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Unwanted 1×01 1×02 – Scontro tra due mondi

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I primi due episodi di Unwanted sono disponibili su Sky da venerdì; la serie prodotta da Sky Studios si presenta al grande pubblico con un opening drammatico e difficile da digerire, ma mettendo subito le cose in chiaro, senza scendere a compromessi di alcun tipo: Unwanted parla di mondi e culture totalmente differenti che arrivano a collidere a bordo di una nave da crociera, un microcosmo narrativo, di fatto l’unico punto che si discosta da Bilal, il toccante libro di Fabrizio Gatti, che assume perfettamente le sembianze della società attuale, in cui la collettività è accettata nel perbenismo, ma quando subentra il dramma è difficile discostarsi dall’individualismo comune che caratterizza gran parte della popolazione mondiale. In Unwanted non ci sono fazioni, almeno per ora, ma c’è soltanto un unico dipinto del genere umano, un dipinto che raffigura i primi e gli ultimi e li mette a confronto facendoli interagire tra loro in una situazione ai limiti dell’impensabile. La nostra recensione.

Il seguente articolo contiene SPOILER sulle prime due puntate di Unwanted – Ostaggi del mare.

Unwanted parte da una scomoda quanto attuale verità: non siamo tutti uguali. La splendida Orizzonte funge da cornice per la collisione di due mondi completamente diversi, che si scontrano in una drammatica e necessaria resa dei conti.

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Unwanted (640×360)

Arrigo, interpretato da Marco Bocci, è il capitano della nave da crociera Orizzonte: il suo sguardo è quello di un uomo insicuro, ferito, che ha rinunciato ai suoi sogni per seguire l’amore, un uomo a cui ora non è rimasto altro che il proprio lavoro, e la prima volta come comandante è la più difficile che potesse immaginarsi, ma è anche un’opportunità per rilanciarsi come uomo, prima che come professionista. La collisione, perché di questo si tratta, avviene in circostanze miracolose: un barcone con a bordo un gruppo di migranti affonda a poche centinaia di metri di distanza dalla Orizzonte; i sopravvissuti sono appena 28, ma si può comunque parlare di un miracolo, perché questi vengono tratti in salvo dall’equipaggio della nave. Il punto cruciale, tuttavia, sta nella gestione di una situazione tragica e drammatica che deve essere necessariamente risolta il prima possibile, per il bene della crociera. Unwanted ci mostra la realtà che viviamo ogni volta che sentiamo una notizia del genere al tg, e lo fa nel modo più esplicito possibile, facendo convivere due realtà completamente diverse a bordo di una perfetta miniatura della società attuale, in cui è più importante avere un’opinione che trovare una effettiva soluzione al problema.

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Unwanted (640×360)

A bordo della Orizzonte, già di per sé, si trovano tante personalità diverse: ci sono i giovani Nicola e Diletta, che affrontano con preoccupazione il fatto di non riuscire a concepire un figlio, Franco e Silvia, che dimostrano fin da subito sensibilità e curiosità nei confronti dei superstiti, e poi ci sono Hannelore e Klaus, genitori di Jurgen, che lavora a bordo della nave: soprattutto Hannelore, che sta affrontando un periodo difficile dovuto a stress e depressione, rimane traumatizzata dalle vicende raccontate dai migranti di fronte al pubblico; molti dei passeggeri vorrebbero fare qualcosa, in realtà, ma il primo approccio alla situazione denota proprio quel senso di immobilità che caratterizza la nostra società: non tutti sono in grado di prendere una parte, e chi lo fa, almeno in principio, non ha la minima idea di come comportarsi. Nella confusione generale data da un evento del genere, Unwanted ci introduce alle storie di vita dei migranti, tutti provenienti da paesi diversi ma da realtà drammatiche, tra torture, prigionie e lavori forzati. A spiccare fin da subito, è il personaggio di Elvis, un ragazzo albino sopravvissuto al naufragio: in Africa, alcune credenze popolari fanno a pensare che gli albini portino fortuna, quasi come se fossero entità sovrannaturali, e di questo è convinto lo stesso Elvis, che usa la sua capacità di diventare invisibile agli occhi degli altri, o meglio, di passare inosservato, per sgusciare via dalla zona adibita ai superstiti e andare a curiosare nel bizzarro mondo della Orizzonte, con gli occhi sognanti di un ragazzino che vede il mondo a colori per la prima volta.

Almeno per i primi due episodi, il nemico vero e proprio della serie non appare, non è fisicamente presente: è il governo, i piani alti che impongono misure di sicurezza senza conoscere la realtà, senza preoccuparsi di niente e di nessuno.

Unwanted (640×360)

I migranti sono convinti di star vivendo un miracolo, un sogno: la nave da crociera li dirigerà verso una vita migliore, verso l’Italia, e gli regalerà la libertà che hanno inseguito per tutta la vita. Tuttavia, la realtà è ben diversa: la prossima tappa della Orizzonte sarà a Tunisi, e il governo ha ordinato che i 28 superstiti vengano fatti sbarcare proprio lì, da dove presumibilmente verrano riportati indietro. E’ questo il primo contrasto vero e proprio di Unwanted: chi deve decidere non considera le conseguenze che colpiranno i diretti interessati, ma soltanto quelle che riguardano i propri stretti interessi. L’unico che può opporsi a tale tragedia già scritta è proprio il capitano, Arrigo, che però sembra voler mantenere una posizione neutrale, limitandosi a obbedire agli ordini; Edith, la sua seconda con cui ha un rapporto contrastante per via delle gelosie dichiarate di lei rispetto alla sua posizione, sembra l’unica in grado di farlo ragionare, e lo fa senza girarci troppo intorno: Arrigo non sta prendendo una decisione, ma sta semplicemente subendo quella di qualcun altro. I primi due episodi di Unwanted cominciano a mettere in scena tutto il dramma vissuto dai migranti attraverso i flashback che ci mostrano il lato più oscuro dell’umanità, quello del traffico di esseri umani: i 28 superstiti non conoscono altro che il dolore che vivono quotidianamente da che hanno memoria, nella speranza di trovare una pace insperata, e da questo punto di vista il miraggio della Orizzonte è un’arma a doppio taglio, che può portarli in paradiso o rispedirli all’inferno.

Unwanted (640×360)

Ma siamo proprio sicuri che il primo possa essere definito paradiso? Unwanted mette in mostra chiaramente l’indifferenza generale rispetto all’argomento: i passeggeri della nave da crociera stanno solo iniziando a familiarizzare con un dramma che però non gli appartiene, e che dunque non possono comprendere fino in fondo; dall’altra parte c’è una spiazzante barriera sociopolitica che non lascia ben sperare in caso di accoglienza: a nessuno sembra importare delle vite di queste persone, e qualora le loro speranze dovessero essere esaudite, siamo davvero sicuri che ad attenderli ci sarebbe una vita migliore? I primi due episodi di Unwanted segnano la rotta che la serie seguirà, quella di un continuo contrasto ideologico e culturale tra bene e male, in una lotta infinita in cui la risposta sta nel fatto che non ci sono parti da prendere, squadre da “tifare”, ma soltanto una cruda realtà da digerire e l’obbligo morale di fare qualcosa di davvero importante per il bene dell’umanità, nel senso ideologico del termine.