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#VenerdìVintage – 10 motivi per cui abbiamo amato John Locke

John

8. Prescelto: fumo nero

John LockeLa conclusione dell’epopea di John Locke rappresenta un nuovo inizio.
Una rigenerazione. Scelto da Jacob, egli rappresenta tutto ciò che il concetto di “bene” possa inglobare nella propria definizione; allo stesso modo, il “Fumo nero” vede trasparire in lui una bontà talmente limpida da risultare invisibile ed impalpabile, sul ciglio dell’oblio che divide lo stesso “buono” dal “cattivo“, così cristallino e trasparente da
potervi vedere attraverso qualsiasi cosa.
Anche il male
.
E’ così che decide di sceglierlo per la “trasmigrazione”, usarlo come immagine per potersi presentare fisicamente agli altri membri dell’isola sotto mentite spoglie.

 

9. Il suo nome

John Locke“John Locke” è l’omonimo di un filosofo britannico del ‘600, sostenitore dell’empirismo come forma di conoscenza suprema.
L’analogia non è tuttavia lampante come preannuncia essere. Al contrario, la personalità del nostro Locke contraddice quella dell’omonimo, giocando sul controsenso che la scelta del suo nome partorisce: Locke è attaccato alle proprie impressioni in maniera innata, dando per vere le risposte che dentro di se sente come tali, senza necessitare di alcuna dimostrazione empirica. Si affida ad una conoscenza nativa, insita.

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