Frank Semyon, il gangster gentiluomo. Difficile discernere l’ossimorico accostamento di due concetti opposti, ma è solo così che questo soggetto può essere definito.
Mr. Frank Semyon, nonostante provi vergogna ed un senso di inadeguatezza agli occhi della sua amata per il ruolo di “uomo del malaffare“, è un gangster intelligente, di classe e composto, sobrio scrutatore delle sporche trame di Vinci, un gangster dall’animo gentile.
Il sequel antologico di True Detective, ha fatto conoscere al pubblico personaggi forti e marcati, dai diversi caratteri, personaggi molto amati, molto discussi, ed anche apatici e ridondanti, a detta di tanti. Soggetti scenici rancorosi e feriti come Ray Velcoro, orgogliosi e tenaci come Ani Bezzerides, fedeli e sensuali come Jordan, complicati e ambigui come Paul Woodrugh, traditori e doppiogiochisti come Black. Dopo le pagelle, e il focus su Ray Velcoro, c’è chiaramente la sacrosanta necessità di soffermarsi sulla vera ed indiscussa ciliegina sulla torta di True Detective 2 : Mister Frank Semyon, interpretato da un Vince Vaughn straordinario. Straordinario : che va oltre le aspettative, che supera l’ordinario, fuori dall’ordinario.
L’aggettivazione è assolutamente meritata, soprattutto se si riflette sulla freddezza di gran parte di pubblico e critica, non appena furono svelati i protagonisti di True Detective 2. Tra film non propriamente di altissimo livello e commedie americane come tantissime, Vince Vaughn sembrava essere la nota stonata nel secondo capitolo antologico di T.D., ed invece è stato la chiave di violino, la storia parte dal suo ruolo complesso. Vaughn e Farrell, migliori attori con i migliori personaggi, con le psicologie più intricate, poco altro da aggiungere.
La serie ci presenta un Frank Semyon all’apice del successo, Frank che ha da poco investito il suo patrimonio di cinque mln di dollari, in un investimento sicuro : la “costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità”. Per Frank, quella somma rappresenta molto di più di alcuni milioni di dollari accumulati , quella somma è la metafora di una vecchia vita sepolta e l’alba di una nuova esistenza. Un riciclaggio non solo di stampo mafioso, ma di una personalità stessa : F.S. dopo questa trattativa per la nuova linea ferroviaria, vuole cessare con le attività illecite. Frank per se stesso e l’amata Jordan, chiede una nuova vita, riciclata con i guadagni sporchi della vecchia. Nella riunione con i partners, politici e costruttori vari, c’è solo una persona assente, proprio il consigliere Ben Caspere al quale Mr. Semyon ha già versato la cospicua somma.
Questa assenza funge da preambolo di un intrigo ben costruito e qualcosa nella trattativa inizia irrimediabilmente ad incrinarsi. Nonostante la passione per le prostitute e le insane gesta erotiche riprese da una telecamera, l’influente consigliere Caspere, non avrebbe mai potuto essere assente alla presentazione del progetto.
L’epilogo del primo episodio svelerà questo mistero, il corpo del politico è rinvenuto privo di vita su di una panchina solitaria. Ma non si può parlare di scena del crimine, è soltanto la scena del ritrovamento. Da questo frangente in poi ci sarà il tridente di detective ad investigare sul caso, e gli incontri tra Semyon e Velcoro al pub si infittiranno, giungendo poco a poco ad una pessimistica conclusione : gli unici a voler trovare realmente l’omicida, sono soltanto loro due, coadiuvati da Woodrugh e Bezzerides. Nessun altro.
Nello sviluppo della storia, il rapporto tra questo tandem, ha anche raggiunto momenti di massima tensione, l’incipit del sesto episodio è in tal senso simbolico. Gli incontri al pub o al casinò con Frank Semyon sono per un attimo da archiviarsi; Ray sotto il tavolo punta la pistola verso Frank, e quest’ultimo sentendosi ingiustamente minacciato fa lo stesso. Spannung emotivo costruito alla perfezione. Scena che funge da diversivo per le sensazioni dello spettatore, momento che serve non solo a creare tensione, ma finisce col cementificare il loro rapporto e la loro fiducia.
Frank: “Ray, la prossima volta che mi punti una pistola…è meglio che io non ti veda”
Ray: “Lo eviterei volentieri, Frank”
Frank: “Bene, forse sei tra i miei ultimi amici”.
Ray: “Non sarebbe ironico?!”
Velcoro e Semyon hanno ruoli agli antipodi, eppure condividono un rapporto d’amicizia, stimandosi e proteggendosi reciprocamente, entrambi sono inizialmente etichettati per il loro involucro esteriore : gangster gentiluomo e vice-sceriffo corrotto. Ma l’elemento essenziale che fa scattare quest’ alchimia, è fondamentalmente uno : la condivisione di un sogno utopico.
Entrambi desiderano lasciarsi alle spalle il passato, entrambi ne sono prigionieri, entrambi vogliono risolvere il caso, entrambi cadranno sotto i colpi della violenta corruzione e del malaffare. Entrambi traditi dalla loro stessa Vinci, siano essi gangster rivali o esponenti della polizia corrotta, entrambi vilmente traditi dal loro mondo. La concretezza amara di un tragico finale spezza il loro sogno, e la volontà e la realtà viaggiano tristemente in direzioni divergenti. Due cammini di redenzione, terminati allo stesso modo. Una conclusione poeticamente brutale.
Il cammino finale di Frank è stato letteralmente un turbinio di emozioni. Un uomo che mantiene il suo stile composto e gentile anche in punto di morte, un trascinare se stesso nella grande metafora del deserto : la solitudine. Gli ultimi istanti di Frank sono la preservazione di tutte le sue più belle qualità : fierezza, orgoglio, eleganza ed onore. La visione con l’amata Jordan che veste di bianco, come stipulato tra i due poco prima della partenza della donna in Messico, è la giusta visione celestiale che l’uomo meritava.
Uniti da vera amicizia, uniti dagli intrighi di una città corrotta, uniti da un’utopia, uniti da una similare morte violenta, uniti da una flebile speranza riposta nelle persone amate.
Uniti e abbattuti da una commovente illusione.
Leggi anche :
- True Detective 2-Le pagelle dei personaggi di Elisa Belotti
- Esordi assurdi di Woody Harrelson di Andrea Lupo
- Ray Velcoro, un’anima solitaria nel corrotto mondo di TD2
- Il simbolismo e la poetica in True Detective
- Marty Hart, l’altra faccia di True Detective di Alessandro Fazio
- True Detective 2, l’apologia