5) Nelle sale operatorie delle serie tv medical drama le emozioni sono esasperate

Un altro elemento comune negli show del genere è la rappresentazione sensazionalistica delle operazioni chirurgiche e delle situazioni ad alta tensione. Qui, infatti, le scene in sala operatoria sono spesso caratterizzate da intense reazioni emotive, sia da parte dei chirurghi che degli altri membri del team medico. E sebbene le emozioni siano certamente una parte del lavoro medico, la rappresentazione eccessiva di queste non è un riflesso accurato di come i professionisti della salute si comportano nella realtà.
Per loro, di fatto, l’autocontrollo e la razionaltà sotto pressione, sono fondamentali. Anche quando si verificano situazioni difficili, come il rischio di morte di un paziente, i medici sono proprio formati per gestire e contenere il proprio stato d’animo. Tuttavia, è pur vero che in contesti così, un dramma emotivo aggiunge una forte dimensione psicologica alla trama. Tali scene diventano così dei momenti catartici, in cui medici e infermieri si trovano sotto stress estremo, ma reagiscono in modo comunque esplosivo.
In questo caso, esemplare è il Dr Shaun, che si fa del tutto trascinare dalla circostanza in cui il suo paziente rischia di morire. La sua ansia e le sue difficoltà nel gestire la cosa, lo portano così a mettere in discussione il suo ruolo come chirurgo. E sebbene la serie cerchi di esplorare l’aspetto umano del protagonista, questa sua reazioni risulta troppo esasperata e poco realistiche rispetto alla pratica medica.
6) Se tutti i pazienti si riprendessero davvero così, sarebbe un mondo migliore

Un altro tropo comune nelle serie tv medical drama, è quello di dipingere la medicina come una scienza esatta con esiti rapidi e quasi miracolosi. Al contrario, però, il recupero di un paziente, dopo un intervento o una terapia, è un processo che varia considerevolmente dalla persona e dipende da una serie di fattori. Tra gli altri, annoveriamo la gravità della condizione, l’età, la salute generale, le complicazioni post-operatorie e l’aderenza alla riabilitazione.
Nelle serie, però, si tende a mostrare pazienti che guariscono in tempi sorprendentemente brevi, dando l’impressione che le cure siano in grado di ottenere grandi risultano nella maggior parte dei casi. Questo accelera la trama, mantiene il ritmo dinamico e consente di passare rapidamente alla risoluzione di altri eventi. Infatti, una rapida guarigione dei pazienti, permette ai medici di eseguire interventi senza mostrarne gli effetti collaterali.
Un esempio tipico è l’episodio in cui Izzie Stevens guarisce rapidamente da una grave malattia, nonostante la diagnosi iniziale sembrasse terminale. La sua guarigione improvvisa è stata usata per risolvere la trama in modo spettacolare. Ma nella realtà, una situazione simile avrebbe richiesto mesi di trattamento, con possibilità di complicazioni. Pertanto, la rappresentazione di soluzioni istantanee può generare aspettative irrealistiche nei confronti dei pazienti e del personale medico.