Raymond “Ray” Velcoro, è un personaggio della serie targata Hbo “True Detective 2”, è il vicesceriffo della polizia di Vinci (L.A.) ed è uno dei personaggi chiave del secondo capitolo antologico dell’acclamatissima serie di Nic Pizzolatto.
Il personaggio è interpretato dall’irlandese Colin Farrell, classe 1976, che il grande Al Pacino definì senza esitazioni : “il miglior attore della sua generazione“. La storia di Ray Velcoro è segnata da due grandi eventi : il brutale stupro subito dalla ex-moglie e la conoscenza con l’orgoglioso gangster del posto, Mister Frank Semyon (impersonato da Vince Vaughn). Il gangster sa chi ha stuprato la moglie di Ray e dopo questo scambio di informazioni i due continueranno a rimanere in contatto. Il volto della giustizia e quello della corruzione che formano un’alleanza non certo convenzionale, un’alleanza senza un termine di scadenza.
Raymond Velcoro diventa un uomo sempre più nervoso e violento, dallo sguardo torbido e consumato. Il tutto per lui, si aggrava decisamente da quando è chiamato ad indagare sul difficile caso dell’omicidio del consigliere Ben Caspere. Il personaggio è ora costretto a lottare con i suoi demoni, con un caso assai intricato e con le pressioni di Frank Semyon, che aveva un rapporto d’affari ben avviato con il consigliere Caspere e pertanto è il più motivato a cercare il colpevole. Come la serie svelerà episodio dopo episodio, molto più motivato e risoluto del dipartimento corrotto della polizia di Vinci.
Ray Velcoro è un’anima solitaria. L’ex-moglie lo tiene sempre a distanza di sicurezza dal figlio Chad; la polizia di Vinci per cui lavora, sa di averlo in pugno e Mister Semyon essendo in credito con Ray, continua a sfruttare questa posizione di vantaggio. Ray è il personaggio nella situazione più critica e ambigua. Ray è in guerra con se stesso e con il suo lavoro. Ray è in un cerchio infernale.
Le nocche incrostate di sangue poggiate sul tavolino di legno del pub, il fumo e l’alcol come cattive e dannose “compagnie” utili ad assopire i rancori e le difficoltà, compagnie deleterie finalizzate ad esercitare una pratica di annullamento di se stesso. Ray Velcoro è decisamente il volto più cupo ed imperscrutabile (da buon irlandese, come Freud ribadirebbe) della serie in questione. Ray nel corso della serie è una luce a intermittenza, i momenti di buio affogati nell’alcol e i momenti di luce accesi dalla rabbia e determinazione per la ricerca di una verità risolutoria.
La stupenda visione onirica accompagna i primi minuti di Ray nell’incipit del terzo episodio, nel quale il detective privo di sensi, si ritrova nell’appartamento della vittima Ben Caspere. Raymond nell’appartamento è sorpreso da una tetra maschera di corvo che lo colpisce ripetutamente con un fucile caricato a pallettoni. Il sogno pone padre e figlio in un faccia a faccia accompagnato da una melodia malinconica e placida (Conrad Twitty-“The Rose”) e la premonizione del padre di Ray, ormai poliziotto in pensione dalle rughe sofferenti e veritiere, è quanto mai profetica.
“Ti vedo che corri nella foresta, degli uomini ti inseguono nel bosco e gli alberi sono come giganti… Quegli uomini ti raggiungono, oh figlio mio… loro ti uccidono“
Al detective Velcoro non resta più nulla, se non l’amore ricambiato dal timido figlio Chad, e un figlio che non sa ancora di avere dalla sua collega Antigone “Any” Bezzerides (Rachael McAdams). Dopo il frettoloso saluto a distanza nel cortile della scuola di Chad, Velcoro comprende di essere ormai in trappola e non potrà fuggire con Any in Mexico. Tragedia nella tragedia, non potrà recapitare il messaggio vocale per il figlio Chad, le ultime parole di un padre ad un figlio.
True Detective 2 fa vincere la corruzione, il male e la macchinazione sudbola della politica. Un finale non certo lieto, ma con una flebile e forse utopica speranza di giustizia e rivincita.
Un saluto alla pagina True Detective Italia e Colin Farrell Italia