Prima o poi sarebbe dovuto succedere venisse il turno di Bob. Per quanto uno provi con tutte le sue forze a evitare certe cose, spesso esse si rivelano imprescindibili. Questo è il caso di questa rubrica su Twin Peaks e Bob. Per l’amor del cielo, ho già parlato del personaggio interpretato da Frank Silva almeno un migliaio di altre volte – quando un personaggio è tanto riuscito, succede così – eppure ogni volta, al contempo, vorrei e non vorrei parlarne. Non so se capite la sensazione.
Visto che ve l’ho già raccontato in tutte le salse, farò un’eccezione e inizierò questo articolo dando un taglio autobiografico (l’autosputtanamento è l’ultima arma dei disperati, me ne rendo conto). Non dirò proprio che Bob è all’origine del successo di Twin Peaks, ma quasi.
La mia personale esperienza su Twin Peaks può essere usata come esemplificazione.
TRUE STORY- Era una gelida sera d’inverno (lasciatemi qualche stereotipo di genere) quando mi recai alla magione di una mia amica* al fine di gustare, in sua compagnia, un paio di puntate di Twin Peaks. Ora, come suppongo sia accaduto a molti di voi, da quando avevo visto il pilot di Twin Peaks, non facevo altro che pensare a Twin Peaks e al papabile assassino di Laura Palmer. Dopo qualche chiacchera e qualche sorso di vino, eccoci spaparanzare sul divano pronte a goderci lo spettacolo. Quella casa non era buia, quella casa ridefiniva il concetto di “nero”: l’atmosfera perfetta. Ovviamente non potevo saperne niente, ma quella sera mi sarebbe toccato l’episodio infarto. Non che questo sia il titolo, ma è quanto di più vicino a ciò che accadde davvero. Prima di proseguire, va puntualizzata una cosa: la mia amica, quell’episodio, l’aveva già visto almeno un paio di volte. Sapeva con esattezza cosa sarebbe accaduto e quando. Era preparata. Eppure, quando Sarah Palmer si mette a gridare e la macchina da presa inquadra all’improvviso Bob accucciato da qualche parte. Per vero, non mi ricordo se la scena fosse proprio così, potrei aver fatto una crasi fra più scene, succede quando si hanno simili traumi. Ecco, in quell’esatto istante l’episodio X si è trasformato nell’episodio infarto. Che io gridassi è molto più che comprensibile, ma che la mia amica, che già sapeva esattamente come sarebbe andata, si sia spaventata peggio di me e mi sia quasi saltata in braccio per la paura, indica solo una cosa (a parte che non ha tutte le rotelle a posto): L’EFFICACIA DEL PERSONAGGIO DI BOB. Quando sono tornata a casa quella sera avevo un senso di inquietudine infinito dentro di me e mi aggiravo guardinga come solo un latitante potrebbe fare. A oggi, se mi capita di vedere un gufo, quasi non ci dormo.
IL MALE HA UN NOME PROPRIO- E quel nome è Robert, Bob per gli amici. Cerchiamo di spiegare chi è Bob. Bob è un’entità maligna, nonché l’inquilino numero uno della Loggia Nera e di un sacco di vostri amici. La Loggia Nera è il regno del Male, un mondo parallelo e onirico. Mr Robert, quando non si trasforma in un gufo, possiede gli uomini facendo commettere loro crudeltà inaudite. Tutto ruoto intorno alla garmonbozia, la concretizzazione della sofferenza umana, la quale, presentandosi sotto forma di crema di mais, costituisce il sostentamento degli spiriti della Loggia Nera. Ovviamente gli ospiti di Bob non sono consapevoli delle nefandezze che compiono. La stessa Laura Palmer si rende volontariamente vittima per non venire posseduta dallo spirito. SPOILER. All’interno di Twin Peaks, Bob possiede Leland Palmer, il quale ucciderà Teresa Banks, Laura Palmer e Maddy Ferguson. Ma sarà sempre Bob a provocare la morte stessa di Leland. E per quanto riguarda l’agente Cooper, beh, l’ultima puntata ha la chiusa perfetta. Attendiamo per sapere cosa ci riserva la terza stagione.
CURIOSITÁ (o anche, L’INTUIZIONE DEL MALE) – Bob non era nei piani. Bob nacque dal caso. Nel senso che nemmeno quel pazzo di Lynch si era inventato, ex novo, questo simbolo del Male. Ma quando l’intuito incontra la fortuna, nascono i capolavori e così è andata per Bob. Frank Silva (che purtroppo non vedremo più perché perse la vita il 13 settembre 1995) mica faceva l’attore, era un arredatore. Se ne stava nella stanza di Laura Palmer a sistemare delle cose e qualcuno gli intimò di non spostare un cassettone, così Lynch prende l’ispirazione, chiede a Frank di accucciarsi ai piedi del letto e gira la panoramica più famosa 8 e spaventosa) di Twin Peaks. Successivamente verrà girata la scena nella quale Sarah Palmer si mette a urlare sul divano e la ripresa pareva essere buona, ma poi l’operatore dice che è da buttare: c’è il riflesso di Frank nello specchio. Ed ecco che quello che, in una situazione normale, sarebbe un errore, in questo caso diventa LA QUADRATURA DEL CERCHIO. SBAM! Perfetto: ecco nato il personaggio destinato a terrorizzare generazioni e generazioni di spettatori.
LA FRASE-
“Ti catturerò con il mio sacco mortale”. Tu penserai che io sia impazzito. Ma ti faccio una promessa… tornerò ad uccidere ancora!
Elisa Belotti
*piccolo approfondimento sulla mia amica, nel caso vi venga voglia di avere una temeraria al vostro fianco al momento giusto. Non vi dirò come si chiama realmente, ma vi darò un modo per trovarla: diventa anche un giochino divertente. Si pregia di uno pseudonimo letterario, ma – che io sappia – non ha mai provato a smettere di fumare. Il personaggio a cui chiede in prestito il nome è famoso per la sua coscienza; lei, per quanto ne sappia, non ne ha una.
Un saluto agli amici di Serie Tv, la nostra droga, Seriamente Tv,www.davidlynch.it, I segreti di Twin Peaks, Serie Tv Vintage, Twin Peaks – La Gazzetta Italiana!, Ansia Totale per il ritorno di Twin Peaks