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Cosa non ha funzionato nella terza stagione di This Is Us

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La terza stagione di This Is Us è ormai giunta alla conclusione e com’è nel suo stile ha risposto ad alcuni quesiti, suggerendone allo spettatore alcuni ancora più grandi. Abbiamo parlato in questo articolo di come gli showrunner del family drama più seguito del momento abbiano già in mente l’intero svolgimento della storia. Le vicende della famiglia Pearson dunque dovrebbero andare avanti fino alla sesta stagione.

Saranno ancora tanti i nodi da sciogliere e tante le novità in arrivo nella serie targata NBC che appassiona milioni di spettatori da ormai tre anni.

Ma qualcosa nella terza stagione non ha funzionato a dovere e, visto lo standard alto a cui This Is Us ci ha abituati, questa pecca salta all’occhio.

This Is Us ha una struttura innegabilmente originale e una narrazione estremamente coinvolgente. È in grado di tenere legato lo spettatore e mantenere alta l’attenzione nonostante i più livelli temporali su cui è ambientata. Ma la terza stagione ha un neo evidente che ne ha in parte compromesso la qualità.

Stiamo parlando dello svolgimento della storyline di Nicky ovvero il fratello di Jack. Una storyline con un grande potenziale, sfruttato in maniera grossolana. Ma andiamo con ordine. L’ultima scena dell’episodio numero quindici della seconda stagione rappresenta un plot twist degno dei migliori show. Scopriamo solo allora, infatti, che Jack Pearson ha un fratello minore al quale non era stato mai fatto cenno.

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Il piccolo Nicky ha grandi occhiali e un fisico gracile, e si capisce subito quanto Jack provi nei suoi confronti un senso di profonda protezione. Durante la terza stagione infatti, scopriamo che Jack è partito come volontario in Vietnam solo per stare vicino a suo fratello. Lo spettatore viene così portato naturalmente a credere che Nicky sia morto in guerra. È lo stesso Jack a raccontarlo, ma non è la verità.

Al nono episodio della terza stagione, che coincide con il mid-season finale, scopriamo che Nicky è vivo e veniamo letteralmente assaliti dalle domande. Dopo tre stagioni di This Is Us infatti conosciamo Jack e il suo attaccamento alla famiglia. Immaginare dunque una ragione per la quale tra i due i rapporti siano andati in malora è davvero difficile.

La possibilità che Jack possa essere morto senza sapere che Nicky fosse ancora in vita è drammatica. Ma nemmeno questa è la verità.

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Jack ha sempre saputo che Nicky era vivo e ha deciso di tagliare i ponti con lui, cestinando le sue cartoline per anni. Nei due episodi intitolati Songbird Road 1 e 2 i tre più grandi partono insieme con l’intento di conoscere il loro zio e scoprire la verità. Una verità drammatica oltre ogni aspettativa. Nicky in Vietnam ha causato la morte di un bambino per una leggerezza fatale. Ma Jack è morto pensando che suo fratello avesse intenzionalmente tolto la vita a un bambino innocente. 

Possibile che Nicky abbia scritto numerose cartoline a Jack e in nessuna di queste si sia deciso a raccontargli la verità sull’incidente in Vietnam? Possibile che nemmeno durante l’ultimo incontro con Jack lui sia riuscito a dirgli com’era andata davvero? 

Il grande potenziale intravisto nelle premesse della storia di Nicholas Pearson confluisce così in una conclusione forzata e senza un approdo reale. L’intera storyline di Nicky, per quanto coinvolgente e drammatica sia, ha svolto un’unica funzione nell’incastro narrativo della terza stagione di This Is Us: portare Kevin a una ricaduta nell’alcolismo

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Il fatto che suo zio vivesse da solo nell’indigenza e non avesse accettato l’aiuto che Rebecca e i suoi figli gli avevano offerto è stato sufficiente a minare la sua sobrietà. Nemmeno l’amore di Zoe e la decisione condivisa di andare a vivere insieme ha salvato Kevin dalla ricaduta. 

Qualcosa non torna.

Da un lato l’intera storia di Nicky che viene totalmente accantonata senza aver portato a nulla di concreto, nonostante si tratti di un personaggio ben strutturato. Dall’altro Kevin che perde l’equilibrio conquistato e sofferto, pur avendo raggiunto il suo obbiettivo: scoprire la verità. La ricaduta del number one non poggia su solide basi. In poco tempo Kevin ha trovato l’amore e la verità sul passato di suo padre.

Una verità struggente e drammatica come solo This Is Us sa regalarcene ma comunque la verità. Ha trovato suo zio, lo ha ascoltato e gli ha offerto il suo aiuto. Si è adoperato per rendere più vivibile la roulotte in cui viveva e gli ha offerto il suo supporto. Il semplice rifiuto di Nicky non sembra poter essere sufficiente a condurre il giovane attore a una crisi tanto profonda. 

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La sua reazione appare poco contestualizzata; per quanto possa far soffrire la consapevolezza che un parente viva in una situazione di disagio e degrado, Kevin sapeva di aver fatto il possibile. Sapeva di non poter fare altro per aiutare Nicky. Le ragioni profonde alla base della ricaduta di Kevin sono ancora un mistero, e l’impressione è che tali resteranno. 

Considerando poi che il rapporto tra Zoe e Kevin verrà incrinato da altri fattori (ne abbiamo parlato qui) e che dunque non arriveranno a lasciarsi a causa dell’alcolismo di lui, viene da chiedersi a cosa possa servire ai fini narrativi la ricaduta stessa.

La terza stagione di This Is Us nel complesso rimane godibile ed emozionante.

È solo qualche scelta autoriale poco comprensibile a gettare ombra sugli episodi centrali della stagione. Forse se si fosse trattato di un altro show nemmeno si sarebbe notata questa stonatura, al netto di un prodotto corale così ben riuscito. Ma questa serie tv è un’eccellenza.

This Is Us è talmente curata nei dettagli che questa piccola sbavatura non si può non notare, ma non è sufficiente a minare il nostro amore per la famiglia Pearson.

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