#VenerdìVintage – 10 motivi per cui ci manca Heroes

«In tempi recenti, alcuni individui apparentemente non collegati tra loro hanno sviluppato dei poteri speciali. Sebbene ancora inconsapevoli, queste persone saranno chiamate non solo a salvare il mondo, ma a cambiarlo per sempre. Ogni storia ha il suo principio. Il primo volume della loro epopea inizia qui… ». Heroes, intro alla serie, prima stagione.

È una serie prodotta dalla NBC Universal e andata in onda per quattro stagioni, dal 2006 al 2010. Diventata in pochi anni una serie cult, Heroes ha continuato a ricevere premi e riconoscimenti anche dopo la chiusura. Nonostante il finale della quarta stagione lasciava intendere una prosecuzione nella stagione successiva, ciò non è avvenuto, ma l’universo di Hiro &com. è stato ampliamente dibattuto in altre sedi, dai fumetti, ai videogiochi, alle riviste. Persino la BBC si è messa in gioco, producendo un making of della serie, Heroes Unmasked, dei capitoli di Genesi, Redenzione e Generazione.

L’unica consolazione è stato l’annuncio di un sequel in forma di reboot, intitolato  Heroes Reborn, andato in onda sulla NBC gli ultimi mesi del 2015. Anche se la miniserie ha avuto un buon successo di pubblico, non riuscirà mai a colmare il vuoto che ha lasciato la serie originale nel mio cuore, perché Heroes è stata un piccolo gioiello per milioni di motivi. Ne ho scelti solo dieci per ricordarci dei motivi per cui l’abbiamo tanto apprezzata.

Autori Tim Kring, già autore di serie come Providence e Crossing Jordan, unisce le sue qualità di analisi alla fantasia di Jeph Loeb, sceneggiatore specializzato in supereroi (ha scritto diversi episodi di Smallville e molti fumetti della Marvel Comics e della DC Comics). Gli autori hanno magistralmente bilanciato  il visionario e il razionale, creando un microcosmo credibile, nonché uno dei più bei esempi di urban fantasy degli ultimi anni.