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#Venerdì Vintage – 10 motivi per cui abbiamo amato Xena

Xena

9. Gli Dei xena

L’umanizzazione degli Dei non è un merito particolare di Xena (anzi lo troviamo già nei poemi omerici, laddove anziché agire imparzialmente come esseri superiori Zeus e compari battibeccano e commettono più stupidaggini dei mortali), tuttavia l’abilità con cui gli sceneggiatori sono riusciti a rendere la superficialità di Venere, l’alone lugubre di Ade e la petulanza di Giunone è sicuramente ammirabile.

Le divinità di Xena e di Hercules hanno la capacità di giocare con il destino degli umani, eppure invece di restare nell’Olimpo dorato ed essere felici si ritrovano sempre invischiati nelle faccende dei terrestri, essendo oltretutto privi del saper fare che la gente comune acquisisce per riuscire a sopravvivere: senza i loro poteri, gli Dei non se la cavano nel nostro mondo. Ed ecco perché Xena può permettersi di trattare con loro da pari a pari: è conscia del fatto che i figli di Zeus hanno forse il coltello dalla parte del manico (perché ucciderli è difficile), ma hanno anche bisogno di aiuto per raccapezzarsi nelle trame complicate dei mortali. Magari non potranno essere sconfitti, però possono essere combattuti.

Per non parlare della rivoluzione che si scatena quando la protagonista mette al mondo la bambina che segnerà il crepuscolo degli Dei, tema di wagneriana memoria

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