3. Girl Power!
Ne abbiamo parlato nel primo paragrafo, però non è solo questione di aspetto fisico: perché Xena ci offre non uno, ma moltissimi esempi di ragazze emancipate e padrone di se stesse.
Abbiamo ovviamente la protagonista, l’esempio perfetto di donna forte e nel medesimo tempo femminile (Xena è madre di due figli, tra le altre cose) che sa gestire ogni ambito della sua vita, soprattutto quello sessuale: il personaggio di Lucy Lawless non si fa particolari scrupoli ad andare a letto con gli uomini che le piacciono, eppure non è un feticcio delle voglie maschili; sceglie in autonomia i compagni cui concedere la propria attenzione, e non appartiene a nessuno.
Però non si può neppure dire che disprezzi gli uomini, che li tratti dall’alto in basso: semplicemente li considera suoi pari, dei possibili alleati o magari dei nemici, ma di sicuro non degli esseri da temere… Né da manipolare.
Poi c’è Olimpia, la prova che si può essere ragazze indipendenti anche se non si è delle signore della guerra; la nostra bionda eroina possiede un caratterino che è meglio non sottovalutare, un’intelligenza brillante e una sensibilità profonda. Ha bisogno dell’aiuto di Xena per mantenere intatte l’incolumità e la sua virtù nel corso delle diverse avventure (tutto sommato girovagare per boschi e città non è esattamente uno stile di vita adatto a persone non addestrate a combattere, che si tratti di maschi o femmine), però insegnando all’amica ad amare ricambia il favore.
E se date un’occhiata ai vari episodi troverete sempre interessanti figure femminili: amazzoni, mogli sottomesse che troveranno il modo di liberarsi, fanciulle innamorate che lotteranno per ricongiungersi allo sposo, Dee soggette agli stessi problemi di vita delle donne mortali.
Perché a meno che non appartengano a una favola, le ragazze devono imparare a cavarsela: ognuna a suo modo, sono tutte guerriere.