di cui non si conoscono ancora le identità come coloro che vestiranno i panni dei neonati figli. Il colpo di scena con cui si chiude il pilot arriva a ribaltare queste aspettative, dando allo spettatore una storia meno scontata di quanto poteva sembrare a primo acchito.
Le diverse linee temporali lungo cui la serie si dipana rendono gli scenari estremamente mobili. I flashback del passato ci mostrano i figli che Jack e Rebecca sono stati e le immagini del presente svelano gradualmente i genitori che Kate, Kevin e Randall diventano. Quelle che siamo abituati a identificare come parti assegnate si rivelano step che ognuno attraversa, abiti che a turno tutti finiscono per indossare. La barriera intergenerazionale viene abbattuta in favore di uno spazio comune in cui i personaggi si ritrovano e dove ciascuno prende il posto che prima è toccato all’altro, senza per questo abbandonare quello occupato in precedenza.
Questo valzer di posizionamenti mette in risalto similitudini e punti di contatto invece che differenze e fratture. Genitori e figli, considerati i due opposti per antonomasia, diventano così specchi che riflettono l’uno l’immagine dell’altro, punti contigui di quel segmento che il percorso di ogni famiglia traccia.
In questa prospettiva unitaria l’amore intergenerazionale non risulta un vincolo obbligato e privo di sostanza, ma un fattore intrinsecamente presente, un corollario che discende dalla narrazione come conseguenza quasi necessaria per tenere insieme quei pezzi che proprio nei rispettivi incastri trovano la loro collazione. L’amore intergenerazionale che This Is Us racconta gode di una complessità che lo rende vivo e autentico. È un amore fatto di alti e bassi, di luci e ombre, di armonie e divergenze, una medaglia le cui facce si mostrano alternativamente ma che sono sempre compresenti.
L’amore intergenerazionale è un filo rosso che si dipana lungo tutto il corso delle stagioni, il punto di arrivo da cui la storia inizia e l’approdo verso cui si dirige. Gli scontri e le discussioni non lo scalfiscono, ma ne fanno semplicemente parte, tanto quanto i momenti di accordo e condivisone. L’amore intergenerazionale è il motore che muove gli eventi e il carburante che li porta avanti, la chiave di lettura da utilizzare per decifrarli. L’amore intergenerazionale è la prospettiva da cui guardare i protagonisti, le scelte che compiono e quelle che subiscono. Prendendo in prestito una celeberrima espressione, potremmo dire che esso è “il succo di tutta la storia”, il significato che la identifica e che la definisce.
Solo un sentimento così potente poteva distruggere quella incrollabile barriera divisoria. Demolendola, This Is Us supera la retorica della totale estraneità in favore di un’analisi più approfondita e conciliatrice. È un’operazione di cui non beneficiano soltanto i personaggi, ma anche il pubblico che li osserva attraverso lo schermo. Nella famiglia Pearson è possibile individuare le dinamiche che si instaurano in qualsiasi famiglia e forse la corrispondenza renderà più facile rileggere certi meccanismi alla luce di quell’amore che talvolta la conflittualità porta a dimenticare.