5. Doggett: quello che, nel non voler credere, dinanzi ad un chupacabra giurerebbe di vedere suo zio brutto che prega per il ramadan
L’ostentazione dello scetticismo di Doggett ha fatto storcere un po’ il naso ai fan più puristi della serie. Non per il tratto caratteriale in sé, tipico già di Scully nelle stagioni precedenti prima di lui, ma per la sostituzione che ha forzatamente cercato di rappresentare nel ricongiungersi all’icona dell’agente che vede una cospirazione anche alla riunione di condominio in casa Vianello, o che non guarda in cielo per paura che gli cada un’astronave aliena in testa, e quello che dorme con la foto di Galileo Galilei sotto al cuscino. Il personaggio di Doggett ha cercato di prendere il posto di quello di Scully, mentre quello di Scully è slittato nella posizione di Mulder. Ciò non è sembrato convincente né nell’intenzione né nello svolgimento.
6. David Duchovny aveva un biberon, ma poi gli è stato tolto e per dispetto ci ha tolto Mulder
I capricci di David Duchovny sono stati uno dei tanti imprevisti che hanno costretto Carter a rivedere una mitologia che correva tanto veloce da fondere l’asfalto. L’ottava stagione, col rapimento da parte degli alieni, è solo il preludio di un oblio di estemporanee inadeguatezze ed imbarazzi che nemmeno un muto ed un sordo ad un talk show avrebbero saputo offrirci. Mulder viene rapito, è assente per tutta l’ottava stagione eccetto per le ultime puntate in cui torna (da morto). Sembra la “degna” chiusura di un iconico personaggio, fino a che non viene dissotterrato dalla bara (qualche mese dopo), per l’intuizione di Scully che vede un analogia con un altro caso di morte apparente dopo un rapimento alieno.
Mulder “resuscita”, seguendo le stesse logiche del caso di un bambino che rovescia un bicchiere d’acqua a terra per chiederne dell’altra.