Durante le torride estati italiane di parecchi anni fa, c’era un appuntamento imperdibile prima dell’ora di cena: su Italia Uno andava in onda Tutto In Famiglia, la comedy irriverente che raccontava le vicende dei Kyle, una famiglia afroamericana particolarissima. Ridere di fronte alle loro gag è un ricordo indelebile per molti, perché con le sue esagerazioni questa serie tv ci ha insegnato molto. Tutto In Famiglia era unica non solo perché il format era ben diverso dalla sitcom italiana a sfondo familiare di quegli anni (come Un Medico in Famiglia o Un posto al sole). Tutto In Famiglia era uno spasso perché mostrava il lato sincero e irriverente di quello che accade ogni giorno nei salotti di moltissime famiglie: i litigi tra fratelli, gli scontri moglie e marito, le scappatelle dei figli e le relative punizioni. E quindi, che cosa abbiamo imparato dalla famiglia Kyle?
Facciamo un passo indietro: in Italia le sitcom a sfondo familiare, ai tempi dell’arrivo su Italia Uno di Tutto In Famiglia, avevano caratteristiche ben precise. Raramente i genitori litigavano davanti ai figli, o li rendevano partecipi delle loro discussioni. Con una bella dose di buonismo, anche i figli discutevano poco tra loro, anzi le storie che venivano raccontate riguardavano principalmente la famiglia in relazione a persone o vicende esterne. I conflitti interni c’erano, ma erano rappresentati in modo pacato e leggero. Entra però poi nelle nostre case una serie che rivoluziona questo punto di vista, cioè Willy, il Principe di Bel Air, che mette a nudo e scimmiotta i conflitti in famiglia. Questa serie ha avuto un grande peso nella storia delle sitcom familiari, ma era difficile (soprattutto per noi italiani) immedesimarcisi: Will viveva pur sempre in una enorme villa a Beverly Hills.
Tutto In Famiglia, invece, era davvero alla portata di tutti e per questo ci è rimasto nel cuore. Niente ville, ma una semplice casa spaziosa dove vivono Michael e Janet, i due genitori, e i tre figli: Junior, Claire e Kady, la piccolina di casa. Quello che succede ai Kyle non è nulla di straordinario. I figli litigano, oppure combinano qualche pasticcio, i genitori spesso discutono cercando però di dare loro un’educazione appropriata. Ma il concetto di educazione, sopratutto per Michael Kyle, il padre, è molto particolare.
Mike non è il classico padre che si siede a tavola col figlio e cerca di fargli capire cosa è bene e cosa non lo è. Piuttosto Mike glielo fa sperimentare, nel vero senso della parola. Nella sua mente bacata solo sperimentando, in maniera lieve, cos’è sbagliato si può capire davvero cos’è giusto. Il metodo di Mike viene usato per educare i figli su molti temi spinosi come il sesso, la carriera scolastica, le droghe leggere. Indimenticabile la 1×03, dove Mike e Janet scoprono che Junior ha fumato uno spinello con un amico: per “fargliela pagare” improvvisano un siparietto in cui parlano in modo insensato, fanno versi e si muovono all’indietro per far credere a Junior di vedere tutto questo perché sotto l’effetto della marijuana.
Situazioni di questo tipo in Tutto In Famiglia si ripetono spessissimo. I due genitori, con i loro metodi educativi balzani, hanno dato molte lezioni di vita ai loro figli, tra cui l’importanza di risolvere i conflitti in famiglia.
Un episodio iconico su questo tema è il 3×08, intitolato “La guerra dei Kyle”. I genitori, stufi dei bisticci dei figli e del loro mancarsi di rispetto, mettono in atto un piano tanto geniale quanto sadico: fingere di litigare violentemente davanti ai figli, per far loro capire quanto sia spiacevole vedere i propri familiari in conflitto costante. I figli, ovviamente, ne rimangono un po’ traumatizzati, al punto da diventare molto accondiscendenti coi genitori e organizzare per loro una cena romantica per farli riappacificare. Mike e Janet – inteneriti – svelano il loro piano, spiegando ai ragazzi quanto sia sbagliato continuare a litigare per stupidaggini. Il finale di questa puntata è davvero bello e ricco di significato: i ragazzi ammetto l’uno i pregi dell’altro e si ripromettono di tenere a mente i lati positivi dei loro fratelli invece di continuare a scontrarcisi.
In questo modo è bello vedere come siano rappresentati non solo i rapporti tra fratelli, ma anche i problemi di coppia dei genitori: la serie ne parla apertamente, sempre in modo ironico, come a ricordare che i genitori prima di essere tali sono una coppia e quindi hanno le loro difficoltà e i loro problemi.
Il modo in cui Tutto In Famiglia ci ha trasmesso la sua morale è esagerato, ironico, sincero e senza filtri. Per quanto molte situazioni siano state scimmiottate, il messaggio ci è arrivato comunque. Ed è impossibile pensare di non esserne stati influenzati, per un semplice motivo. La maggior parte di noi non è cresciuto (per fortuna) con i metodi educativi Kyle, ma grazie a questa serie ha potuto sperimentare, in modo ironico, cosa accade quando fai una di quelle che cose che i genitori ti hanno detto di non fare.
Mentre Kady, Junior e Claire capivano che cosa è giusto e sbagliato provandolo in un certo senso sulla loro pelle, noi lo vedevamo sul piccolo schermo. Imparavamo insieme a loro le conseguenze negative di tutte le potenziali stupidaggini che potevamo combinare, e di come tutto ciò si poteva riflettere sulla nostra famiglia. Insomma, il metodo Kyle in un certo senso ha funzionato anche per noi.