C’era una volta Casa Vianello, una sit-com Made in Italy che faceva ridere senza volgarità, senza l’uso di un linguaggio scurrile, senza mostrare troppo, divertente anche se politically correct.
Negli anni ’90 non c’era televisore che non riproducesse Casa Vianello, antidoto ai momenti di noia di una vita che non correva così veloce come quella di oggi.
La fiction è stata trasmessa dal 1988 al 2007, per un totale di 16 stagioni e 338 episodi( è la sit-com più longeva della televisione italiana); si è protratta a lungo in un mondo che stava cambiando; ha resistito bene al passare del tempo ed è uno di quei prodotti televisivi che, se viene trasmesso in replica, fa sempre piacere guardare per le “good vibes” che trasmette.
Protagonisti di Casa Vianello sono Sandra Mondaini e Raimondo Vianello; indimenticata ed indimenticabile coppia comica nella vita e sul piccolo schermo. La loro quotidianità, segnata da litigi, momenti comici e tanto amore è al centro della sit-com.
La struttura di ogni episodio è più o meno sempre la stessa: Raimondo fa il cascamorto con qualche bella donna che transita per il suo appartamento, per un motivo o per un altro; Sandra lo scopre, grazie anche alla complicità della celeberrima Tata, ne conseguono battibecchi e non mancano mai occasioni di equivoco e di doppi sensi.
Quasi tutte le puntate si concludono con la coppia che si ritrova nel letto prima di dormire e con Sandra che pronuncia la celebre frase: “Che barba, che noia” e inizia a scalciare sotto le coperte e con Raimondo che legge impassibile La Gazzetta dello Sport.
Siamo convinti che ogni Millennial, nostro lettore, abbia visto almeno una puntata di Casa Vianello e che abbia in testa perfettamente la sua sigla e il famoso logo con la finestra e siamo altrettanto certi che ognuno ricordi con affetto i coniugi più simpatici e innamorati della televisione italiana; esempio di amore, professionalità e comicità pulita, semplice ma mai banale.
Per chi c’era e per chi, ai tempi, non era nemmeno nato, oggi proponiamo 7 curiosità sull’indimenticabile Casa Vianello.
1. Sono rarissimi gli episodi girati in esterna
Quasi tutti gli episodi di Casa Vianello sono girati nell’appartamento di Sandra e Raimondo.
Il set fu allestito prima a Roma, nello “Studio Clodio” di Renzo Cerrato che ospitava anche le trasmissioni “Forum” e “Il Pranzo è servito” e dalla seconda stagione, Casa Vianello si spostò a Milano negli studi di Cologno Monzese, poco distante dall’appartamento di Milano Due dove la coppia si era trasferita.
Il divano rosa, la cucina coi mobili di legno e la camera da letto, che ospitava le scene più iconiche, sono impressi nella mente di tutti coloro che hanno avuto il piacere di guardare la sit-com; bastavano quattro mura e il talento dei protagonisti per far divertire il pubblico.
Ci sono però alcune scene girate all’esterno e sono quasi tutte legate al mondo dello sport; nel “La Promessa” (2ª stagione) in uno stadio dove gioca la SAMO, la squadra di calcio di Raimondo; nella 4ª stagione una puntata è girata interamente in un circolo del tennis. Inoltre nella 6ª stagione si è girata una parte de “Il Tamponamento” in strada, e infine un’ altra location, diversa dall’appartamento, è rappresentata dal giardino del condominio dove vive la coppia, che appare nella 14ª stagione e nell’ultima.
A costo di essere ridondanti, vogliamo ricordare quanto il successo della sit-com dipendesse al 90% dalla bravura dei suoi protagonisti; non era necessario quindi spostarsi in altre location per creare dinamiche divertenti.
2. Un episodio è stato girato all’interno dello studio di Forum
Avete letto bene, nella prima stagione, la puntata intitolata “Risarcimento Danni“, viene girata nello studio di “Forum“.
Come dicevamo poc’anzi, inizialmente Casa Vianello prendeva vita negli studi che ospitavano la storica trasmissione giudiziaria e sicuramente la condivisione dello studio ha ispirato gli sceneggiatori nella stesura del divertente episodio in cui la signora Girardi, vicina di casa dei Vianello, ha danneggiato i calzini di cashmere di Raimondo e così Sandra convince il marito a rivolgersi a “Forum“. La trasmissione era allora condotta da Catherine Spaak e, nell’episodio in questione, appare come guest star Pasquale Africano, la storica guardia giurata della trasmissione, manca, però, il celebre giudice Santi Licheri.
Ebbene sì, “Forum” è più vecchia della maggior parte di noi, e oggi grazie all’avvento dei social vive di una nuova linfa, ancora più trash degli albori (ndr).
3. Ha avuto una distribuzione internazionale
Molti di voi potrebbero pensare, non a torto, che Casa Vianello fosse qualcosa di strettamente legato alla nostra cultura, insomma qualcosa di molto italiano; in realtà il successo enorme che ottenne in patria (soprattutto nelle prime stagioni) ha fatto in modo che la sit-com venisse distribuita anche fuori dai nostri confini territoriali.
Casa Vianello è stata l’unica sit-com italiana venduta anche in Canada, Australia, Spagna, Libano e Israele.
Alcune delle ultime stagioni realizzate sono state doppiate anche in lingua spagnola e trasmesse su Veo Televisión allo stesso orario di trasmissione italiano, ovvero le 18.15.
Fun fact: nei paesi in cui Sandra Mondaini e Raimondo Vianello non erano famosi come in Italia, la serie era presentata come una comedy che descrive i problemi della terza età.
4. La sigla è dello stesso autore di quella di “OK, il prezzo è giusto!”
Tra gli elementi più iconici di Casa Vianello c’è sicuramente l’indimenticabile sigla: un motivetto jazz, formato da una sequenza di poche note a ritmo incalzante, composto da Augusto Martelli, uno dei importanti musicisti italiani; compagno e collaboratore di Mina che è solo una dei grandi artisti con cui Martelli ha lavorato.
La sigla inizialmente aveva un suono più ovattato, più melodico, la batteria aveva un ruolo marginale, mentre dalla seconda stagione acquisisce maggiore potenza con l’introduzione della tromba e per il maggiore spazio dato alla batteria. Il motivo incalzante e veloce accompagna perfettamente il racconto di una giornata tipo in Casa Vianello: leggera, divertente e con qualche piccolo battibecco.
Il motivetto non si fa dimenticare, resta fisso nella mente di chi l’ha ascoltato, anche solo pochissime volte, ed evoca ricordi divertenti e piacevoli.
Augusto Martelli si può considerare uno specialista nella creazione di sigle di successo infatti ha composto anche quella di “Ok, il prezzo è giusto!” il game-show pre-serale condotto da Iva Zanicchi, con capelli versione Zia Assunta, che ci faceva gridare “Cento, Cento, Cento” insieme a lei vicino la coloratissima e iconica ruota.
Le già citate sono solo alcune delle sigle immortali composte da Augusto Martelli; tra le sue composizioni annoveriamo anche quelle per : “Il Pranzo è Servito“, “Bim Bum Bam“, “Grand Prix” e “Bo e Luke“, sigla del telefilm “Hazzard“.
Bravino Martelli, no?
5. Vi è apparso anche il figlio adottivo della coppia
Casa Vianello nel corso delle sue sedici stagioni ha avuto numerosi ospiti, che, però, non ci sentiamo di chiamare guest stars, tra cui: Antonella Elia, Sebastiano Somma, Costantino Vitagliano. La partecipazione più affettuosa è stata sicuramente quella di Gianmarco, il figlio della coppia di collaboratori domestici filippini di Sandra e Raimondo.
Casa Vianello è stata la rappresentazione teatrale, ingigantita ed esasperata, della vita di coppia dei coniugi Vianello e nel corso degli anni la distanza tra vita privata e televisiva si è accorciata tantissimo tant’è che nella sit-com sono stati inseriti elementi della quotidianità come gli allenamenti della Samo, squadra di calcio fondata da Raimondo e come il piccolo Gianmarco.
La stessa Sandra, anticipando eventuali critiche disse: “Il bambino, che compare anche nella sigla, in realtà si trovava bene davanti alle telecamere e così l’ abbiamo inserito, è stato un gioco. Ma non ha lavorato, sono contraria all’ idea di usare i bambini. E non sopporto i bimbi prodigio”.
E’ stata la Mondaini a volere la presenza di un bambino in casa, perchè aveva voglia di un po’ di allegria e di movimento, le stesse sensazioni che si volevano trasmettere inserendo Gianmarco in alcuni episodi della sit-com.
6. Sono stati realizzati due episodi identici
Sandra Mondaini e Raimondo Vianello erano dei professionisti della tv, diversi ma complementari, lui col suo umorismo inglese, lei con i suoi tempi comici perfetti. Sono stati loro il successo di Casa Vianello; serviva davvero un minuscolo sforzo creativo da parte degli sceneggiatori perché qualsiasi cosa, anche la più semplice, sarebbe risultata grande se fatta da loro.
Dobbiamo dire, però, che in una occasione lo sforzo creativo è stato davvero pari a zero, infatti a distanza di 12 anni sono stati realizzati due episodi pressoché identici.
Il primo, intitolato “L’investimento”, venne trasmesso nel 1990, il secondo, “Otto ore di sonno”, fu programmato nel 2002.
Gli autori hanno modificato personaggi e origini della beffa ma il fulcro degli episodi è sempre lo stesso: una truffa finanziaria fatta a Raimondo che, complice l’esca femminile, a cui non riesce a resistere, chiede a Sandra di andare a cena con i condomini in modo da lasciargli l’appartamento libero. Sandra però, propone agli ospiti mangiare a casa e allora il marito le da un sonnifero: spray nel 1990, liquido nel 2002.
Pare che non se ne sia accorto nessuno.
Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia: si sorride sempre.
7. La frase tormentone è nata nella seconda stagione
Casa Vianello si riassume nella frase tormentone “Che barba, che noi“, diventata d’uso comune per tutti quelli che sono un po’ tediati dalla routine.
Mantra di Sandra, che come molte donne si lamenta della pigrizia del marito, interessato solo allo sport e al lavoro, chiude ogni episodio insieme alla scalciata sotto il piumone e al sol pensarci ci si stampa un sorriso sul volto.
334 episodi su 338 si concludono così.
È curioso sapere che il tormentone è presente solo dalla seconda stagione e nasce per una esternazione della Mondaini, annoiata durante le riprese.
Nella prima stagione i due dialogavano nel letto.
E così Sandra è diventata autrice involontaria di uno dei tormentoni più famosi della storia della tv.
Casa Vianello con la sua semplicità e la sua eleganza è il ricordo di una televisione commerciale agli albori che puntava all’intrattenimento e non all’intontimento; è il sorriso che si stampa sui volti di chi se la ricorda e di chi ha ammirato la coppia Mondaini-Vianello.
Per oggi è tutto, al prossimo racconto Vintage.