ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Tierra de mujeres, la miniserie Apple TV+ con Eva Longoria!!
Bisogna avere pazienza per degustare un buon vino. Ci vogliono cura, perseveranza, condizioni favorevoli e un pizzico di fortuna. Nella cantina di Apple TV+ (ecco, recuperate queste serie poco note) riposano da un po’ vini pregiatissimi, con tutte le carte in regola per imporsi sul mercato. Ma non tutte le bollicine inebriano allo stesso modo. Accanto a prodotti di altissima qualità, la piattaforma ne ha tirato fuori anche diversi che possiamo catalogare in una fascia più generalista, quella che è disposta a sacrificare un po’ di qualità per poter piacere a tutti. È come quei vini che si trovano nella parte alta dello scaffale al supermercato: tropo scadenti per stazionare nelle cantine degli intenditori, ma non così male da essere finire tra la merce da dare in pasto ai clienti meno pretenziosi. Tierra de mujeres appartiene a questa categoria di prodotti.
La serie tv in 6 episodi rilasciata da Apple TV+ è una leggerissima e spensierata dramedy, che mescola diversi generi senza abbracciarne veramente nessuno.
È insieme un road movie, un dramma familiare, una commedia al femminile (le migliori comedy di AppleTV+), un crime scanzonato e una rom-com immersa nell’ambientazione amena dei paesaggi europei. Sei puntate (tutte disponibili sulla piattaforma) sono giusto un assaggio, una goccia sufficiente per assaporare il gusto della bottiglia. Eppure, paradossalmente, a tratti sembrano persino troppe. La trama di Tierra de mujeres ruota tutto attorno alle vite e alle disavventure di tre donne. Una madre, una figlia e una nonna in fuga da New York per scappare dai creditori di un marito troppo distratto e superficiale. Gala (Eva Longoria) è una madre di famiglia con una figlia al college e del tempo libero da dedicare ai propri interessi. Sceglie di aprire una enoteca nel bel mezzo del caos cittadino per coltivare la propria passione per i vini.
E riesce a farlo grazie al supporto finanziario del marito, un imprenditore newyorkese sprezzante del pericolo e un po’ troppo superficiale quando si tratta di affari. I quattrini per realizzare il sogno di sua moglie sono frutto di una serie di prestiti mai ripagati. Prestiti che si accumulano fino a generare un debito multimilionario. All’insaputa della moglie, Fred (James Purefoy, il Marco Antonio di Rome) scappa dai suoi esattori, lasciando solo l’ignara donna come punto di riferimento per i criminali. I creditori di suo marito vanno a farle visita durante l’inaugurazione dell’enoteca, minacciando lei e la sua famiglia. Imbottita fino alla gola di banconote, Gala prende sua madre dall’ospizio, preleva la figlia dal college e parte per un particolarissimo “viaggio di famiglia tra donne”.
Il trailer di Tierra de Mujeres sembrava promettere una dose massiccia di azione e adrenalina.
Invece, i cattivi non fanno mai veramente paura, le banconote finiscono perdute nell’acqua di un fiume e l’andatura della serie si abbandona quasi subito ad un ritmo lento, lontano dall’intensità dei road movie e delle avventure in salsa narcos (per quello, dovreste guardare Griselda). Il piano di Gala è quello di rifugiarsi nel paese originario di sua mamma Julia (Carmen Maura), una cittadina vinicola non lontana da Barcellona. Siamo immersi nelle atmosfere autunnali della Spagna periferica, quella dei mulini a vento e delle feste di paese. L’idea è quella di creare il classico contrasto da commedia romantica americana, mettendo a confronto la routine concitata della metropoli newyorkese con l’autenticità e l’amenità di certi posti sperduti nel nulla che hanno il potere di rallentare la vita e consentire di riorganizzare le proprie priorità.
In viaggio verso la loro nuova casa, le tre donne tamponano accidentalmente un trattore sul ciglio della strada, provocando un piccolo incidente e la perdita di tutto il raccolto per l’autista.
È l’imprevisto non calcolato che apre a nuovi incontri e nuovi intrecci. Per uno strano – nelle serie tv, neanche troppo – caso del destino, le protagoniste della storia urtano sulla propria strada proprio il nuovo proprietario della vecchia casa di Julia, uno dei soci di un’azienda vinicola gestita quasi interamente da donne. Una comunità di persone che, guarda caso, condividono la stessa passione e lo stesso mestiere di Gala. Tierra de mujeres è una serie piacevole da guardare. La visione non è impegnativa e non richiede particolari sforzi. Il tutto scorre via in poco più di qualche ora, alternando sketch comici, battute sagaci, paesaggi rilassanti e interessanti intrecci di vite. Ma quel che manca un po’ lungo tutta la durata degli episodi dello show è quel pizzico di imprevedibilità che potrebbe renderlo realmente accattivante.
La maggior parte di ciò che accade in Tierra de mujeres è infatti piuttosto scontato e banale.
La scintilla che scocca subito tra l’intraprendente americana in fuga e il ruvido agricoltore di periferia era abbastanza telefonata, tanto da non suscitare particolare interesse in chi guarda. Più interessanti, ma allo stesso modo altrettanto prevedibili, sono invece le dinamiche familiari che si instaurano tra i vari personaggi. Gala, Julia e Kate rappresentano tre generazioni a confronto. Tre modi diversi di relazionarsi col mondo, tre approcci diversi alla vita, tre storie personali e tre background profondamente discordanti. Gala è figlia di un’epoca piena di illusioni, costretta a caricarsi sulle spalle la fase di trapasso tra un passato ormai troppo distante e un presente che viaggia veloce.
Julia è invece una donna che ha vissuto appieno la propria vita. Ha conosciuto le difficoltà che tutti gli anziani conoscono ed è riuscita a mettere da parte quel po’ di saggezza sufficiente a farle individuare le priorità giuste. Spirito libertino e anticonformista, Julia rappresenta un’epoca passata piena di euforia e rimpianti. Un tempo destinato a restare intrappolato nei ricordi che pian piano svaniscono e negli errori che continuano a perseguitarla. Kate (Victoria Bazúa) è invece una ragazza moderna, figlia di un presente contraddittorio e disincantato, dove non ci sono più regole e i legami si percepiscono come qualcosa di artificiale ed evanescente. Mettere a confronto queste tre visioni del mondo era forse l’intento principale di Tierra de mujeres. Che, in questo, sembra aver indovinato la formula giusta per raccontare una storia piacevole, ma anche carica di sottotesti.
Sul resto, la serie ricalca formule e schemi già ampiamente collaudati.
La mancanza di originalità e imprevedibilità non si traduce però per forza in un giudizio negativo sul prodotto. Semplicemente, Tierra de mujeres esplora strade già percorse, andando sul sicuro e offrendo un prodotto finale tutto sommato piacevole (se avete gradito, dovreste provare anche Bad Sisters, sempre su AppleTV+). Non il miglior raccolto possibile, dunque, ma comunque un buon vino da gustare in compagnia o per intrattenersi nelle ore calde di questa estate torrida.