3- LA STORIA:
Ok, cambiare la storia in una serie antologica è normale. Ma, fin dall’inizio, si ha avuto quasi l’impressione che Pizzolatto invece di aprire a nuovi spettatori ha cercato quanto più di restringere il cerchio a pochi, fedeli, “eletti”. Ne esce una trama quanto mai complessa, una storia che, basta perdersi 5 minuti e ti incasini mentalmente faticando a uscirne fuori, mettendo troppi elementi tutti insieme quasi come un’accozzaglia di gente messa lì per caso. Oltre a questo, ci sono lunghi momenti in cui la Storia passa completamente in secondo piano, lasciando troppo spazio alle varie storie dei personaggi. La prima stagione, anch’egli complessa e intricata, aveva un filo conduttore molto ben preciso e i continui passaggi dal presente (gli interrogatori dei due detective) al passato (il racconto della storia vera e propria) camminavano con linearità.