Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di Una mamma per amica
Ma quanto ci manca Una mamma per amica? Non si spiega, e infatti per colmare questo vuoto che ci attanaglia ogni santissimo anno, quando arriva l’autunno ci spariamo un rewatch. Perché proprio in autunno non si capisce benissimo, in fondo nella serie vediamo tutte le stagioni raccontate, tutti gli sbalzi d’umore delle protagoniste delineati in base al freddo o al caldo. O alle foglie che cadono, o alla neve. Ora che ci pensiamo bene, ma Lorelai non sentiva l’odore della neve? Dovremmo forse fare un rewatch in autunno e anche in inverno? Perché no. In ogni caso, Una mamma per amica segna quel punto critico in ognuno di noi.
Per esempio, ogni adolescente che guarda Una mamma per amica idealizza Dean come l’uomo perfetto, sbarbatello e dolce. Poi si passa alla fase emo, quella in cui il mondo fa schifo, gli adulti pure e l’universo ce l’ha con noi. Quella fase in cui Jess Mariano è l’uomo ideale da avere al proprio fianco. Alla fine, dopo tanto travagliare arriva un Logan qualsiasi che ci fa credere di essere speciali e che ci racconta di una vita che alla fine abbiamo sempre sognato. Ci fa credere pure che sia effettivamente realizzabile. Ah, poi è ricco. A trent’anni non si può desiderare di meglio.
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Insomma, tutti sti turbamenti casuali un uomo non li può capire fino in fondo, siamo oneste. Ma poi, un uomo reggerebbe davvero tutte quelle conversazioni infinite tra Lorelai e Rory, il più delle volte sul niente assoluto? Oddio, a volte è difficile pure per le donne capire davvero dove vogliono andare a parare madre e figlia, ma quantomeno è una situazione che ci è più familiare. D’altronde Una mamma per amica ci ha insegnato pure come non deve essere un rapporto madre-figlia. Anzi, ci ha prima fatto sognare che quella roba potesse davvero esistere e poi ci ha illuso facendoci capire (insieme alla vita) che è leggermente più complicato di così. Al solito, in adolescenza ci pare un sogno, a trent’anni capiamo che alla fine era più sano il rapporto tra Lane e sua madre bacchettona (anche se non è il personaggio più odiato) che quello tra le nostre beniamine.
Ma in fondo, Una mamma per amica (come altre mille serie tv) serve anche a farci sognare ad occhi aperti.
Rory Gilmore non fa altro dal primo all’ultimo episodio: è piena di sogni e ambizioni, di obiettivi da raggiungere, meglio se con le sue forze per sentire che se li è guadagnati. Una bambina che diventa donna e che nel mentre fa tanti di quei capitomboli (più che altro emotivi) da imparare a stare in piedi anche in mezzo alla tempesta (e che comunque si fa amare). D’altronde, cresce con quella madre lì e con quella nonna lì, quindi sarà anche abituata. Ma i sogni di Rory che più ci tengono sul filo spinato sono quelli relativi alla sua relazione ideale. Che forse nemmeno trova, alla fine, ma su cui noi abbiamo tantissimo da ridire.
1. Dean Forester
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Come si diceva volto angelico, neanche l’accenno di un pelo facciale, viso da bravo ragazzo, attitudine del ragazzo che vuole diventare uomo prima del dovuto. Dean conquista con la sua (apparente) dolcezza. Conquista una Rory adolescente e con lei tutte le adolescenti che stanno guardando Una mamma per amica. È buono e simpatico, ben inserito ma non abbastanza da essere arrogante. È bravo a scuola e ha un lavoro per mantenersi: sulla carta l’uomo perfetto. Peccato che, come sappiamo tutti, a sedici anni non esista. Ma Dean, che gioca il ruolo del ragazzo che tutte vorrebbero ma che ha solo Rory chissà perché, è talmente perfetto che non si cura di quello che pensano gli altri. La sua unica ragione di vita è una ragazzina con la gonna troppo grande che gira per il paesino di Stars Hollow con un libro in mano. Credibile no? In ogni caso, per Rory è il primo amore, travolgente e romantico, dolce e divertente, malsano e controllante. Solo che le ultime due le scopriamo più avanti. Non tanto più avanti nella storia, quanto più avanti con l’età. Di Rory ma anche la nostra. Come dicevamo Dean è quello che tutte abbiamo sognato fino ai diciotto anni più o meno, quando l’importante era l’amore, i fiori e i cioccolatini. Poi Dean diventa inevitabilmente il passato, la prima storia necessaria a capire che il mirino deve spostarsi su altro.
2. Jess Mariano
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E allora perché non spostare questo mirino palesemente fuori controllo su un ragazzo scapestrato, dalla situazione familiare disfunzionale e un look da James Dean che non sapevamo nemmeno ci attraesse? Jess Mariano, in Una mamma per amica, è la dimostrazione di come l’abito faccia il monaco e soprattutto di come anche la brava ragazza devota alla scuola sia disposta a cedere al fascino del cattivo ragazzo. Perché la verità è che questa roba non succede solo nei film. Certo, nella vita vera i cattivi ragazzi solitari sono di solito meno stilosi e hanno molti più problemi che andrebbero curati in terapia, ma tant’è. Jess Mariano irrompe nella vita di Rory in modo inaspettato e ci convince tutti che fa solo finta di essere cattivo, in realtà ama la lettura e ha il cuore buono. Chiaro, figuriamoci se poteva essere davvero il villain della situazione. E Rory, senza pensarci troppo onestamente, mette subito in discussione l’amore per Dean. No sul serio, riflettendoci letteralmente due secondi. Ma noi la capiamo, siamo oneste. Chi mai sceglierebbe uno sbarbatello quando potrebbe avere un Hemingway de’ noantri? Uno che ha ripudiato la famiglia e che si ribella alle regole. In una fase della vita come quella post-adolescenziale, quella in cui la ribellione è il pane quotidiano e ci sentiamo talmente emo da risultare quasi ridicole (quasi), qualsiasi donna sarebbe attratta da Jess Mariano. Peccato che Jess è talmente ribelle che alla fine sta meglio da solo, anche senza Rory, checché lui ne dica (se ne sono accorti proprio tutti). E quindi alla fine impariamo pure noi a fare a meno di quel tizio losco col chiodo di pelle, alla fine cresciamo pure noi.
3. Logan Huntzberger
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E iniziamo a cercare la sicurezza. Potrebbe essere triste, a leggerlo così, ma è la pura verità. L’essere umano, in generale, a un certo punto cerca la stabilità, perché cresce e si responsabilizza e alla fine cede ai piccoli piaceri della vita. E Rory non è da meno. Parliamoci chiaro, Rory Gilmore cresce con una madre che ha rifiutato i soldi di famiglia ma anche con una famiglia (i nonni) che possono avere tutto quello che desiderano e che non le fanno, proprio per questo, mai mancare niente. Ci sta pure che a un certo punto l’uomo ricco le paia quantomeno familiare. Poi se questo uomo ricco è anche di bell’aspetto, simpatico e affabile, giocherellone e ben inserito nella società, giustamente Rory ha fatto bingo. E noi trentenni che oggi rivediamo Una mamma per amica per la settecentesima volta con la scusa che è tornato l’autunno, onestamente la capiamo bene. La capiamo la sua voglia di stare bene, di non stare più dietro alle paturnie del sexy e ribelle o del tipo bello che non balla. Oggi, a trent’anni, guardiamo Logan con occhi diversi e chi non vuole ammettere questa cosa sta solo negando l’evidenza. Logan Huntzberger, oggi, è la scelta giusta senza rimpianti, la scelta più facile ma anche divertente. Che non ti fa pentire di averla fatta. In ogni caso, la scelta di Rory, un po’ come quella di Sophie, rimane una delle più discusse. Soprattutto perché basate su periodi della vita ben delineati, suoi e nostri. A questo punto speriamo solo che il suo bambino sia di Logan, quantomeno per gli alimenti.