Caro Mario,
chi lo doveva dire che avrei pubblicato un libro di poesie eh!? Se penso ai tuoi occhi quando le leggevi e a tutta la dedizione che ci hai messo per convincermi a farlo! Per insegnarmi a vivere attraverso questo mio talento nascosto, questa splendida via di fuga per l’anima. Quante cose sono cambiate Mario, e quante invece sono rimaste uguali. Il mio tirocinio in clinica è stato distruttivo davvero, soprattutto all’inizio.
Rivedere nei pazienti tutto il male provato da quando sono nato, non è stato semplice neanche per un momento. Avevo paura ogni giorno di venire smascherato, di non essere all’altezza e di fallire miseramente come infermiere e come persona. Beh, così è stato in parte. Ho dovuto subire all’inizio i ricatti di Rachid e le terribile parole di Matilde. Entrambi però avevano un dolore così grande da portare dentro di sé che non avrebbero potuto tirare avanti diversamente.
Chissà dove dormirà uno dei migliori calciatori di Marsiglia adesso. E chissà in quale limbo fatto di ombretti e abiti di seta sarà adesso la Principessa. Mario, quelli come noi possono riuscire a vincerla sta battaglia, ma la guerra…per quella penso serva davvero un miracolo. Una luce che piomba una mattina nella tua tormentata esistenza e ti fa risvegliare da un incubo durato anni. Così è stato per Alessandro ad esempio. Lui non ha usato come alibi la sua malattia per reagire ancora peggio alla morte del padre.
Ale è riuscito ad accogliere finalmente un futuro diverso…
...partendo già dal suo insormontabile presente. Certo è, però, che senza l’incondizionato aiuto di Giorgio sicuramente avrebbe raggiunto minori risultati! Lui è davvero l’angelo custode di quel posto, il gigante buono che adesso cura fiori e racconta le loro storie. Tuttavia, quanta sofferenza conservano ancora i suoi occhi. Così come l’incomprensione del mondo intero ma anche l’amore ritrovato in tutti noi. In me e in te.
Un tuo coetaneo è invece Armando, un vivace vecchietto che in realtà non stava poi così male! Si trovava lì perché perdendo tutto con le scommesse si era ritrovato con le pezze in quel posto e aveva solo bisogno di vivere in compagnia. Mi sembra chiaro però, che il tuo posto è davvero impossibile da prendere! Ma ora, prima di passare all’argomento che più di tutti ti interessa, soprattutto dopo aver rubato una citazione che le appartiene qualche riga in alto, voglio davvero parlarti di come mi sento adesso.
Proprio come facevamo sempre in passato e perché in fondo, caro e dolce Mario, tu da qui non te ne sei mai andato. Allora parto col dirti che non avevo idea si potesse provare una gioia e un amore così grande con l’arrivo di un figlio. Ti risuoneranno le orecchie per tutte le volte al giorno che chiamiamo Maria con il sorriso in faccia e gli occhi felici. Benedico ogni giorno il fatto che porti il tuo nome e sono sicuro che sia stato per te un regalo bellissimo.
Ho dovuto lottare tanto per lei, ma davvero tantissimo
E scriverti adesso che le cose sembrano essersi sistemate, quasi mi fa tornare nel cuore quell’ansia, quel tormento giornaliero in cui pensavo che davvero Nina e Giorgia me la potessero portare via. Il periodo dell’affido e dei processi è stato davvero tremendo. A questo infatti si univa la pressione lavorativa e tanti altri eventi collaterali che mi hanno fatto ricascare nell’insulsa trappola dei calmanti.
Fortunatamente però sono riuscito a tirarmene fuori nel momento stesso in cui c’ero ricaduto. Adesso ho una figlia a cui pensare, un ex compagna che non è mai stato facile gestire e una suocere che nun se stanca mai! Dopo l’incidente di Nina, che come suo solito, doveva creare un plateale scompiglio, le cose vanno bene anche con lei. Finalmente si è resa conto che so essere un buon padre e che allontanare da me Maria avrebbe peggiorato troppo la mia condizione e quella futura di nostra figlia.
Purtroppo Nina è stata sempre vittima di sua madre, che seppur a fin di bene, ha sempre cercato di vivere attraverso la sua bambina, tra provini, fama e successo. Tutto quello di cui in fondo Nina non aveva bisogno. Adesso Giorgia è pentita e sempre aver capito, anche se rimane comunque bella tosta! Detto questo posso dire che poche altre cose mi hanno turbato nell’ultimo periodo come i miei stessi sentimenti, la percezione nuova di me stesso, le novità e i nuovi incontri. In passato sarei andato fuori di testa a gestire tutto, invece adesso bene o male me la sono cavata dai.
Ah, poi è tornato Madonnina, sempre ossessionato da Dio e dalle sigarette!
E invece Gianluca è stato un po’ per i fatti suoi ultimamente perché purtroppo non riesce a vedermi solo come un amico. Lui è stato il migliore per me. E, anche se lo nascondo, mi si riempie il cuore di tristezza se penso che ad una persona così fragile, brillante e unica come lui, io possa aver fatto così tanto male fino ad ora.
Vederlo insieme a tutti gli altri alla presentazione del libro mi ha fatto tanto piacere infatti. Spero con tutto me stesso che anche lui riesca a trovare davvero la sua pace, l’amore che desidera, che lo rispetta e che lo conquisti esattamente per com’è. Se deve cambiare, spero lo faccia soltanto per diventare più forte e sentire meno il dolore…Ma finalmente ci siamo Mario, adesso possiamo parlare della tua meravigliosa tua figlia. Non vedevi l’ora eh!
Che dire! Sin dalla prima volta che ho visto Angelica al cimitero ho capito che dietro i suoi begli occhi verdi e il suo sguardo sereno c’era qualcosa che la turbava. Poi abbiamo iniziato a conoscerci meglio, le ho parlato della tua fantastica nave dei pazzi (ne parliamo qui), è venuta a mangiare la pizza con me e i ragazzi e finalmente ti ha perdonato. O meglio, ha perdonato se stessa per averti ricordato per anni come un mostro. Pensava ti fossi buttato perché purtroppo non ha mai avuto l’opportunità di viversi suo padre così come avrebbe voluto.
La malattia in questo ha vinto, Mario
Ma io e gli altri abbiamo fatto di tutto per farle cambiare idea su di te e così è stato. Spero tanto che questo possa essere per te motivo di appagamento e di serenità interiore. E ho capito anche che l’uccellino che volevi tanto curare e nutrire assomigliava davvero tanto a lei! Io ti prometto che cercherò in tutti i modi di donarle tutto il bene che posso le attenzioni che merita. Cercando di non far mancare nulla mai neanche a Maria e sua madre.
Nina infatti farà sempre parte della mia vita e nonostante mi sia pentito mille volte di aver fatto quella pazzia sul tetto con lei, non vorrei nessun altra mamma per mia figlia. Angelica poi sta imparando a conoscere tutti i lati di me! Anche se adesso sono così grato a lei sia per quello che mi dà ogni giorno che per la pubblicazione del libro, da offrirle ogni volta la migliore versione di me. È così accorta, generosa e pura da farmi sentire la persona più fortunata del mondo. E a volte immagino che sia stato davvero tu a mandarla nella mia vita.
E a questo proposito ho ancora una richiesta per te
Io ti penso sempre quando alzo gli occhi al cielo e mi domando se ci sia davvero qualcuno che ci guarda e a cui arrivano le nostre preghiere. E io dunque prego te Mario, affinché io possa mantenermi lucido come adesso per sempre! Che io possa smettere di attirarmi necessariamente l’odio e il male degli altri, senza però essere costretto a scappare lontano da loro.
Voglio diventare bravo nel mio lavoro e conquistare la fiducia di chi soffre, saper dare loro tutto l’aiuto che posso senza farmi trascinare a mia volta in quei vortici di paura. Vorrei che ogni mia conquista sia però sacrificata e utile a rafforzarmi e farmi brillare ogni volta di più. E se penso che da una semplice rasatura ho conquistato lo spirito martoriato di una come Matilde, da ora in poi potrei essere sulla buona strada!
Quindi due grandi capitoli si sono chiusi Mario
Adesso non mi rimane che un nuovo lavoro stabile, un’altra raccolta di poesie, e spero tantissima serenità . Non pretendo di essere allegro in ogni momento, ho imparato ad apprezzarmi, a vedermi per come sono veramente. Sto tutelando la mia complessità e la mia sensibilità , le mie insicurezze e i timori, sono diventato grande Mario, e questo è anche e soprattutto per merito tuo. Chiunque in quella clinica alla soglia dei vent’anni si sente in prigione e vede tutto nero. Tu non solo hai reso il soggiorno piacevole, ma certi attimi con te sono davvero rimasti indelebili dentro ognuno di noi.
Tu facevi l’insegnante perché per te era una missione e io ho sempre pensato che i maestri fossero come i medici. Non si tratta di un mestiere come gli altri perché hai la responsabilità di forgiare tante piccole menti che in parte dipendono da te. Se lo fai male rovini le persone, come fanno i cattivi medici. Mario, tu eri il migliore, perché insegnavi con poche parole, un buon libro e un’espressione felice come affrontare i problemi e rialzarsi ogni volta. Adesso però sono stufo di bagnare sto foglio di lacrime. Mi piacerebbe farti leggere una cosa che ho scritto per te. Sei pronto? Vado eh…
Vicino. Sei così vicino.
Ora sei come il tuo uccellino
libero e felice tra le nuvole!
Quanto era forte il dolore nel tuo cuore?
Il tuo tono di voce
le tue mani calde
e i tuoi occhi accesi
ingannavano la tempesta che custodivi.
Tu non pretendevi il sole,
volevi che splendesse su chi amavi.
E questo sarai sempre.
Nel nostro mondo e in tutti gli altri.
Sarai quel camino nel freddo
la Stella Polare nella nebbia
il vento fresco ad agosto.
Sei la riposta che la vita cerca
e la speranza di viverla tutta…
Abominevole e spettacolare.
Sei quella luce!
Quella della vita e della morte
che ti fa sbocciare il sorriso
perché niente hai lasciato indietro.
Ora puoi volare via leggero,
chiudere gli occhi
e perderti nei sogni più belli.
Grazie infinite Mario
Per avermi fatto capire che tutto chiede salvezza. E grazie anche da parte di chi non è troppo bravo con le parole ma molto più di me con gli abbracci e le carezze. E abituati all’idea che questa non sarà l’ultima volta! Per ogni momento importante avrò sempre bisogno di parlare con il mio miglior maestro, padre, fratello maggiore, nonno e grandissimo amico. Sei nel cuore e lì rimarrai per sempre.
Ciao bello mio. Ti voglio un bene che va oltre ogni cosa.
D.C.