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5 Serie Tv da guardare se hai amato Tutto Chiede Salvezza

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Basata sull’omonimo romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, Tutto Chiede Salvezza ci immerge in una storia intima, complessa e dolorosamente reale, portandoci a riflettere non solo sulla malattia mentale, ma anche sulla natura dell’essere umano e della società in cui viviamo. Tutto Chiede Salvezza (qui la nostra recensione alla seconda stagione) si distingue per il modo in cui affronta il tema della salute mentale, trattandolo con un livello di profondità e umanità che raramente si vede in televisione. Non c’è giudizio nei confronti dei personaggi; al contrario, la serie mette in luce le loro fragilità con uno sguardo comprensivo e partecipe, mostrando che la malattia mentale non è un marchio di esclusione, ma una condizione che merita ascolto e cura.

Ogni essere umano, indipendentemente dalla sua condizione, cerca un senso di redenzione, una via per superare il dolore e trovare una forma di salvezza, che non è necessariamente la guarigione dalla malattia, ma piuttosto l’accettazione e la comprensione di sé stessi. Ed è proprio nel microcosmo dell’ospedale, in alcuni dei momenti più struggenti della serie tv, che i personaggi imparano a convivere con le loro differenze e a trovare forza nel loro dolore condiviso. Le relazioni che si instaurano sono tanto intense quanto genuine, segnate da momenti di fragilità ma anche di grande solidarietà e affetto. Questi legami diventano il vero centro emotivo della serie, mostrando che la condivisione del dolore può essere un potente strumento di guarigione.

E se vi chiedete cosa vedere dopo la seconda stagione di Tutto Chiede Salvezza, vi parliamo di 5 serie tv simili e altrettanto belle. Abbiamo dimenticato qualcosa?

1) Mental, la serie tv italiana simile a Tutto Chiede Salvezza

Maniac è un'altra produzione italiana simile a Tutto chiede salvezza

Negli ultimi anni, sempre più serie tv hanno cercato di affrontare il tema della salute mentale in modo diretto e autentico. Poche però lo hanno fatto con l’onestà e la sensibilità di Tutto Chiede Salvezza, e tra queste troviamo un’altra produzione italiana. Si tratta di Mental, targata RaiPlay e lanciata nel 2020, che ha saputo pizzicare corde profonde e spesso inascoltate.

La serie tv, composta da otto episodi, racconta le storie di quattro adolescenti che, a seguito di diversi episodi di disagio psicologico, si trovano ricoverati in un reparto di psichiatria per cercare di affrontare i propri demoni interiori. Lontana dall’adagiarsi su toni prettamente drammatici, Mental riesce invece a unire momenti di leggerezza a riflessioni profonde, offrendo uno sguardo intimo e reale sulla salute mentale giovanile.

I quattro protagonisti della storia sono Daniel, Nico, Michele e Alice. Ognuno con il proprio vissuto e le proprie problematiche psicologiche. Daniel è un ragazzo introverso, alle prese con crisi di ansia e depressione, mentre Nico combatte una condizione di bipolarismo che lo trascina in un vortice di emozioni altalenanti. Michele soffre di schizofrenia e vive in un mondo frammentato e distorto, mentre Alice, una giovane ragazza con disturbi del comportamento alimentare, cerca di ritrovare un equilibrio tra corpo e mente.

Questi quattro ragazzi, nonostante le differenze, si trovano a condividere un’esperienza comune: quella di vivere in una struttura che li isola temporaneamente dal mondo esterno per affrontare le proprie paure e fragilità.

L’ospedale diventa non solo un luogo di terapia, ma anche di incontri, amicizie inaspettate e, a volte, duri scontri. Attraverso le dinamiche che si creano tra di loro e con i membri del personale, la serie affronta in modo delicato e sincero i temi della solitudine, del dolore emotivo e della speranza di guarigione. Mental affronta il tema della salute mentale in un modo non paternalistico né moralista. La sofferenza psicologica viene trattata, inaspettatamente rispetto alla media, con rispetto e realismo, senza trasformare i protagonisti in stereotipati eroi tragici. Quelli lasciamoli ai drammi ottocenteschi.

Ogni personaggio rappresenta una sfaccettatura diversa della salute mentale, permettendo al pubblico di comprendere che il disagio psicologico può manifestarsi in modi molto differenti. E che la guarigione non è mai lineare o semplice. Mental mostra come sia fondamentale abbattere i pregiudizi e creare un ambiente di comprensione e supporto, in cui il disagio mentale venga riconosciuto e affrontato come qualsiasi altro problema di salute.

Il reparto psichiatrico in cui si svolge la serie diventa un simbolo di dualità: da un lato, rappresenta una prigione fisica e mentale, un luogo in cui i protagonisti sono costretti a confrontarsi con i propri demoni. Dall’altro, però, diventa anche uno spazio sicuro, lontano dalle pressioni esterne, dove possono cominciare il percorso di accettazione di sé e di guarigione. La clinica è un luogo di transizione, un microcosmo in cui l’intimità e la vulnerabilità emergono in maniera più pura, rendendo i legami tra i ragazzi ancora più profondi.

2) Atypical

Il corrispettivo americano di Tutto Chiede Salvezza

Sam è un ragazzo brillante e curioso, ma fatica a comprendere e a gestire le interazioni sociali, un aspetto comune a molte persone nello spettro autistico. Come il protagonista di Tutto Chiede Salvezza, anche Sam cerca di trovare il proprio posto nel mondo, nonostante le sue difficoltà emotive e relazionali. La sfida più importante che deve affrontare è quella tipica del passaggio all’età adulta: trovare la propria indipendenza. Per lui, questo significa distaccarsi dai genitori, affrontare la vita universitaria e sviluppare relazioni sentimentali. Soprattutto dal momento in cui la madre di Sam, Elsa, che si sente molto protettiva verso il figlio ma anche intrappolata nel suo ruolo. La famiglia Gardner si evolve nel corso della serie: ogni membro affronta le proprie sfide personali e la necessità di adattarsi alle mutevoli dinamiche familiari.

Questa ricerca di autonomia è un tema centrale nella serie e simile a quello del protagonista di Tutto Chiede Salvezza, che cerca di emanciparsi dalle aspettative degli altri e di comprendere meglio se stesso.

Sebbene Atypical sia principalmente centrata sull’autismo, la serie tocca anche altri aspetti della salute mentale, come l’ansia e la depressione. Il modo in cui Sam affronta le proprie crisi e le sue relazioni, pur essendo diverso da quello del protagonista di Tutto Chiede Salvezza, esplora il tema del benessere psicologico in modo sensibile e realistico. La crescita personale di Sam, la sua ricerca di amore e comprensione, e i momenti di introspezione profonda si allineano a quelli di Daniele.

Così come nella serie tv italiana anche nel piccolo fenomeno Netflix (disponibile sul catalogo qui) uno dei punti di forza è il suo tono, che riesce a bilanciare momenti comici e leggeri con scene più serie e drammatiche. Un mix che rende la serie accessibile e piacevole, pur trattando temi profondi. Ci sono momenti difficili alleggeriti da un tocco di umorismo che dona leggerezza al racconto ma senza renderlo superficiale. Anche Tutto Chiede Salvezza bilancia momenti difficili con tocchi di umorismo e leggerezza, creando un’atmosfera empatica e coinvolgente. Atypical è anche lodata per il suo contributo alla rappresentazione dell’autismo in televisione, un tema che spesso viene trattato in modo stereotipato o marginalizzato.

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