Rory Gilmore era un’adolescente come noi dieci anni fa, con i suoi piccoli drammi sentimentali, i suoi tanti libri e tutte le sue grandi speranze per il futuro. Tuttavia ora, dopo dieci anni, il futuro è arrivato: ma dove sono finite tutte quelle speranze?
Nel revival abbiamo potuto vedere con i nostri occhi ciò che accade dopo la fine della storia. Alla fine della settima stagione Rory Gilmore era all’inizio del resto della sua vita, quando tutto doveva essere ancora fatto e i piani erano ancora perfetti.
Che cosa succede, dunque, dopo il gran finale?
Succede la vita!
Le Serie televisive degli ultimi anni hanno deciso che ci vogliono fare del male, smettendo di essere delle belle storie che gratificano l’anima con un po’ di sana finzione per tormentarci con la crudele realtà. Qualche esempio? How I Met Your Mother e quel finale in grado di spaccare l’emisfero settentrionale del globo, o Game of Thrones che della cruda realtà ha fatto una ragione di vita anche per il fantasy, e lo stesso vale per Gilmore Girls.
Infatti una delle caratteristiche fondamentali di Rory Gilmore è il fallimento. Fin dalla Chilton, Rory inizia la sua carriera scolastica che è già indietro. A Yale la storia non è poi tanto diversa, anzi peggio dato il crollo esistenziale che la allontana dagli studi durante la sesta stagione.
Ed eccoci allo snodo fondamentale. La beniamina di Stars Hollow, la ragazzina studiosa, sempre prima della classe, decide di punto in bianco di mollare tutto perché Mitchum Hunzberger (durante la quinta stagione di cui abbiamo parlato qui) ha deciso che lei “non è adatta” a fare la giornalista.
In un attimo tutte le sue speranze per il futuro, i sogni e le ambizioni crollano come una castello di carte, e Rory Gilmore si sente persa. Forse è solo una mia questione personale, ma io mi sono sentita esattamente allo stesso modo. Il liceo ci spinge a sognare un futuro, mentre l’università ci dà un assaggio della realtà. Come Rory, anche io mi sono dovuta rendere conto che la realtà è molto più complicata e per questo sono entrata in crisi. Se non posso seguire le mie ambizioni, cosa diavolo farò della mia vita?
Esiste un momento nella vita di ciascuno di noi in cui ci ritroviamo a chiedere quale sia la strada giusta da prendere, e nel dubbio ci perdiamo. Rory Gilmore si è persa per paura di non essere all’altezza, per paura di un futuro incerto che forse non sarebbe potuto essere come lo avrebbe desiderato.
E poi arriva Jess che le dà la scossa di cui aveva bisogno, e la grande macchina si rimette in moto.
Tuttavia, come preannunciato, l’università ci mostra solo un piccolo assaggio delle difficoltà della vita. La realtà è tutta un’altra faccenda.
Nel Revival (e diffido chi non l’abbia visto dal proseguire con questa lettura) vediamo che cosa succede dopo la fine della storia.
Dopo anni, la nostra Rory Gilmore si ritrova trentenne di nuovo senza lavoro, senza speranze e senza prospettive. Il mondo sta andando avanti senza di lei. La sua migliore amica di una vita è moglie e madre. Paris è una donna in carriera con un divorzio alle spalle, una casa scomoda e una paio di piccoli pargoli. E Rory invece ritorna alla sua vecchia vita, la sua vecchia casa. Non ha un lavoro, né un uomo al suo fianco, ha perso gli stimoli e di nuovo si ritrova a porsi la medesima domanda: che diavolo faccio della mia vita?
Che piaccia o meno, Rory Gilmore è una di noi, che ha cercato di dare il meglio di sé per assicurarsi il futuro che voleva, ma a volte l’impegno non basta, e sentirsi persi sembra la condizione esistenziale in cui periodicamente ciascuno di noi si ritrova a sguazzare.
Tuttavia, quando perdi la via, forse la cosa migliore è proprio ritornare al punto di partenza, alla propria casa e alla propria vecchia vita per ricominciare da capo.
Ed ecco che la giovane Gilmore ritorna tra le aule della Chilton. Per quanto il revival si sia concluso in modo tanto aperto, io resto fermamente convinta che quella proposta di insegnare alla Chilton sarà proprio la chiave di volta del futuro della nostra Rory. Quando usciamo dal liceo, moltissimi per prima cosa pensano di non voler tornare tra quelle aule. Tuttavia col tempo le cose cambiano, le priorità mutano e lentamente scopri cose di te di cui prima non eri consapevole, per esempio che l’idea di trasmettere le tue conoscenze, e soprattutto le tue passioni, a qualcun altro potrebbe essere davvero una prospettiva allettante.
In ogni modo, Rory ritorna anche a Stars Hollow ed ovviamente entra in campo il grande eroe della nostra protagonista. A prescindere dalla ship (di cui abbiamo parlato alla grande qui), non si può non convenire sul fatto che ogni volta in cui Rory si sia sentita persa, l’unico in grado di ricondurla sulla strada giusta sia stato Jess.
Jess arriva sempre quando c’è più bisogno di lui. C’era quando Rory aveva lasciato Yale e c’è ora, quando il futuro è immerso nella nebbia. E dal momento in cui Jess ripiomba nella vita di Rory tutti i tasselli del puzzle vanno lentamente al proprio posto. Jess le dà lo stimolo di cui aveva bisogno: un nuovo obiettivo. Lei è una scrittrice, quindi che scriva. E di cosa si potrebbe mai scrivere se non di ciò che meglio si conosce?
Rory Gilmore è l’emblema del fallimento della nostra epoca. Di coloro che fanno di tutto per realizzare i propri sogni, ma evidentemente quel tutto non è stato abbastanza. È la beniamina di tutti coloro che si ritrovano a consegnare pile di curricula senza mai ricevere una chiamata; di coloro che si abbassano a fare un lavoro frustrante molto al di sotto del proprio livello.
Rory è il simbolo di noi che veniamo rifiutati, sottovalutati e che sentiamo il peso del fallimento premere sulle nostre spalle.
Il fallimento non è la fine della storia, ma solo il punto di svolta.
Prima alla Chilton, poi a Yale ed adesso sul grande palcoscenico della vita, Rory Gilmore ha saputo partire dal proprio fallimento per fare sempre un ulteriore salto di qualità.
Tutti ci possiamo sentire persi, ma non dobbiamo permettere a quella sensazione di soffocarci ed ancorarci al fondo. Il mondo dei giovani universitari o neo laureati si divide tra gang dei trentenni e Rory Gilmore: tra coloro che del fallimento fanno un abito mentale, e quelli che invece ne fanno la chiave di volta per trovare la propria strada.
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