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Those About to Die sta spaccando in due il pubblico: è una grande serie o un grande bluff?

Those About to Die
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ATTENZIONE: l’articolo potrebbe contenere spoiler su Those About to Die, lo show di Amazon Prime Video ambientato nell’antica Roma!!

Those About to Die è una serie che sta spaccando il pubblico, letteralmente. A quasi un mese dalla sua uscita, lo show di Amazon Prime Video non ha ancora messo d’accordo tutti e probabilmente non lo farà mai. Preceduto da un gran clamore mediatico e accompagnato dalle migliori aspettative, Those About to Die si è presentato come un prodotto di non facile classificazione. Pur essendo esplicitamente un period drama ambientato nel cuore dell’antica Roma, questo titolo attinge da più generi televisivi, abbandonandosi alle suggestioni crime e raccontando il volto criminale di una metropoli dell’antichità come se fosse un dramma moderno.

La serie con Anthony Hopkins ricorda forse più Suburra (ecco un’ode appassionata alla serie) che Il Gladiatore (a proposito, sta arrivando Il Gladiatore di Pedro Pascal): racconta le ombre della città, le sue insidie e le sue minacce. Mette al centro della trama personaggi ambigui e loschi, che operano ai margini e affondano le mani nella sporcizia di una capitale viziosa e corrotta. Il tono non è quel misto di magniloquenza ed epicità che ci si aspetterebbe da un’opera televisiva ambientata nell’antica Roma. Mancano la solennità e la pomposità della storia vera e propria, che sono la prima cosa che vorremmo trovare in un prodotto simile. È, dunque, tutta una questione di aspettative? Forse sì e forse no.

Those about to die, scena con il colosseo in costruzione sullo sfondo

Those About to Die è una bella serie e ci vorrebbero arditi giri di parole per dimostrare il contrario.

Le atmosfere che riesce a ricreare ci trascinano in una Roma buia, violenta, sporca, ammaliante e pericolosa. Il fascino dei giochi riesce a rivivere nella grandiosità delle scene girate nel Circo Massimo o nell’arena. Le sequenze d’azione sono curate nel dettaglio e riescono a tenere lo spettatore col fiato sospeso. I combattimenti corpo a corpo, i duelli contro le bestie feroci, la ricostruzione di antiche battaglie, testimoniano un’attenzione profonda per tutto l’apparato estetico della serie. Those About to Die ha avuto a disposizione tutti i mezzi per poter ricostruire le atmosfere e le ambientazioni del tempo, proponendocele nella loro maestosità.
Those About to Die non è perciò né una serie approssimativa, né un prodotto dozzinale.

E infatti esiste una buona fetta di pubblico a cui lo show è piaciuto e pure tanto.

La trama è costruita sulla falsariga di un crime moderno: in una città oscura e corrotta, una schiera di personaggi si strugge nella ricerca sfrenata del potere. Tenax – col volto di Iwan Rheon – è il protagonista delle vicende. Si tratta di un personaggio complesso, con un peccato originale alle spalle e tanta ambizione a guidarlo. Ha un’indomabile smania di rivalsa, Tenax. Che è un ragazzo orfano cresciuto raccogliendo briciole per strada, abbandonato da tutti e senza un soldo in tasca. La caparbietà, la sfrontatezza e un pizzico di fortuna lo hanno condotto un passo alla volta a salire qualche gradino della scala sociale e ad acquisire un’influenza tale da poter dialogare con senatori e principi.

Those About to Die, Tenax

Tenax appartiene però in tutto e per tutto a quei bassifondi criminali che lo hanno fatto assetato di potere e pieno di ambizioni. Tenax gestisce il giro di scommesse più imponente dell’impero sulle corse di bighe e sui combattimenti tra gladiatori. E, nell’antica Roma di Vespasiano così come nella moderna Suburra di Spadino, il motore che muove tutto sono i soldi. Impresari, senatori, atleti falliti, popolani e principi scommettono sui campioni che si contendono la gloria nell’arena. Sotterfugi, macchinazioni e sottili giochi di potere sono il pane quotidiano di Those About to Die, che ha saputo raccontare con sapienza una storia criminale in costume.

Chi ama le atmosfere cupe del crime avrà trovato materiale per i suoi denti guardando gli episodi della serie di Amazon Prime Video.

C’è però tutta una fetta di pubblico che, al contrario, è rimasta a bocca asciutta. Quando imposti un’intera campagna pubblicitaria sui fasti dell’antica Roma e sulla grandiosità della sua storia, succede che poi il pubblico si aspetta un prodotto in cui l’epicità sia il collante principale. Il fascino del genere peplum risiede proprio nella solennità del passato, che riesce a rivivere attraverso i combattimenti tra gladiatori, le ambientazioni romane, la prosopopea di alcuni personaggi. Those About to Die, con lo sguardo severo di Hopkins sul poster, sembrava il titolo perfetto per mettere la Storia al centro. E invece, nello show di Amazon Prime la Storia è uno sfondo meraviglioso che però perde la sua centralità in favore di una trama spalmata sui personaggi e sui loro obiettivi criminali.

Si tratta dunque di un grande bluff? Già nella recensione della serie avevamo sottolineato come gli autori, al pari degli antichi romani, avessero fatto un sapiente uso della distrazione per guadagnarsi il consenso del pubblico. La produzione ci ha dato in pasto panem et circenses, offrendoci del divertimento a buon mercato, al di là del quale però si avverte la mancanza di qualcosa. Alcuni spettatori si sono sentiti ingannati dalle buone premesse dello show, perché caricati di aspettative che non hanno trovato riscontro. Anche la presenza di Hopkins nel cast, giocata come la carta migliore, ha avuto il sapore di una frode dal momento che il vecchio imperatore tira le cuoia molto prima che si entri nel vivo dell’azione.

Those About to Die si è giocata i suoi strumenti per accattivarsi il pubblico della piattaforma. Che non è solo quello degli appassionati del genere storico, ma comprende una categoria molto più vasta, in cerca di intrattenimento e di trame intriganti, non per forza rievocative di una determinata epoca storica.

Those About to Die ha perciò sacrificato la sua natura di period drama per risultare gradevole per un pubblico più variegato. Ma forse non è tanto di bluff che dovremmo parlare. È vero che la serie ci trae in inganno e delude le aspettative degli appassionati del genere. Ma è pur vero che, se guardata come un crime che racconta una storia torbida di violenze e sotterfugi, Those About to Die risulta un prodotto piacevole da guardare. Cancellato l’impatto negativo dovuto a una diversa interpretazione delle premesse, Those About to Die potrebbe definirsi anche una grande serie.

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