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I 10 migliori film anime che sembrano realizzati dallo studio Ghibli (ma non lo sono)

La giovane Miyo, protagonista del film

7) Una lettera per Momo

Una scena tratta da Una lettera per Momo

Una lettera per Momo è uno dei migliori film anime di sempre e si basa su una toccante storia di crescita, lutto e riconciliazione, arricchita da elementi sovrannaturali. La storia segue Momo Miyaura, una ragazza di 11 anni che, dopo la morte improvvisa del padre, si trasferisce con la madre sull’isola di Shio. Momo è sopraffatta dal dolore per la perdita del padre, con cui aveva lasciato in sospeso un’ultima conversazione che ora non potrà mai concludere. L’unico ricordo tangibile che ha di lui è una lettera incompleta, contenente solo le parole “Cara Momo”. Questo misterioso messaggio incompleto la tormenta, spingendola a cercare un significato in quelle parole non dette. Mentre si adatta alla nuova vita sull’isola, Momo scopre la presenza di tre spiriti stravaganti: Iwa, Kawa, e Mame, incaricati di vegliare su di lei. Attraverso le interazioni con questi spiriti, Momo impara a elaborare il lutto per la perdita del padre e a trovare un modo per andare avanti.

Il film esplora con grande sensibilità i temi del lutto, della perdita e della guarigione. La relazione tra Momo e gli spiriti serve come metafora del processo di accettazione del dolore e della crescita personale. La sua iniziale riluttanza a lasciarsi andare e a fidarsi degli spiriti riflette il suo dolore e la sua rabbia per la morte del padre. Ma attraverso l’amicizia, Momo riesce a trovare la forza di affrontare le sue emozioni e di riconciliarsi con il passato. In questo senso, Una lettera per Momo è un omaggio ai film dello Studio Ghibli. Il film riprende il tema degli spiriti soprannaturali che interagiscono con i bambini e insegnano loro una preziosa lezione di vita. L’atmosfera del film è molto malinconica: esplora idee come il rimpianto e il desiderio di cambiare il passato. Visivamente, il film presta molta attenzione ai dettagli della vita quotidiana e dei paesaggi naturali dell’isola di Shio.

8) La fortuna di Nikuko

Kikuko e Nikuko, protagoniste del film

La fortuna di Nikuko è un film d’animazione giapponese prodotto dallo Studio 4°C, noto per le sue opere visivamente innovative e dal forte impatto emotivo. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Kanako Nishi e racconta la storia di una madre e di sua figlia. La protagonista del film è Nikuko, una donna dalla personalità vivace e ottimista, spesso vista in modo critico dagli altri a causa della sua corporatura robusta e del suo modo di fare eccentrico. Nikuko è una madre single che si è trasferita in una piccola cittadina portuale insieme a sua figlia Kikuko. Quest’ultima è una ragazzina introversa e riflessiva che si trova in una fase delicata della crescita, l’adolescenza. La vita di Nikuko è stata segnata da una serie di relazioni sfortunate, ma nonostante le difficoltà, mantiene sempre uno spirito positivo e affronta la vita con un’energia contagiosa.

Il rapporto tra Nikuko e Kikuko è al centro della narrazione. Kikuko, pur amando profondamente sua madre, si sente spesso in imbarazzo per il comportamento esuberante della donna. Kikuko è in e lotta per trovare un equilibrio tra il suo amore per la madre e il desiderio di essere accettata dai suoi coetanei. Attraverso il racconto della vita quotidiana di madre e figlia, il film esplora la complessità delle relazioni familiari e il processo di crescita di Kikuko, che pian piano impara ad apprezzare la forza interiore e l’autenticità di sua madre. Visivamente, La fortuna di Nikuko è un’esperienza straordinaria. Il film è caratterizzato da un’animazione vivida e dettagliata, che cattura perfettamente l’atmosfera della cittadina portuale e la bellezza della vita quotidiana. I personaggi sono disegnati con grande espressività, e le sequenze animate riescono a trasmettere efficacemente le emozioni e le sensazioni dei protagonisti.

9) Tra i migliori film anime di sempre anche L’isola di Giovanni, un capolavoro senza tempo ambientato nella Seconda Guerra Mondiale

Una scena tratta dal film L'isola di Giovanni

Questo film ha molte somiglianze con La tomba delle lucciole: sia il design che la storia ricordano il film dello Studio Ghibli. L’isola di Giovanni racconta una storia commovente e tragica, ambientata sullo sfondo della fine della Seconda Guerra Mondiale, esplorando temi come la guerra e la riconciliazione tra culture diverse. La storia è ambientata sull’isola giapponese di Shikotan che, alla fine della guerra, viene occupata dalle forze sovietiche. I protagonisti sono due fratelli giapponesi, Junpei e Kanta, che vivono sull’isola insieme al loro padre, un ufficiale giapponese, e al loro nonno. La loro vita viene stravolta dall’arrivo delle truppe sovietiche, che impongono un nuovo regime sull’isola e causano tensioni tra i residenti giapponesi e i nuovi occupanti. Nonostante il clima di tensione, Junpei stringe un’amicizia inaspettata con Tanya, una ragazza russa che si è trasferita sull’isola con la sua famiglia. 

Il film esplora il potere dell’innocenza, dimostrando come i bambini possano superare le barriere culturali e linguistiche che dividono gli adulti. Tuttavia, la situazione sull’isola si fa sempre più difficile, e le famiglie giapponesi vengono progressivamente sfollate e deportate, compresi Junpei e Kanta. Visivamente, il film è caratterizzato da un’animazione capace di catturare sia la bellezza naturale dell’isola di Shikotan che l’orrore della guerra. Le sequenze sono realizzate con una cura particolare per i dettagli, e lo stile d’animazione, pur essendo semplice e delicato, riesce a trasmettere intense emozioni. La colonna sonora, composta da Masashi Sada, contribuisce a creare un’atmosfera profondamente evocativa, sottolineando i momenti di gioia, tristezza, e speranza. L’isola di Giovanni non si limita a raccontare una storia di guerra, ma esplora anche il tema della perdita dell’innocenza e del passaggio all’età adulta in un contesto di conflitto. 

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