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Upload 2 – La Recensione in anteprima dell’attesissima nuova stagione

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La seguente recensione NON contiene spoiler riguardanti Upload 2

La prima stagione di Upload, comedy fantascientifica creata da Greg Daniels per Amazon Prime Video, ha rappresentato uno dei migliori successi di critica della piattaforma streaming e le aspettative per Upload 2 erano alle stelle, soprattutto considerando che sono passati più di due anni da quando abbiamo visto la ridente Lake View sui nostri schermi. Ambientata in un futuro in cui esiste la possibilità di comprare l’immortalità tramite il trasferimento della coscienza post mortem in un avatar, la serie racconta le avventure di Nathan Brown, che dopo essere morto in circostanze misteriose si ritrova a Lake View a vivere una lussuosa seconda vita nell’aldilà digitale alle spese della fidanzata ancora in vita Ingrid Kennerman. Un po’ The Good Place, un po’ Black Mirror, Upload segue Nathan e il suo angelo Nora – ossia un’assistente umana incaricata di occuparsi dei residenti di Lake View – mentre cercano di scoprire la verità dietro la morte dell’uomo, che sembra essere collegata alla sua volontà di costruire una versione gratuita e universalmente accessibile dell’aldilà digitale.

Nel finale della prima stagione abbiamo lasciato Nathan letteralmente “congelato” per mancanza di fondi che sostenessero la sua dispendiosa permanenza nell’aldilà, mentre la sua fidanzata umana Ingrid è finalmente riuscita a trovare un modo per raggiungere l’amato in pianta stabile nell’aldilà. Nora, dopo aver confessato il suo amore a Nathan senza che questo avesse la possibilità di risponderle, è sempre più sospettosa circa i possibili colpevoli dell’omicidio del ragazzo, soprattutto ora che questi sembrano poterla inseguire anche nel mondo dei vivi ed è costretta a prendere le distanze dal suo luogo di lavoro.

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Upload 2 ricomincia esattamente dal momento in cui si era interrotto il capitolo precedente, mostrandoci le conseguenze delle azioni compiute dai protagonisti nel finale della prima stagione. Composta di soli sette episodi, la seconda stagione della serie di Greg Daniels non perde nemmeno un secondo e trascina lo spettatore nel complesso mondo in cui vivono i suoi personaggi, alla ricerca di risposte spesso impossibili da definire con certezza ma la cui urgenza sostiene l’intero svilupparsi della trama. Come nella prima stagione ci troviamo davanti a un prodotto che fa della sua natura ibrida la propria caratteristica distintiva, unendo ai toni parodistici della commedia ritmi e topos narrativi che fanno invece riferimento a una tradizione distopica fantascientifica. Upload 2 segue il percorso tracciato dal primo capitolo, ma – forse anche per le tempistiche ridotte dovute al numero esiguo di episodi – se ne distacca progressivamente, mettendo al centro della narrazione lo sviluppo della trama orizzontale e relegando in secondo piano la caratterizzazione di luoghi e personaggi, che nella prima stagione erano stati il motore comico della serie.

La ridotta attenzione riservata agli spazi e ai meccanismi che regolano la vita a Lake View è comprensibile, data la familiarità che lo spettatore ha ormai con gli ambienti in cui si svolge la serie. Più conciso anche lo spazio dedicato all’evoluzione dei personaggi e in particolare di Nathan e Nora, che pur ricoprono i ruoli principali, e di Luke e Aleesha, spesso ridotti a linea comica della serie. Rappresenta invece un’eccezione Ingrid, che in questo nuovo capitolo di Upload vediamo in una veste nuova che ci permette di apprezzarne da una parte l’evoluzione, dall’altra una complessità che finora era spesso rimasta nascosta dietro lo stereotipo della donna ricca e abituata ad ottenere tutto ciò che desidera.

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Grande spazio dedicato invece allo sviluppo di una trama orizzontale che non ha nulla da invidiare alle migliori serie thriller e che rende impossibile staccarsi dallo schermo fino alla fine del settimo episodio, che vi anticipiamo già vi lascerà a bocca aperta e con il desiderio bruciante di altre puntate che possano farvi compagnia. Il presunto omicidio di Nathan, esplorato alla luce dei ricordi che ha recuperato alla fine della prima stagione, continua a venire indagato nella serie, ma la prospettiva si allarga, andando a mostrare quanto il sogno del protagonista di creare un aldilà digitale che sia accessibile a chiunque indipendentemente dal reddito trovi scontri e riscontri all’interno della società. Soprattutto grazie all’introduzione dei Ludds, un gruppo di attivisti a cui si avvicina Nora, disposti a tutto per perseguire il loro scopo e smantellare un sistema che favorisce soltanto chi ha denaro.

Sebbene non manchino sottotrame comiche e non solo in grado di catturare l’attenzione e l’affetto dei protagonisti, è proprio la tematica etica a ricoprire un ruolo centrale in Upload 2, amplificando idee che già erano state introdotte in precedenza e che lasciano lo spettatore nella posizione di essere costantemente obbligato a chiedersi cosa sia giusto e cosa non lo sia. Vediamo i protagonisti alle prese con le loro coscienze mentre si trovano in un paradiso fittizio di cui solo chi ha ingenti disponibilità economiche può godere. Appena sotto di loro chi non ne ha è costretto a rimanere congelato fino a che qualcuno non finanzierà la loro permanenza (se sono fortunati). Infine, l’alternativa peggiore è addirittura quella di essere condannati alla morte eterna in un mondo che invece pensava di averla debellata.

L’etica resta il centro di Upload 2 in ogni episodio, senza tuttavia mai essere percepita come un ostacolo a una narrazione fluida, ma piuttosto un tratto distintivo che rende la serie un prodotto tanto originale e riuscito all’interno di un panorama televisivo saturo, in cui è davvero difficile emergere. Inoltre adrenalina e mistero fanno da padroni all’interno della serie, senza per questo oscurare del tutto la spiccata vena comica che è il marchio distintivo di Greg Daniels e che riesce ad alleggerire il clima anche in momenti in cui altri prodotti simili si sarebbero persi, apparendo eccessivamente didascalici. Upload 2 fa ridere, ma soprattutto fa riflettere su temi che sono rappresentati come vitali in un futuro immaginario, non troppo distante dalla realtà contemporanea: la distribuzione ineguale delle risorse nella società capitalista, la pervasività della vita digitale fino al punto in cui non ha più senso distinguerla da quella “reale”, la ricerca di un modo che renda possibile superare la morte, il tentativo di opporsi a forze che appaiono come strutturali e invece non lo sono.

Se la prima stagione di Upload vi è piaciuta, preparatevi a farvi stupire dalla seconda, che procede a ritmi spediti e mantiene sempre un livello qualitativo altissimo. Vi aspettano colpi di scena scioccanti, riflessioni profonde e soprattutto un’esperienza televisiva rara al giorno d’oggi. Possibile solo grazie a un prodotto capace di non prendersi troppo sul serio pur affrontando tematiche di grande attualità, ridere delle contraddizioni di un mondo incomprensibile e lasciarci una speranza che anche al giorno d’oggi non tutto sia poi così perduto.

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