2) Remì
Remì, il ragazzo che ha il maggior numero di persone care morte al cimitero. Non era abbastanza che fosse stato adottato, che il suo nuovo padre l’avesse venduto ad un’artista di strada? No, e, a completare il quadro, ad un certo punto, ci si mette che tutti coloro che lo circondano iniziano a morire. Il vecchio Vitali, gli animali a cui si era tanto affezionato muoiono a causa dell’inverno rigido e delle tormente fatali per loro che vivevano nei boschi. L’unica gioia della sua vita è Mattìa, un ragazzo con cui fa amicizia e che rincontra spesso. Prima di poter avere il suo lieto fine ed incontrare la sua vera madre, Remì deve affrontare tantissime terribili disgrazie e viene persino rapito. Alla fine però per fortuna riesce a trovare in Svizzera la sua vera mamma, la signora Milligan che accoglie Remì e Mattia e gli assicura una vita agiata e felice. “Dolce Remì” è uno dei cartoni più famosi e belli degli anni ‘80, ma anche il più deprimente. Remì ci ha fatto capire che tutte le persone intorno a noi potevano lasciarci: non è una lezione facile da digerire per un bambino.
3) Leone il cane fifone
Questo cartone trasmesso da Cartoon Network era praticamente un horror in versione cartoon! Potete anche aver visto tutti gli horror che volete, ma se non avete guardato una puntata di Leone il cane Fifone non siete nessuno! La trama era molto semplice: una coppia di simpatici (ehm insomma) anziani ed il loro cane Leone vivono in una fattoria ad Altrove, il posto più sperduto del Kansas. Non fatevi ingannare dalla bucolica ambientazione, poiché ad Altrove si verificano continuamente fenomeni ai limiti dell’assurdo. Esseri mostruosi e crudeli mettono continuamente in pericolo la vita della sua ingenua padrona Marilù, che il cagnolino cerca in tutti i modi di salvare. Come è possibile che non gridassimo terrorizzati dopo aver visto una maratona di questo cartone? I nemici erano folli, mostruosi e sembravano fatti apposta per traumatizzarci a vita.