Perchè non serve una trama completamente credibile se credibile resta il senso

A guardarle da lontano, senza offese per nessuno, le trame dei Power Rangers facevano acqua da tutte le parti, semplicemente! C’erano talmente tanti no sense da fare spavento:

Come facevano i ragazzi a trasformarsi senza che nessuno li vedesse?

Perchè il cattivo, per conquistare la terra, attacca solo lì dove si trovano gli eroi?

Come era possibile che si ferisse il guerriero mentre il costume rimaneva intatto?

Ma soprattutto, e ora mi rivolgo direttamente alla serie

Caro nemico dei Power Rangers, robottone gigante all’ennesima potenza, tu vedi che la trasformazione del Megazord (che sai che ti sconfiggerà) dura spesso un’intera puntata e non lo attacchi mai, ma mai, mai, mai mentre si costruisce? Manco per sbaglio? Cioè, sei cattivo in tutto il resto, ma aspetti cavallerescamente che l’avversario sia in forze e ti faccia poi un culo così?

Misteri della fede, col senno di poi: ma, in fondo, nessuno ci faceva caso: i Power Rangers erano una bellissima serie tutta a lieto fine dove la vera fine di puntata avveniva ben prima dello scontro. La rottura dell’equilibrio, che dava inizio alla puntata, si ricomponeva prima, o al massimo durante lo scontro. La vittoria era solo una conferma, da un certo punto di vista scontata: il personaggio aveva affrontato una difficoltà ed era cresciuto superandola. E’ questa la vera vittoria, e chi è cresciuto non può perdere contro il male