Un modo particolare in cui vediamo espresso il concetto di duplicità in Twin Peaks è attraverso il cibo.
Una delle presenze più curiose in Twin Peaks è l’assolutamente esagerato quantitativo di dolciumi che tutti sembrano consumare. La tipologia del cibo presentato e consumato ha la sua logica.
Le cene tradizionali e borghesi a base di roastbeef e piselli sono inesorabilmente interrotte dal grottesco, dall’espressione del segreto, dall’imbarazzo. Twin Peaks rifiuta questo genere di equilibrio: passiamo più facilmente fra colazioni dall’aspetto onestamente terrificante a grandi celebrazioni dell’opulenza assoluta (il famoso maiale laccato con tanto di mela in bocca), alla dieta decadente e esotica dei fratelli Horne.
In questo contesto, i dolciumi sono campioni assoluti della presenza a tavolo. Le ciambelle sono connesse a un’idea di purezza, creano un senso di familiarità e abbondanza all’interno del dipartimento di polizia che contrasta enormemente con gli orrori che vengono affrontati.
Emblematica in questo senso è la morte di Waldo, rappresentata attraverso un primo piano di deliziose, innocenti ciambelle chiazzate di sangue. Se non fosse per le piume nere sparse sembrerebbe quasi marmellata.
Il mondo di Twin Peaks si presenta inizialmente come squisitamente zuccheroso, ma da questa dolcezza emerge l’orrore.
Quest’unione di familiarità, dolcezza, innocenza e orrore è una tecnica tipica di Lynch.
Il Lynchiano è il mondano che diventa terrificante e il terrificante che diventa mondano.
A più riprese Twin Peaks è in linea con gli altri lavori di Lynch nel far sentire lo spettatore inspiegabilmente assolutamente non a proprio agio. Anche qui probabilmente torna il motivo della rappresentazione dell’inconscio, del caos, dell’inspiegabile che emerge dalla normalità. E del male e dell’orrore che emerge dal “bene”.
Similmente, la calda torta di ciliegie ha connotazioni che la riportano sia al contesto dell’infanzia e dell’innocenza, sia a quello della sensualità.
Ma dal nutrimento, dai dolci, dal trionfo della sensualità, Twin Peaks trova il suo fulcro per poter approcciare il mistico. Sensualità e trascendenza sono sempre correlate in Lynch, al punto da trasformare l’amore più strettamente carnale in un’esperienza assolutamente spirituale.
In Twin Peaks la dimensione mistica e metafisica è associata a un mondo sensuale quanto innocente, ai colori degli anni ’50, a un tempo che resiste all’inquadratura cronologica, a una quotidianità fatta di immagini pittoriche, come quelle dell’America di Edward Hopper (e per Lynch, cinema e pittura sono sempre strettamente correlati in termini di espressione estetica).