Non sappiamo ancora con certezza se la terza stagione di Una pezza di Lundini sia stata davvero l’ultima. Forse perché quando si tratta del più assurdo degli show di casa Rai è davvero difficile distinguere realtà e finzione, serietà e ironia, oppure perché il caso della sua presunta cancellazione è subito diventato metanarrazione. Sennò, forse, perché non vogliamo nemmeno immaginare un panorama televisivo nel quale non trova spazio la trasmissione condotta da Valerio Lundini ed Emanuela Fanelli, che negli ultimi anni ci ha ricordato che una televisione diversa in Italia è davvero possibile. In ogni caso, mentre ignari di cosa ci riserva il futuro attendiamo con ansia di conoscere quale sarà il reale destino di Una pezza di Lundini, oggi vogliamo celebrarne la gloria passata, andando a ricordare alcune delle migliori interviste mai condotte da Valerio Lundini in trasmissione.
Sceglierne solo cinque non è stato facile e, essendo la comicità qualcosa di estremamente soggettivo, non escludiamo che alcuni di voi possano averne preferite altre, tuttavia abbiamo cercato di selezionare quelle interviste che, per la caratura degli ospiti, per i riferimenti meta-testuali o anche solo per la follia delle domande poste, secondo noi sono le più memorabili in assoluto.
1) Benedetta Rossi (Fatto in casa da Benedetta)
Una ricetta semplice per un buon robisf?
Emanuela Fanelli a Benedetta Rossi
Cosa c’è di meglio di un’intervista di Valerio Lundini? Semplice, un’intervista a quattro mani di Emanuela Fanelli e Valerio Lundini, come dimostra quel capolavoro di comicità surreale che è la conversazione con Benedetta Rossi durante la prima stagione di Una Pezza di Lundini.
La presenza di Emanuela Fanelli, giustificata brillantemente dalla modernissima associazione donna-cucina, rende questa intervista un vero gioiello, tra domande del tutto fuori luogo, tentativi di conquistare quel micetto del suo collega e puntualizzazioni inattaccabili. Da parte sua Benedetta Rossi si dimostra inaspettatamente una delle migliori ospiti mai intervistate, capace di risultare impassibile e tagliente davanti alle domande più assurde poste da Lundini e Fanelli.
L’intervista alla più famosa influencer di cucina in Italia fa solo finta di concentrarsi sulla sua professione, perché mentre tutte le domande sembrano partire dal mondo delle ricette e del buon cibo in realtà si vanno a toccare temi che non hanno nessuna associazione con questi, come la lotta alla criminalità organizzata e le discriminazioni sulla base del genere e dell’orientamento sessuale. Il tocco di classe dello sketch sulla ricetta dell’acqua con “chef” Valerio Coletta è allora la ciliegina sulla torta di una delle interviste più divertenti mai comparse sul piccolo schermo.
2) Il Volo
Alzi la mano chi, guardando l’intervista di Valerio Lundini a Il Volo per la prima volta, credeva davvero che i tre ragazzi fossero i reali membri del gruppo di tenori più pop del Bel Paese. Bene, ora che un buon 70% di noi ha alzato la mano, possiamo proseguire con l’elencare le ragioni per cui quest’intervista è una delle migliori nella storia di Una Pezza di Lundini.
Innanzitutto perché, senza che ve ne sia alcun bisogno, viene continuamente ricordato quanto i tre membri de Il Volo siano talmente noti in tutto il mondo da non aver bisogno di presentazioni, mentre è chiaro che una buona parte del pubblico di Lundini non abbia la minima idea di che faccia abbiano veramente e per diversi minuti nemmeno si accorge che a essere intervistati non sono davvero Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, ma dei sosia. Quindi perché i tre attori ingaggiati per interpretare i membri de Il Volo sono assolutamente impeccabili, non soltanto nell’intervista, ma anche nella finta performance di O’ Sole mio e Con te partirò, reali cavalli di battaglia del gruppo di tenorini all’estero. In terzo luogo perché le domande poste da Valerio Lundini ai tre impostori, i cui nomi cambiano continuamente durante l’intervista, sono le più serie e canoniche che il conduttore abbia mai posto ai suoi ospiti. Infine per quell’improvviso, folle, adrenalinico finale dietro le quinte, che non uscirà mai dalla nostra mente.
3) Roberto Saviano
Bravo Savia’, hai scritto un bello libr’, bravo, bravo!
Una minaccia, o forse un complimento, rivolto a Roberto Saviano da un ipotetico lettore
Per riuscire a scherzare con intelligenza e sensibilità della vita di Roberto Saviano è necessario un talento immenso, qualcosa che fortunatamente Valerio Lundini ha in abbondanza. E così ecco che il conduttore di Una pezza di Lundini ci regala un’intervista meravigliosa ed esilarante, che raggiunge il suo apice quando sottopone allo scrittore una domanda fondamentale: come si fa a distinguere un complimento da una minaccia? La natura surreale del quesito, amplificata dagli esempi accuratissimi di Valerio Lundini, rendono quella che poteva essere un’intervista difficilissima un vero capolavoro della comicità.
Per tutta la durata dell’intervista il conduttore incarna la personificazione della macchina del fango mediatica che ormai siamo soliti vedere rivolta contro Roberto Saviano, mostrando con sottile intelligenza l’assurdità di queste insinuazioni, il tutto mentre lo scrittore resta assolutamente impassibile. L’ilarità scatenata dal continuo paragonare la sua vita con quella di Saviano da parte di Lundini è tanta, così come quella che deriva dal suo rimarcare quanto l’opera dell’autore sia chiaramente di fantasia, eppure il risultato è un’intervista molto più profonda di quanto non ci si aspetterebbe, che trova la sua forza proprio nel farsi gioco dei più biechi luoghi comuni legati a Roberto Saviano.
4) Bugo, ovvero l’intervista più surreale nella storia di Una pezza di Lundini
Che succede?
Noi, guardando il dipanarsi dell’assurda conversazione tra Lundini e Bugo
L’intervista a Christian Bugatti , in arte Bugo, è talmente densa di citazioni, surreale, iconica e memorabile che non potevamo che riportarvela anche qui, sebbene nemmeno la stessa Rai abbia avuto il coraggio di caricarla integralmente sul proprio canale Youtube. Pochi minuti di ordinaria e incomprensibile follia, un capolavoro meta-testuale il cui vero significato non può essere capito durante la prima visione, ma che vale ogni sforzo dello spettatore per arrivare alla sua comprensione. E mentre – per fortuna, oseremmo dire – qualcuno ha deciso di immolarsi per la causa suprema e decifrare integralmente la conversazione tra Lundini e Bugo, non c’è niente di più meravigliosamente estraniante e poetico di assistere senza alcun contesto o spiegazione all’enigmatico botta e risposta tra due delle figure più amate del panorama culturale italiano, ai quali dobbiamo alcuni dei momenti più memorabili della storia della televisione nel nostro paese.
5) Giuseppe Cruciani e David Parenzo
Andava in onda quasi due anni fa lo speciale di Halloween di Una pezza di Lundini, segnando la messa in onda di una puntata passata alla storia come una delle migliori in assoluto dello show Rai di seconda serata (e perché no, anche della storia della televisione, in barba ai pochi detrattori di questo piccolo grande spettacolo tutto italiano). Protagonisti di questo scoppiettante episodio sono i conduttori della famosissima trasmissione radiofonica La Zanzara, Giuseppe Cruciani e David Parenzo, che per tutta la durata della puntata sono presenti in sala insieme a Valerio Lundini e al fidato pubblico, mentre Emanuela Fanelli in collegamento dagli studi Rai preannuncia l’arrivo di qualcosa di strano e terribile. E così, mentre Lundini conversa con i suoi ospiti, ecco che i primi segnali di un apocalisse zombie iniziano ad arrivare in trasmissione, in un crescendo di follia e nonsense che finisce per stravolgere l’intero corso dell’intervista. Il finale, degno del miglior film horror, consacra definitivamente la puntata nell’Olimpo della comicità made in Italy.