6. In bilico tra passato e presente
Se l’ambientazione appartiene chiaramente al passato, è innegabile che molti degli episodi di Xena contengano in modo più o meno velato spunti di riflessione attuali, senza contare che una o due puntate hanno luogo proprio ai giorni nostri (sfruttando per esempio l’idea della reincarnazione delle anime dei protagonisti in persone appartenenti al ventesimo secolo).
E d’altronde in ogni storia del passato devono essere in qualche modo trattati temi che interessino il pubblico del presente, altrimenti ci si gioca l’audience.
Come già detto, in Xena abbiamo una sottotrama gay (anche se credo che la relazione tra la principessa guerriera e Olimpia sia stata creata non tanto a titolo di critica sociale, ma soprattutto per mostrare l’immensità e la mancanza di vincoli dell’amore); oltre a essa troviamo però numerosi altri esempi di problemi del presente teletrasportati nel passato.
Per citarne solo un paio, c’è un episodio in cui un uomo si traveste da donna e si iscrive a un concorso di bellezza, assecondando il suo eterno sogno di diventare la più bella del mondo. Alla fine tutte le concorrenti si ritirano per svariati motivi, non ultimo il desiderio di essere considerate delle persone complete e non delle graziose bamboline, e la fanciulla “particolare” vince.
In una delle ultime stagioni troviamo poi la tematica della ragazza madre: Xena resta incinta ma va avanti con la sua vita senza legarsi ad alcun uomo, e anzi progetta di crescere la figlia insieme a Olimpia.
Insomma, gli sceneggiatori hanno scelto bene l’epoca in cui ambientare la loro storia (per certi versi la cultura greca era già piuttosto libera… In effetti la stangata di bigottismo è arrivata in seguito) e hanno utilizzato ogni espediente per far sì che personaggi del passato più remoto parlassero al pubblico nella lingua degli anni ’90.