Attenzione, è meglio evitare la lettura dell’articolo per tutti quelli che ignorano la fine di Gemma Teller in Sons of Anarchy, ma soprattutto per chi ha amato Lorelai e le Gilmore Girls.
A un certo punto le cose a Charming sono po’ sfuggite di mano a tutti, a Gemma più che a chiunque altro. Per la madre putativa di tutti i Samcro le cose si sono messe male e l’idea migliore è sembrata quella di sparire dalla circolazione per un po’. Qual è il posto in cui nessun motociclista potrebbe mai cercarla? Anzi in cui nessun essere umano minimamente sano di mente vorrebbe mai mettere piede? La risposta è una e una sola: Stars Hollow. Con i suoi paesaggi lindi e ordinati, la sua popolazione cordiale e sorridente e la semplicità un po’ retrò di ristoranti e negozietti, darebbe il voltastomaco a chiunque. Figuriamoci a chi è abituato a officine luride, motociclisti ubriachi e poliziotti facilmente corruttibili, ma dopo quella faccenda di Tara, per Gemma è diventata una questione di sopravvivenza e il trasferimento è obbligato.
Se c’è una cosa che è chiara a tutti dopo sette stagioni di Sons of Anarchy è che Gemma Teller non è il genere di donna a cui si può dire di no (né a cui è possibile tenere nascosto qualcosa, considerando che durante ogni conversazione minimamente rilevante lei è dietro a un angolo per origliare) quindi se Gemma vuole apportare qualche modifica a Stars Hollow, la otterrà. All’assemblea cittadina voluta dal sindaco convince tutti, un po’ sfoggiando insospettabili abilità di gestione nelle situazioni complesse (che effettivamente non possiede, ma questo non lo sa nessuno), un po’ facendo leva sul tenero cuore degli abitanti della cittadina, millantando una insopportabile nostalgia. Su questa seconda argomentazione cedono tutti. La nuova missione degli abitanti di Stars Hollow è quella di farla sentire nuovamente a casa. All’unanimità viene quindi approvata la sostituzione di Lorelai Gilmore con Gemma Teller, ufficialmente perché viste da dietro o da lontano le due possono facilmente essere scambiate, ufficiosamente perché nessuno sopportava più il sentirla blaterare di caffè e zuccheri saturi. E poi quello che conta è che le Gilmore Girls restino in due, non chi è chi.
A Gemma viene quindi data la gestione del Dragonfly Inn che lei porta avanti con le stesse brillanti competenze con cui ha fatto chiudere l’officina Teller-Morrow: è sufficiente stare seduti, inforcare degli occhiali da vista comprati solo per l’occasione e fingere di spostare dei registri mentre si spiano i clienti in arrivo. E per ricordarle i bei tempi andati tutto lo staff, Michel e Sookie per primi, decidono di tatuarsi una gigantesca libellula sulla schiena e sottoporre ogni nuovo assunto a orribili vessazioni mascherate da riti di iniziazione che prevedono: l’assistere a un intero concerto degli Hep Alien, l’orribile cover band di Lane e bere almeno tre caffè consecutivi fatti da Luke che si spaccia per un ottimo barista, ma che Gemma stessa sospetta se la cavi meglio con l’olio per motori.
Luke per primo non fa niente per nascondere un certo timore nei confronti della donna che con una sola occhiata l’ha convinto ad abbandonare per sempre il cappellino da baseball, prontamente sostituito dal casco di Clay che per Gemma ha certamente un valore affettivo, ma soprattutto funziona come monito a non mettersi più nei guai. Sospettando di non esserle propriamente simpatico Luke prova a chiamare in suo aiuto Jess, l’unico individuo nel raggio di chilometri ad avere un’indole vagamente ribelle, ma quello si è innamorato di una certa Rebecca dalle parti di Pittsburgh e non ha mai risposto alle telefonate.
Dopo una giornata passata a spostare i libri contabili della locanda, aver minacciato Kirk con una comoda calibro trentotto da borsetta e essere passata da Luke per controllare non si fosse tolto il casco (che come abbiamo già detto genera in lei sentimenti contrastanti), Gemma passa a prendere qualcosa al negozietto di alimentari dove lavora Dean che si offre gentilmente (e in maniera del tutto interessata) di portarle a casa la spesa nella speranza di vedere l’altra Gilmore Girls: Rory.
La povera ragazza è l’unica a sentire qualche volta la mancanza di Lorelai, ma va ammesso che Gemma si è piuttosto prodigata per cercare di conquistarla. Per prima cosa, conoscendo la sua passione per la lettura, le ha portato i numerosissimi diari scritti a mano dal marito prima e dal figlio poi. Purtroppo nessuno si aspetta che due motociclisti appassionati soprattutto (o forse esclusivamente) di armi, donne, alcolici e motori siano in grado di produrre opere da Pulitzer e infatti non ci riescono. Rory ci prova, ma con grande disappunto di Gemma non ne rimane impressionata. La donna non si dà per vinta e dopo aver cacciato insieme a Lorelai anche Paul Anka, il suo cane, mette in mezzo al salotto una gigantesca gabbia dorata con dentro uno dei suoi amati pappagalli a cui insegna a parlare a ripetizione con un fastidiosissimo tono stridulo. Rory questa volta ne rimane molto colpita e la straordinaria somiglianza con la madre fa si che possa sopportarne la lontananza.
Inoltre, aspetto da non sottovalutare, mossa soprattutto dall’incessante necessità di litigare con qualcuno, Gemma ha fatto in modo che le divise della Chilton venissero bandite in favore di comodi, resistenti e attillatissimi pantaloni in pelle. La lunga battaglia fra il preside, Gemma e il professor Medina, ispirerà Paris al punto che numerosi anni dopo si laureerà a Yale con il massimo dei voti, presentando una tesi dal titolo: “Da Olympe de Gouges a Gemma Teller, analisi e critica del movimento femminista dalla sua nascita all’epoca contemporanea”.
Rimane un unico grande ostacolo da superare, le cene del venerdì. Ben decisa a non far decadere il patto stretto con la figlia, Emily Gilmore è disposta a offrire ogni settimana la cena a un estranea pur di non dover sopportare l’ennesimo sproloquio di Richard. Insospettabilmente le due hanno molto di più in comune di quanto pensassero: una tanto profonda, quanto immotivata antipatia per Luke, un vero e proprio talento nell’invadere la vita privata di familiari e amici e una totale incapacità di porsi dei limiti in generale.
Chi l’avrebbe mai detto, Emily e Gemma su una Ford Thunderbird del ’66, come due moderne Thelma e Louise, padrone del loro destino, sono loro le vere Gilmore Girls. Nessuno le ha più viste da allora, ma a Stars Hollow tutte le ricordano, con un misto di ansia e apprensione. Tutti tranne Paris.
Diversi anni dopo, anche Rory si laureerà con il massimo dei voti alla facoltà di legge di Yale con una tesi dal titolo: ” Il quinto emendamento, l’autodifesa e la temporanea perdita di lucidità. Analisi della complessa convivenza all’interno della giurisprudenza americana”. Nella prima pagina in caratteri minuti e ordinati è possibile leggere una dedica : “A Gemma che mi ha insegnato tutto quello che so sui motori a scoppio, ma soprattutto sugli scoppi d’ira”.