Il seguente articolo contiene SPOILER sull’episodio 4×02 di True Detective: Night Country.
Prosegue la marcia di True Detective: Night Country, tra le fredde e oscure lande di Ennis, città dell’Alaska rimasta sconvolta dal recente caso di cronaca nera che ha visto scomparire nel nulla otto ricercatori della base scientifica locale: sul finale della scorsa puntata questi sono stati ritrovati morti assiderati nel bel mezzo di un lago ghiacciato, in condizioni fisiche che suggeriscono un caso molto complesso da risolvere. Le due esperte detective Liz Danvers ed Angie Navarro hanno mostrato fin da subito di non andare d’accordo per via di vecchie frizioni legate al caso del brutale omicidio di Annie Kowtok. L’episodio 4×02 di True Detective riparte dalle solide basi della prima puntata: il caso è una bella gatta da pelare e le due detective, una volta constato con certezza il collegamento con Annie per via della presenza della lingua mozzata di quest’ultima sulla scena del crimine, oltre che per un inquietante simbolo presente sia sul suo corpo che su quello di uno dei ricercatori, prendono due strade diverse per scavare nel passato delle vittime, due strade che sono destinate a incrociarsi di nuovo molto presto. La nostra recensione.
Alcuni di loro ti vogliono raccontare qualcosa, altri vogliono soltanto portati con loro, basta saper riconoscere la differenza.
Con queste parole, Rose Aguineau gela il sangue di Angie Navarro e dei gentili telespettatori: che True Detective: Night Country non rispecchiasse i canoni del più classico dei thriller lo avevamo intuito fin dalle scene iniziali della prima puntata, ma ora abbiamo la certezza che il paranormale ha un ruolo centrale all’interno della trama della serie HBO; Rose Aguineau vede i morti, parla con loro, o meglio, loro si confidano con lei: in primis Travis Cohle, suo ex compagno che ha preferito suicidarsi gettandosi in un lago ghiacciato piuttosto che affrontare una brutta leucemia; Travis torna spesso da Rose e questa volta ha voluto condurla sul luogo del ritrovamento degli otto ricercatori, come farebbe un messaggero inviato da una forza maggiore, sconosciuta. Angie non è troppo sorpresa dalle parole della donna, anzi, ricollega tali racconti allo strano comportamento di sua sorella: la madre delle due ragazze, presumibilmente, soffriva di schizofrenia, cosa che ha portato la stessa detective a pensare che la sorella avesse ereditato tale problema; dunque, nella 4×02 di True Detective ci viene fornito un inizio importante, che tornerà sicuramente utile più avanti nella narrazione: i protagonisti di True Detective hanno tutti un legame passato con la morte, con l’aldilà, e l’unico fattore che accomuna queste persone è la città di Ennis, che nella sua oscurità sembra celare un segreto pronto a risvegliarsi sfruttando proprio i giorni di buio perenne.
Il buio è un tema, un fattore fondamentale che ci accompagnerà nel corso delle puntate, oltre che uno scomodo compagno di viaggio per i protagonisti: non è casuale che al calare delle tenebre si sia risvegliato qualcosa, un’entità che ama muoversi nell’oscurità, o che forse non può fare altrimenti e che ha un messaggio per qualcuno, perché le vittime mietute finora hanno un valore evidentemente simbolico, sono parte di un messaggio più grande destinato all’intera popolazione di Ennis, colpevole di aver girato le spalle, in passato, a qualcuno che voleva salvare la città prima che fosse troppo tardi. Anche la simbologia parla una lingua antichissima, ed è sempre Rose Aguineau ad aiutarci: la spirale incisa sulla fronte di uno dei ricercatori, la stesso tatuata sul corpo di Annie (e, si scopre, anche su quello di Raymond Clark), è un simbolo arcaico, forse anche più antico della stessa Ennis. Tuttavia, la 4×02 di True Detective comincia con il botto, perché forse c’è un testimone oculare: uno dei ricercatori, improvvisamente, emette un urlo disperato; è ancora vivo seppur in condizioni tragiche e forse, quando sarà in grado di proferire parola, riuscirà a indirizzare i detective nelle indagini, oltre che la stessa trama, che continua a fiancheggiare la strada del paranormale senza imboccarla ancora definitivamente, giocando con questa ambiguità.
Ciò che apprendiamo su Ennis, nella 4×02 di True Detective, è che la città soffre da tempo una guerra aperta tra sostenitori e detrattori della miniera, stesso motivo per cui la compianta Annie fu brutalmente uccisa.
I ricercatori della base scientifica, a detta del buon Bryce, geologo di fiducia della risoluta Liz Danvers, stavano studiando alcuni microrganismi estinti in grado di fermare il decadimento cellulare, cosa che avrebbe dato un enorme contributo alla ricerca per la cura di molte malattie degenerative; la defunta Annie, invece, si batteva per una causa più mirata agli effetti negativi che la miniera stava avendo sul territorio di Ennis, con particolare riferimento all’inquinamento delle acque della cittadina: insomma, entrambi i casi sono strettamente legati alla manipolazione di un territorio incontaminato, un tema divisivo per la popolazione e, non a caso, i nativi sono quelli più attaccati al proprio territorio, con Annie che ne è l’esempio lampante. Tornando alla simbologia, che emerge con forza proprio in questa 4×02 di True Detective, la spirale non è il solo richiamo alla prima stagione della serie HBO (e qui ci riferiamo alla scena in cui Rust osserva stupito lo stormo di uccelli nel cielo), perché quando le detective Danvers e Navarro entrano all’interno della roulotte ritrovata da quest’ultima e appartenente allo scomparso Clark (che è l’unico dei ricercatori il cui cadavere non è stato ancora rinvenuto), si imbattono in uno spettacolo raccapricciante: il covo è pieno di ossa e oggetti macabri che richiamano tantissimo i luoghi di Carcosa.
L’occhio vuole la sua parte: la quarta stagione di True Detective sembra, da questo punto di vista, una versione cupa e oscura della prima, che invece ha sempre utilizzato la luce del sole come arma vincente, creando un contrasto molto particolare proprio nelle scene clou; Night Country, invece, fin dalla prima scena introduce il pubblico a uno scenario completamente diverso: il grande buio è iniziato, e non si tratta soltanto di un pretesto narrativo per motivare e rafforzare il susseguirsi degli eventi, bensì di una vera e propria scelta estetica che restituisce alla stagione un’identità molto forte e ben definita. L’episodio 4×02 di True Detective vede allargarsi il ponte tra spettatori e personaggi, le cui personalità sono sempre più definite, ma soprattutto porta il pubblico a immergersi completamente nell’immaginario di Ennis: una città fantasma il cui passato sta per tornare a galla direttamente dai gelidi abissi, dopo tanto tempo di profonda oscurità.