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I 10 migliori film anime che sembrano realizzati dallo studio Ghibli (ma non lo sono)

La giovane Miyo, protagonista del film

3) The Boy and the Beast, uno dei migliori film anime di sempre che ricorda più di tutti l’animazione dello Studio Ghibli

Ren e Kumatetsu in una scena del film

Con il suo stile di disegno caratteristico, il film mostra chiaramente la separazione tra il mondo normale e il regno fantastico in cui coesistono creature differenti. Ciò offre uno sguardo alla mitologia e alla cultura giapponese in modo molto simile a quanto accadde nel classico dello Studio Ghibli, La città incantata. The Boy and the Beast è un film d’animazione giapponese del 2015 diretto da Mamoru Hosoda. Il film narra una storia di formazione che mescola elementi di avventura, fantasy, e dramma. La trama segue Ren, bambino che dopo la morte della madre, fugge di casa e si ritrova a vagare per le strade di Shibuya, Tokyo. Solo e arrabbiato con il mondo, Ren si imbatte casualmente in un misterioso guerriero bestiale di nome Kumatetsu. Questi lo porta con sé in un mondo parallelo abitato da creature soprannaturali chiamate Bakemono. 

Il mondo in questione è governato da un signore supremo che è alla ricerca di un successore. Kumatetsu, nonostante il suo carattere rude e scontroso, è uno dei candidati principali. Kumatetsu decide di prendere Ren come suo apprendista e di addestrarlo nelle arti marziali, dando al ragazzo un nuovo nome: Kyuta. Da qui inizia una relazione turbolenta tra i due, caratterizzata da continui scontri e incomprensioni, ma anche da un legame che si rafforza nel tempo. Kumatetsu, che è sempre stato considerato un solitario e un inetto, trova in Kyuta la motivazione per migliorare se stesso. Mentre Kyuta, grazie agli insegnamenti del guerriero, scopre la forza e il coraggio di affrontare il mondo e di superare il proprio dolore. Visivamente, il film è spettacolare. Il mondo dei Bakemono è pieno di vita e colori, in contrasto con la più grigia Tokyo. Questo immaginario è molto simile a quello de La città incantata.

4) L’immaginario

Una scena del film L'immaginario

L’immaginario, titolo italiano di The Imaginary, è un altro film fortemente ispirato ai classici dello Studio Ghibli. Nonostante sia molto recente, si tratta di uno dei migliori film anime di sempre. In particolare, il design dei personaggi ricorda quello del famoso studio. Il motivo? Anche qui la direzione è affidata a Yoshiyuki Momose, formatosi proprio in film come Porco Rosso, La città incantata e La Principessa Mononoke. Anch’esso prodotto dallo Studio Ponoc, L’immaginario racconta la storia di Rudger, un amico immaginario creato da una bambina di nome Amanda Shuffleup. Rudger vive una vita felice al fianco di Amanda, condividendo con lei avventure straordinarie nel quotidiano. Tuttavia, il mondo degli amici immaginari è un luogo fragile, dove il pericolo più grande è l’oblio: quando i bambini crescono o smettono di credere nei loro amici immaginari, questi ultimi rischiano di scomparire. L’elemento centrale del film è la fuga di Rudger da un’entità minacciosa chiamata Mr. Bunting, un cacciatore di amici immaginari.

Quando Amanda ha un incidente che la separa da Rudger, quest’ultimo deve affrontare un mondo sconosciuto e ostile, cercando disperatamente di ritrovare Amanda prima che sia troppo tardi. Durante il suo viaggio, Rudger incontra altri amici immaginari, ognuno con la propria storia e sfida personale. Il che arricchisce il film di una varietà di personaggi colorati e profondi. Il film esplora temi profondi come la perdita, l’amicizia e il potere dell’immaginazione. Attraverso la storia di Rudger, lo spettatore è portato a riflettere sul valore dell’infanzia e su come la fantasia possa essere un rifugio ma anche un campo di battaglia emozionale. L’idea che un amico immaginario possa scomparire quando un bambino smette di credere in lui tocca corde molto sensibili. Il tema di fondo rappresenta una metafora del passaggio dall’infanzia all’età adulta e della perdita dell’innocenza. Anche in questo caso, colori vibranti, dettagli meticolosi e ambientazioni fantasiose rimandano direttamente ai classici Ghibli.

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