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#VenerdiVintage – 20 cose che Scrubs ci ha insegnato su noi stessi

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Scrubs è una di quelle serie in grado di farci ridere all’ennesimo rewatch come se fosse la prima volta ed è allo stesso tempo capace di farci riflettere su temi per niente banali. JD è il cardine di tutto questo vortice emozionale tra la demenzialità dei suoi viaggi mentali e le sue meditazioni alla fine di ogni puntata riesce sempre a darci degli ottimi spunti per capire qualcosa di più anche su noi stessi.

Un ospedale è certamente un luogo in cui si possono fare tantissime esperienze che possono dare da pensare e far crescere. Se poi l’ambiente è quello del Sacro Cuore, allora non si affronteranno solo tematiche pseudo esistenziali sulla vita e la morte ma anche sull’amicizia, l’amore e tutto ciò che può succedere tra un gruppo di persone affiatate e fuori di testa.

In nove stagioni JD, Elliot, Turk, Carla ma anche l’inserviente, Laverne e Bob Kelso riusciranno veramente a toccare ogni ambito della vita in cui anche noi possiamo rispecchiarci e imparare perché Scrubs è una vera e propria scuola di vita!

Allora ragazzi, siete pronti ad inclinare la testa? Perché è così che si fa per entrare nel mood della filosofia di Scrubs.

1 Saremo sempre degli eterni bambini

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Direi che questo è uno degli insegnamenti più espliciti di Scrubs ribadito in ogni puntata per tutte le stagioni della serie. Tutti (o quasi) i personaggi, JD e Turk in primis, vivono la loro vita senza scordarsi che l’importante è non prendersi mai troppo sul serio, che prima di tutto bisogna saper giocare. L’esempio più eclatante di Scrubs è quello del Dottore gigante più grande del mondo con la cartella gigante, lo stetoscopio gigante e la matitona gigante. Per quanto le nostre vite possano essere incasinate e prese da mille cose (pensiamo solo un secondo ad immedesimarci nelle loro vite di medici ospedalieri) rimane sempre il tempo per ridere del dado da brodo incastrato nella doccia di Hooch (Hooch è pazzo, ricordiamolo) o per credere che il tuo cane impagliato possa vivere di vita propria.

Certo, senza una come Carla che ci riporta alla realtà forse troveremo sempre troppe ciambelle nel cassetto delle posate. Ma nell’ottica di Turk e Jd il problema è che non c’è un cassetto dove tenere le ciambelle quando invece ce n’è uno apposito per ogni altro oggetto.

Scrubs ci insegna che rimane sempre del tempo anche per scherzare dei propri guai se la vita si affronta con gli occhi di un bambino.

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