Avete presente le montagne russe? Prima su, poi giù, poi sempre più su fino a cadere nel vuoto all’impazzata. Ecco, questa non può che essere la descrizione perfetta del settimo e ottavo episodio di Un Professore 2. C’è stata adrenalina, tensione, stupore e quel poco di tranquillità tra un momento di stallo e l’altro. Fondamentalmente non è stato aggiunto nulla di estremamente importante alla narrazione, in sé per sé, ma alcuni nodi che si sono creati hanno fatto scorrere piacevolmente la visione di queste due puntate.
Tre sono stati senza ombra di dubbio i momenti più salienti di queste due ore passate assieme ai ragazzi più discussi del momento, di cui vale la pena parlare e soffermarci. Non parleremo assolutamente della relazione tra Nina e Manuel, che non trova spazio, non solo nella simpatia di molti, ma anche all’interno della narrazione stessa: una storia che altrove poteva avere del potenziale, ma che in questa serie, con tutte le aspettative che le ruotano attorno, risulta discostante e quasi vuota. È una scelta sbagliata, un po’ come quando Rory Gilmore decise di perdere la verginità con Dean o di quando Ross non aveva ben capito il non-significato di pausa. Ma andiamo oltre.
Nelle scorse puntate – di cui puoi trovare la nostra recensione qui – eravamo rimasti con un segreto svelato e uno ancora ben saldo: da un lato vediamo che sia Manuel che Nicola vengono a conoscenza della loro parentela, mentre dall’altro vediamo Dante che è deciso a mantenere ancora a lungo nascoste le sue precarie condizioni di salute. Condizioni fisiche che non sfuggono di certo alla mamma di Dante, la quale, preoccupata e colpita dalla notizia, non si stupisce più di tanto che il volere del figlio sia proprio quello di non rendere nota la malformazione arterovenosa cerebrale di cui soffre.
Che il nostro amato professore non sia uno stinco di santo lo abbiamo sempre saputo, ma neanche a fa’ così però. È tutto molto confuso e incasinato: un triangolo – quasi quadrilatero – amoroso di cui forse non avevamo bisogno. Forse Annalisa aveva già visto tutto quando ha scritto “Ho visto lei che bacia lui, che bacia lei, che bacia me”. La storia di Anita e Dante è sempre più scostante e lontana, mentre Floriana è sempre più vicina e in intimità con l’ex marito. Che ci sia sempre più caos nelle vite degli adulti rispetto a quelle degli adolescenti è un fatto, quasi, scontato, ma Un Professore 2 penso che si sia un po’ superato. Anche se, devo dire che essere in mezzo tra Alessandro Gassman e Thomas Trabacchi penso non dispiacerebbe a molte: un po’ come il dilemma di Bridget Jones divisa tra Hugh Grant, Patrick Dempsey e Colin Firth.
Un caos che lo stesso Manuel sembra voler aumentare, non solo rivelando lui stesso a Viola, la sua neo sorella, la verità, ma anche quando è sempre lui a spingere maggiormente Nicola verso Anita. Inconsciamente o no, è un ulteriore passo che porterebbe Anita e Nicola sempre più vicini e Anita e Dante altrettanto lontani, con Floriana nuovamente sulla stessa strada di Dante. Sì, gira la testa anche a me, ma dobbiamo di certo ammettere che i diversi intrecci amorosi di Un Professore continuano a essere quello davvero che noi tutti stavamo aspettando.
Da Simuel a Simmo il passo è davvero breve!
Finalmente abbiamo avuto il fatidico bacio, spoilerato la scorsa volta: dolce, semplice e quasi distratto, ma che al contempo ha racchiuso in quei pochi secondi tutto quello che non pensavamo che potesse succedere. Simone e Mimmo effettivamente sono due personaggi di questa stagione di Un Professore 2 che fin dai primi episodi stanno crescendo e stanno evolvendo il loro rapporto in maniera coerente. C’è un insegnamento da entrambe le parti: Simone Balestra ci fa capire che se non ci buttiamo mai, non ci proviamo, mai potremmo sapere se quel qualcosa è fatto per noi o se ci possa essere mai – in questo caso con qualcuno – un futuro. Dall’altro lato Mimmo è l’esempio lampante di come le cose vadano prese così come vengono, senza farsi troppi problemi o pensieri inutili. Va fatto, dunque, un plauso agli sceneggiatori, perché se la coppia più impensabile è riuscita a far breccia nei nostri cuori il merito è anche loro – e anche del fatto che Domenico Cuomo e Nicolas Maupas abbiano un’intesa vincente.
Per il prossimo argomento di cui si parlerà in questo articolo vorrei esplicitare un piccolo TW sulla violenza e sugli abusi sulle donne. L’esposizione sarà la più neutra possibile, come un argomento del genere richiede, ma è comunque una narrazione che potrebbe toccare diverse persone.
Adesso parliamo di Luna, la tipica compagna di classe che tutti danno un po’ per scontato, e forse anche lei stessa. Su di lei, sia dalla prima stagione che da questa stagione in corso di Un Professore, abbiamo sempre saputo bene poco. È solo da qualche episodio che la sua storia si sta facendo strada: lasciata dal fidanzato cade nel classico down post rottura, che le fa vedere il mondo un po’ più grigio di quello che è già. Viene messa di fronte al fatto che lei non è come le altre ragazze che “si prendono più cura di sé” – solo perché non asseconda le mode del momento come quella di andare a scuola con un crop top piuttosto che con la classica felpa ordinaria o che ad Halloween non si metta delle semplici corna sulla testa, ma sfoggi un esilarante vestito da zucca. Ma questo è sicuramente un problema più sociale che seriale – e quindi è spinta a voler cambiare, a voler essere una nuova versione di sé. Nuova versione che da un lato spaventa gli amici più vicini, ma che dall’altro lato attira l’attenzione di un qualcuno, un qualcuno di invisibile. Inizia così un gioco pericoloso fatto di scambi di foto, del tutto consensuali, ma verso un qualcuno che non si sa minimamente chi sia o cosa ci possa fare con quelle foto. E i dubbi di Laura, in questo caso erano più che giusti: l’amica è stata fin da subito chiara con Luna, dicendole che questa strada l’avrebbe portata verso un eventuale pericolo. E sia chiaro, il problema non è mai stato il comportamento di Luna in sé, ma quanto piuttosto la mancanza di sincerità e chiarezza da parte del suo sconosciuto interlocutore.
Infatti, quanto finalmente l’invisibile diventa visibile, il finale della storia che tutte le ragazze conoscono e temono diventa realtà. Anche chi sembra presentarsi come il principe azzurro, tanto amichevole e cordiale, può nascondere dietro la maschera il più spietato dei predatori Per quanto sia stata una scena di pochi minuti – che è da capire se siano stati troppo pochi o no – è stata una scena d’impatto: il pugno allo stomaco è arrivato dritto e preciso. Per rimanere molto coerente al mood di Un Professore, è rimasta una patina di leggerezza, ma lo spessore del dramma, dell’atroce verità, che al giorno d’oggi, purtroppo, molte ragazze vivono è stato messo più che di rilievo. L’agguato del branco, la perdita di fiducia verso il genere umano in generale: era tutto lì, concentrato in quei minuti di puro terrore e ansia. Si poteva trattare meglio? Assolutamente si, ma – è giusto dar a Cesare ciò che è di Cesare – il format con cui è nato, Un Professore 2 non avrebbe potuto chiedere di meglio.
Un Professore 2 continua a togliere un po’ per volta i suoi sassolini dalla scarpa, che ci stia riservando la valanga per gli episodi finali?