RAY VELCORO: 8,5. Ammetto che dare questo voto mi fa piangere il corazon come neanche C’è posta per te, ma quando uno tiene tanto a un suo alunno, va a finire che è più severo, che pretende di più, insomma. Io sono un po’ innamorata di Raymond e ammetto che mi si è straziata l’anima in quell’illegalissima successione di tre scene strazianti: Velcoro va a salutare il figlio che ha il suo distintivo con sé – Velcoro muore senza riuscire a mandare l’ultimo messaggio al figlio – l’esame attribuisce definitivamente la paternità a Velcoro. Sigh sigh sigh! Il personaggio migliore, ma nel suo essere un dannato tragico perfetto, nella sua storia densa di sofferenza unita a un’impossibilità di redenzione che è persino devastante a pensarci, lui ne esce come il Perdente eterno, e qui vince, ma non ha la dignità di Frank. Non fraintendetemi: Ray ne ha di dignità e da vendere, ma non quella di Frank. E allora ve la dico tutta: io preferisco Ray, e non di poco, ma devo essere onesta con quello in cui credo, e alla dignità do mezzo voto in più.