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Upload 2: un caricamento lasciato a metà

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Il seguente articolo contiene spoiler della seconda stagione di Upload.

Si dice che la tecnologia avanzi in moto imperscrutabile e che gli umani siano in grado di accorgersene solo davanti alle grandi scoperte presentate di tanto in tanto. Questo stile di pensiero molto cadenzato rappresenta in maniera accurata la differenza tra uomo e macchina. Ogni programma informatico ha alla sua base degli zero e uno, valori che vengono messi in sequenza per ottenere qualsivoglia risultato, ma rimangono sempre zero e uno. Alcuni la ritengono una visione limitante del potenziale della tecnologia, eppure è proprio questa la limitazione ultima che separa uomo e computer. La capacità di rischiare con opinioni, pensieri e valori a metà, a colori.

Per tutti i mesi di attesa per la seconda stagione di Upload abbiamo immaginato diversi scenari e diramazioni logiche. In questo futuro distopico sull’aldilà e il mix tecnologia-sentimenti dei defunti, siamo sempre rimasti sorpresi da come molte situazioni e personaggi abbiano avuto davanti a sé solo due vie. Sul letto di morte puoi scegliere se diventare un upload o meno. Puoi essere abbastanza ricco da permetterti l’alloggio virtuale o essere troppo povero per ambirci. In un processo di de-umanizzazione dei personaggi in questo futuro distopico, il mondo a colori si era rivelato in bianco e nero per tutte le persone in difficoltà..

Due Giga-nti percorsi

Il finale della prima stagione rappresentava al meglio questa idea: i nostri due protagonisti erano separati contro la loro volontà, salvi per miracolo e in un costante stato di paura. Circondati da mura e bloccati da impedimenti morali ed emozionali causati da fattori esterni. Il rapporto professionale tra Nathan e Nora aveva iniziato ad abbattere queste limitazioni grazie a sentimenti puri e mai presi in considerazione dai programmatori di questo aldilà. In questa seconda stagione, dopo un brusco momento di assestamento iniziale, ci immaginavamo il lieto fine molto prima di quanto sia arrivato. Anche perché lieto in tutto e per tutto non aveva necessità di esserlo.

Sembra quasi che il voler rendere ancora più umano questo prodotto abbia rallentato una trama che si era mostrata incredibilmente capace di muoversi all’andatura adatta durante la prima stagione. I sentimenti erano parte importante degli episodi, ma non si sentiva la necessità di doverli evidenziare in maniera così costante. Sembra quasi che questa seconda stagione fosse insicura sulla scelta presa riguardo la direzione della serie. Un po’ come quando siamo consapevoli di aver sbagliato, per cui proviamo a elencare quante più giustificazioni possibili per autoconvincerci. Upload ha voluto nascondere lo sviluppo della trama sotto il tappeto, a favore dei suoi personaggi.

È un male che Upload si concentri su questi?

In realtà, abbastanza. Non perché ne sia uscito un prodotto scadente o insufficiente, tutt’altro. Riteniamo che tutto quello che sia stato mostrato in questi sette episodi sia ben realizzato, con i giusti tempi comici e logicamente sensato. La narrazione ci ha fornito un senso di totale appagamento rispetto ai personaggi: le loro intenzioni, la loro quotidianità, anche i loro pensieri più profondi. Un senso di appagamento forse addirittura eccessivo: mostrandoci così tanto dei personaggi, è capitato più volte che ci dimenticassimo della trama in continua evoluzione dietro quelle scene. Forse anche a causa di un montaggio fatto discretamente, ma che rendeva le scene quotidiane quasi fuori dal tempo e dal ritmo delle puntate. Questo anche perché la trama, effettivamente, non era così in continua evoluzione come avrebbe dovuto.

Il finale di stagione, arrivato alla fine di un settimo episodio denso di azione e sviluppi in rapida successione, non è negativo. Ma non possiamo ritenerlo un finale di stagione buono. Nonostante una puntata finale con una trama “seria” così fitta, Upload ha lasciato aperti fin troppi archi narrativi. Il tutto è apparso veramente tirato e di fretta, come se la produzione dell’ultima puntata fosse stata fatta solo in un secondo momento, dopo aver osservato la mancanza di conclusioni nei primi sei episodi della stagione.

Non stiamo parlando di quelle situazioni volutamente in stallo per lasciare interesse verso la stagione successiva, ma di vicende lasciate a galleggiare in attesa di venir ripescate in futuro. Sembra quasi che la trama abbia perso di importanza all’interno del prodotto e sotto questo punto di vista l’appagamento manca.

Quali possono essere le motivazioni?

Abbiamo già sostenuto quale sia il nostro pensiero principale su una trama cardine così diluita in mezzo a scenette di vita giornaliera, ma ora ci viene da chiederci se un’eventuale terza stagione seguirà le stesse linee guida. Il finale della seconda ci ha messi di fronte a una situazione dove Nathan sembra addirittura starsi triplicando all’interno del prodotto. L’ex fidanzata ha trovato tracce del suo DNA per clonarlo, quello originale è stato “scaricato” di nuovo all’interno del suo corpo, ma i suoi residui nei server dell’aldilà sembrano gettare le basi per ricaricare all’interno di essi una terza copia dell’uomo. Sarebbe una situazione di certo pericolosa, come possiamo notare dal sangue che inizia a macchiare il naso del protagonista, eppure dobbiamo attendere per sapere la gravità delle conseguenze.

Nathan sta andando incontro a una seconda morte a causa di questo ripristino del suo upload? O forse i suoi pensieri e attività cerebrali dovranno fare sforzi ancora più grandi per gestire due corpi contemporaneamente? Di sicuro siamo di fronte a un’interessantissima svolta di trama mai vista nella serie. Sia perché il nostro protagonista rischia di essere la prima persona morta due volte o la prima a essere contemporaneamente morta e viva, dipende dalla situazione; sia perché tramite il clone che sembra voler creare la sua ex fidanzata, la società potrebbe ribellarsi verso di lui. Sappiamo infatti che i cloni non sono ammessi e se l’alternativa meno pericolosa è che Ingrid voglia semplicemente usare il suo DNA per avere un bambino senza il consenso, potete immaginare la situazione dinnanzi a noi.

Abbiamo veramente molti possibili sviluppi di trama per il futuro

Upload

Ma a questo punto, non sarebbe stato più logico iniziare a portarne avanti qualcuno già adesso? Perché già solo le due situazioni sopracitate sembrano presagire molte situazioni di sconforto, eppure rimane ancora tutto il discorso dell’omicidio del protagonista, la storia d’amore con Nora, gli assalti a Lake View e la lotta contro il classismo di questa pratica. Upload ha tanta carne al fuoco e l’ha preparata molto bene, per questo ci dispiace vederla insicura nel servirla. È una serie tv con molta più coerenza narrativa della media, ha creato un mondo distopico con regole facilmente comprensibili e – al tempo stesso – profondamente sensate. Dovrebbe solo imparare a osare e allontanarsi da questa visione pragmatica del prodotto.

Questa seconda stagione sembra un segnale digitale: alterna momenti di trama a momenti in cui se ne dimentica in modo brusco, passando da zero a uno e da uno a zero senza alcun freno. È un prodotto basato sulla tecnologia e l’informatica, dove zeri e uno sono alla base delle azioni eseguite, dei codici per rivoluzionare il sistema e anche delle le scelte logiche che gli sceneggiatori hanno posto dinnanzi ai personaggi. Il nostro consiglio sarebbe quello di oscillare di più durante questi passaggi e avere più coraggio di osare con le proprie idee, esattamente come Nathan e Nora. Meglio non lasciare download e upload a metà, però le estremità sono decisamente troppo schematiche per questa serie.

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