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Non vergogniamoci a dire che Una Mamma per Amica è stato un cult

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Il 5 Ottobre 2000 non è un giorno qualsiasi. In quel lontanissimo e sbiadito giorno fu mandato in onda il primo episodio di Una Mamma per Amica sul network americano WB. La canzone ‘There She Goes’ dei La’s ci trascinava a Stars Hollow mentre Lorelai Gilmore entrava nel locale di Luke per bere il suo sesto caffè. Sono passati poco più di vent’anni e Una Mamma per Amica ha superato la prova del tempo, riuscendo a diventare una delle serie tv più amate di sempre. Parlando di Una Mamma per Amica e dei suo infiniti pregi c’è un aneddoto che mi preme raccontare in questa sede, un fatto che mi rende felice e allo stesso tempo malinconico. Mia sorella ha passato metà della sua vita a guardare Una Mamma per Amica, e ogni qual volta le chiedevo cosa ci fosse di così interessante nel guardare tutti gli episodi di una stessa serie ogni maledetto anno, la riposta era sempre la stessa: “mi fa stare bene”. Ma una serie può recare bene? Guardarla consecutivamente ogni anno aumenta il desiderio?

Che ci crediate o no, cominciai per questo motivo a guardare Una Mamma per Amica: ‘per stare bene’, per usare le stesse parole di mia sorella. All’inizio non capivo cosa volesse intendere mia sorella, ma poi con il tempo Una Mamma per Amica mi ha fatto bene davvero e l’ho guardato, come ha fatto lei, per ogni anno della mia vita fino ad ora. Ho capito che a Stars Hollow mi sentivo a casa, e che i caffè da Luke erano come una bolla di protezione dal resto del mondo: le serie tv sono un nido. La serie di Lorelai e Rory fa questo effetto perché di fatto è una serie ‘normale’, un racconto di vita quotidiana in cui trovare brandelli di noi stessi, un senso di realismo che aveva poco a che fare con i classici teen drama che sarebbero usciti di lì a poco. Una Mamma per Amica è il romanzo di formazione che tutti noi compiamo in questo pezzo di esistenza, e le avventure ordinarie di Lorelai e Rory permettono quel processo di identificazione con le nostre situazioni giornaliere. 

Una Mamma per Amica ha dialoghi brillanti e indimenticabili che sembrano un libro da scoprire e imparare.

Ma cosa ha reso Una Mamma per Amica un cult? Se la parola significa oggetto o prodotto culturale che ha acquisito valore simbolico grazie al suo grande successo e al suo carattere di esemplarità, Una Mamma Per Amica deve la sua fama e la sua più grande particolarità ai dialoghi. A farmi innamorare di una serie che guardo ogni anno e puntualmente nel mese di settembre quando l’autunno rende più bella persino Stars Hollow, sono i brillanti scambi di battute tra i protagonisti. I dialoghi della serie sono pieni di echi e rimandi, quasi come se ci fosse un mondo da scoprire dietro quelle parole, e quasi come se qualcuno volesse stimolarci attraverso una presa di elementi, sfumature e citazioni. Una Mamma per Amica si avvale di un umorismo intelligente, un girotondo di ironia che ci permette di indagare a fondo dentro noi stessi, ma al tempo stesso di espiare la frustrazione che riguarda gli ostacoli tipici di ogni uomo o donna. I botta e risposta di una Mamma per Amica sembrano uno scontro altalenante a ping pong in cui tutto gira intorno alle allusioni e frecciatine, e in cui tutto allude sempre ad altro: moltissimi sono i riferimenti alla cultura pop, ai libri, alle canzoni e a tutto quello che riempie le nostre esigenze.

Personaggi interessanti che rendono la vita di Stars Hollow dinamica e mai quieta. Ma soprattutto più vicina alla nostra realtà

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Il mondo di Una Mamma per Amica è pieno di co-protagonisti indimenticabili che permettono a Stars Hollow di non essere un semplice e vuoto contorno, bensì un universo attivo in cui Lorelai e Rory sono pienamente inserite. La coralità della serie permette alla storia di essere un crocevia affollato e dinamico, e un un angolo dove ogni anima interagisce con il mondo di cui fa parte. Da Luke, ai nonni Emily e Richard, passando per Paris e Lane, tutti i personaggi della serie sono interessanti e stratificati, ognuno con il proprio bagaglio da aprire in faccia a chi sta guardando la serie. E poi ci sono loro: Lorelai e Rory. Il rapporto tra le due protagoniste si spalma su un lasso temporale di circa sei anni, e si conclude con la laurea di Rory, permettendoci quindi di analizzare un percorso lungo che ha il suo momento di ascesa durante l’adolescenza: seguiamo Rory tra i banchi di scuole, tra i primi amori e i grossi cambiamenti della sua vita. E Lorelai sempre sullo sfondo: quasi come se la vita della figlia fosse uno specchio in cui guardarsi. Ma anche la mamma per eccellenza compie il suo percorso, e finisce per abbracciare la pace lavorativa e familiare che ha sempre cercato. 

Una Mamma per Amica è un cult perché ha personaggi molto affascinanti, una scrittura mai banale e attori capaci di lasciare un timbro. Ma soprattutto Una Mamma per Amica vi farà star bene nei pomeriggi in cui vi sentirete un po’ più soli, e nelle ore in cui cercate qualcuno con cui condividere i colori delle vostre emozioni. D’altra parte Lorelai e Rory riusciranno sempre a strapparci un sorriso, e il 5 Ottobre 2000 non sarà mai un giorno come gli altri.

“È come se la vita non fosse neanche reale a meno che tu non sia lì, con me e io stessi condividendo quel momento con te” – Lorelai.